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Índice

Europa

España

Andalucía

Granada

Baza - Huéscar:El Altiplano

PonienteGranadino

GranadaSierra

Nevada

Alpujarra -Valle de Lecrín

Costa Tropical

Guadix - Marquesado

© Patronato Provincial de Turismo de GranadaProgetto Grafico e Produzione: www.edantur.com

TURISMO DE GRANADA PATRONATO PROVINCIAL

•Plaza Mariana Pineda, 10, 2ª

18009 - Granada•

Telefono: 958 247 146 Fax: 958 247 129

•e-mail: [email protected] www.turismodegranada.org

www.turgranada.com•

UFFICIO DEL TURISMOTelefono: 958 247 128

Fax: 958 247 127e-mail: [email protected]

Tra le nevi e il mare

Una terra di contrasti

In un angolo di Al-Andalus

Dal tropico alle vette

Una fauna varia

La risorsa più preziosa

Un peculiare stile di vita

Un’urbanistica integrata nell’ambiente

Con sapore proprio

Un artigianato ancestrale

Vivere la tradizione

Sierra Nevada

Dalla Valle de Lecrín a Los Guájares

Il tetto della Penisola

Dietro i passi di Gerald Brenan

Itinerario del fiume Guadalfeo

Vini e tenute della Contraviesa

Per mantenersi attivi

Dati pratici

Pianta regionale

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AlpujarraValle de Lecrín

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Al sud dell’Europa, di fronteall’Africa, esiste un luogo magicodal sapore andaluso dove Orien-te e Occidente si danno la mano.Si tratta della Alpujarra-Valle deLecrín, il territorio spagnolodove, più che in ogni altro, è per-durata l'impronta islamica. Unaregione di contrasti, con unavarietà paesaggistica che includedall’alta montagna alle sierras delos Guájares, Lújar e la Contravie-sa, da bellissime valli alle zonelimitrofe al litorale mediterraneo.La configurazione geografica, frale cime della Sierra Nevada e ilmare, ha dato luogo all’ancestraleisolamento del territorio, che hafatto sí che si conservassero qua-si intatti i suoi peculiari stili di vitae di popolamento.

La climatologia della Alpuja-rra-Valle de Lecrín è stratificata

in altitudine, per cui si pos-sono verificare grandi dif-ferenze anche nella stessastagione. Dalle miti tempe-rature della costa, tempe-rate dal Mediterraneo, aicontrasti della Alpujarra

Alta, con inverni nevosi ed estatitemperate, nella zona si possonotrovare diverse atmosfere e tona-lità secondo il periodo dell’anno.

Sia che si scelga il trasportoaereo, dal moderno Aeroportodi Granada, sia quello marittimo,dal porto di Motril, alla fine l'uni-co modo per addentrarsi nellaAlpujarra-Valle de Lecrín è lastrada.

Un complesso intreccio distrade, sentieri e vie secondarietotalmente integrate nel paesag-gio e rispettose dell'ambientenaturale per circolare senza fret-ta, mentre si godono delle bellis-sime panoramiche.

Dalla città di Granada, siaccede alla regione dell’Alpujarratramite il passo del Suspiro delMoro e tramite la strada statale323, via Lanjarón. Dalla Costa delSol e la Costa Tropical tramite laN-340, via Albuñol, e dall’autos-trada A-92 via Guadix e il Passode la Ragua.

Tra le nevi e il mare

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Ai piedi della Sierra Nevada si estendeuna terra che per più di ottocento anni fudimora dei musulmani. Questa terra è laAlpujarra-Valle de Lecrín, un piccolo ango-lo del Regno di Granada che ancora con-serva quasi intatta l'impronta islamica, unpezzetto d’Oriente nell’estremo Occiden-te. Case imbiancate dalla forma cubica, col-tivazioni a terrazze, paesini sparsi lungo lependici delle montagne, incredibili paesaggie un ampio ventaglio di possibilità di svago....Con un carattere peculiare, che si riflette nella sua architettura popola-re e nello stile di vita dei suoi abitanti, il territorio appare come un luogovariopinto e diverso, dal marcato carattere rurale e allo stesso tempoaperto e ospitale, abituato com’è a ricevere visitatori dalle più svariateprovenienze.

Oltre ad essere un luogo idoneo per il relax ed il riposo, coloro chedesiderano bruciare un po’ di adrenalina troveranno nella Alpujarra-Vallede Lecrín un’ampia gamma di attività che vanno dallo sci da fondo al vololibero, a numerosi percorsi di trekking e cicloturismo, per vivere fino infondo la natura.

Cosí è la Alpujarra-Valle de Lecrín, la terradella quale si innamora-rono i viaggiatoriromantici e che vennescelta come dimora daGerald Brenan. Unparadiso congelato neltempo, una regioneandalusa tra le nevi e ilmare che fa innamoraretutti coloro che si avvici-nano per conoscerla.

Camini tipici

Burrone del Poqueira (Bubión)

Una terra di contrasti

Bosco dell’Alpujarra

Sierra Nevada, sullo sfondo il Mediterraneo

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In un angolo di Al-Andalus

Il retaggio di Al-Andalus furaccolto dai successivi coloniz-zatori cristiani, che conservaro-no il sistema di coltivazione aterrazze, il modo di costruire, larete di canali d’irrigazione... Ilcambio di fede religiosa fuaccompagnato dall’edificazionedi chiese e santuari, molti deiquali in stile mudejar, perpe-tuando così la tradizione musul-mana. E arrivarono nuoviapporti, come l'allevamento delmaiale e il rito della sua mace-llazione o la coltivazione deicereali, che attecchirono nellazona e tuttora perdurano insie-me all’eredità islamica.

L'impronta di Al-Andalus sirespira ancora nella Alpujarra-Valle de Lecrín, l'ultima dimoradi alcuni uomini che seppero tras-formare la montagna in un piccolo paradiso da lasciare in eredità acoloro che sarebbero venuti dopo. Un’eredità che oggi, dopo centinaiadi anni, possiamo ancora conoscere.

Le origini dell’insediamento umano nella Alpujarra-Vallede Lecrín risalgono alla Preistoria, come testimoniano i restiarcheologici ritrovati nella regione. In epoca ibera e romanaesistettero alcuni insediamenti sparsi, ma sarà solo con l'arri-vo dei musulmani, nel sec. VIII, che la densità di popolazioneraggiunse il suo apogeo.

La presenza islamica lascerà un’im-pronta incancellabile nella regione. Icolonizzatori musulmani troveranno inqueste terre il paradiso terrestre, adat-tandosi all’ambiente in una perfetta sim-biosi con la natura. Le sagge tecniche diirrigazione diedero luogo a una prosperaagricoltura arborea e un’industria dellaseta che sopravvisse fino ai tempimoderni.

Però la fiorente economía andalusínon impedí il sorgere di conflitti comequello che ebbe come protagonista IbnHafsum nell’epoca califfale o la Ribellionede Las Alpujarras del 1568, capeggiatadal moresco Fernando de Córdova y

Válor, più conosciuto come Abén Humeya, contro il potente Felipe II,in seguito alla quale ebbe luogo l'espulsione definitiva dei musulmanidalla Penisola Iberica.

Coltivazioni a terrazze

Castello islamico di Lanjarón

Capitello Nazarí6

Il paesaggio della Alpu-jarra-Valle de Lecrín è cos-parso di resti di fortezze etorri che ricordano la lungastoria del territorio, come ilCastello islamico di Lanjaróno i resti del Castello di Juviles,dello stesso periodo, conos-ciuto come “El Fuerte”

Si conservano vestigiadel castello di Restábal, diMondújar, del Peñón delMoro a Dúrcal e a Los Guá-jares le rovine di una fortezzanel Tajo Fuerte. I resti dei cas-telli di Capileira, Válor, Mur-tas e di Piedra Fuerte, aYegen, oltre a quelli dellatorre nazarí di Órgiva e laTorre de Melicena (Sorvilán)completano questo riccopatrimonio.

Torri e Castelli

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Cosí come la flora, la ric-ca e varia fauna della Alpuja-rra-Valle de Lecrín si distri-buisce in maniera scalaredall’alta montagna fino allacosta.

Lo scarso impatto ambienta-le, data la bassa densità di popo-lazione, ha permesso la conserva-zione di un gran numero di spe-cie animali.

Nell’alta montagna, il regnodello stambecco, si può contem-plare il maestoso volo dell’aquilaimperiale, il sordone e speciecome il criceto, mentre nellezone aperte vivono la lucerto-la squamosa e altri rettili comela vipera dal muso lungo.

Alle quote medie trovanoil loro habitat mammiferi comela volpe, il cinghiale e altri piùdifficili da vedere per le loroabitudini notturne, come il tas-so e la genetta. Nella BassaAlpujarra si trovano uccellicome l'avvoltoio comune emammiferi come il gatto selva-tico e la faina. E già sulla fascia

costiera, si possono vedere ucce-lli come il martin pescatore o leanatre, sempre vicino al marMediterraneo.

Le specie vegetali dell’Alpujarra presentano una distribu-zione stratificata in altezza, per cui si possono trovare speciedi alta montagna come la stella delle nevi (endemica della Sie-rra Nevada) cosí come fichi d’india nelle quote più basse egrandi boschi nelle zone intermedie.

Un’agricoltura ris-pettosa nei confrontidell’ambiente e il fattoche gran parte del terri-torio della Alpujarra-Valle de Lecrín si troviall’interno del ParcoNaturale della SierraNevada sono fattori chehanno contribuito allaprotezione della floradella zona.

Gli endemismi siconcentrano nelle quote più elevate, all’interno del Parco Nazionaledella Sierra Nevada, nelle zone di pascolo denominate “cascajares” e“borreguiles”. Man mano che l'altitudine diminuisce le superfici boscosedi diverse specie, dai pini alle querce e alle querce da sughero, nonchécastagni, roveri o lecci si alternano con i terreni coltivati. Alle quote piùbasse si trovano specie arboree come l'olivo o il carrubo, nonché ole-andri e fichi d’india.

L'impronta dell’uomo si riflette nelle vicinanze dei centri abitati,con un paesaggio caratterizzato dalle coltivazioni a terrazze, gli orti, icereali e l'arboricoltura, con i terreni irrigui che si alternano alle super-fici non irrigate.

Paesaggio della Alpujarra Alta Stambecco

Dal tropico alle vette Una fauna varia

Nella Alpujarra-Valle de Lecrín l'asino continuaad essere usato come bestia da soma e comemezzo di trasporto per compiere deipittoreschi itinerari turistici, avendo favorito inquesto modo la loro conservazione.8

Particolare di fico d’india

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Gli abitanti delle Alpujarras, gente affabile e semplice, sonorimasti isolati per molti secoli, vivendo in perfetta armonia conl'ambiente. I paesaggi della Alpujarra-Valle de Lecrín, dove reg-na il silenzio, sono un vero invito al riposo e alla contemplazio-ne, e da questo deriva il carattere tranquillo dei suoi abitanti.

Lo stile di vita degli abi-tanti della zona, di marcataimpronta rurale, continuaad essere caratterizzatodalla semplicità e l'assenzadi fretta. Uno scenario cheha attratto artisti, comunitàalternative e artigiani i qualihanno trovato nelle terredella Alpujarra il loro para-diso privato.

Tuttora si conservanodegli antichi lavatoi pubblicidove le donne lavavano ipanni fino a non molto tempo fa, e laboratori artigianali dove si conti-nua a lavorare in modo artigianale, eccetto nelle zone più vicine allacosta.

Furono i paesaggidella Alpujarra e il partico-lare stile di vita dei suoiabitanti che attrassero l'at-tenzione dei viaggiatoriromantici, come RichardFord, lo statunitense Was-hington Irving o lo spagno-lo Pedro Antonio de Alar-cón, nel sec. XIX, predecessori di Gerald Brenan, che visse a Yegen dal1920 al 1934. Tutti loro rimasero ammaliati dei suoi paesini e delle suegenti, plasmando nelle loro opere il carattere di questa terra dove iltempo sembra trascorrere ad un ritmo più lento.

L'acqua, il bene più pre-zioso, è un elemento basila-re per la vita. La regionedivenne abitata quando isuoi colonizzatori, special-mente i musulmani, riusci-rono a raccogliere e condu-rre le acque che scorronodal disgelo e dalle sorgenti per poter abitare e coltivare unterritorio fino ad allora inospitale.

Nella Alpujarra-Valle de Lecrín l'acqua si può ammirare nel suoambiente naturale in fiumi, ruscelli e sorgenti, molte delle quali con propietà

salubri e curative, che si trovano in tut-ta la zona. In primavera, le acque pro-venienti dal disgelo delle cime della Sie-rra Nevada discendono lungo ruscelli,fiumi e precipizi, bagnando e colmandodi vita i paesaggi della Alpujarra. Imusulmani seppero canalizzarle tramitela rete di canali di irrigazione che tutto-ra rimane in località come Los Guája-res, che risalgono all’epoca almohade.Antichi mulini, cisterne, vasche e cana-

li di origine musulmana sono sparsi in tut-ta la Alpujarra-Valle de Lecrín, cosí comele fonti e le fontane pubbliche dalle qualil'acqua sgorga incessantemente. Le Termedi Lanjarón, dalle acque con qualità mine-ro-medicinali,è un perfetto esempio dellosfruttamento delle sorgenti delleAlpujarras.

L'acqua nella natura

Centro buddista O’Sel Ling

Acqua integrata nell’urbanistica Immagine campestre

La risorsa più preziosa Un peculiare stile di vita

Bubión: Fontana de los Cua-tro CañosCáñar: Fontana de Poyo DiosCástaras: Fontana de losCañosEl Golco: Fontane de los Lla-nitos, de San Miguel e de losRemediosLanjarón: Fontana de lasAdelfasLaroles: Pilar de las YeguasLos Bérchules: Fontana delParaíso, Fontana de las Car-melitasMurtas: Fontane del Cuartel,de Santa Cruz e de la GoleraNechite: Fontana de las Mar-garitasÓrgiva: Fontana de los CantaresPampaneira: Fontane de losPoetas, del Cerrilo e de SanAntonioPórtugos: Fontana AgriaVálor: Fontana de la TabletaYegen: Fontana de los TresCaños, Fontana Agria

Fontana e Fonti

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Il Burrone del Poqueira ospita la primacomunità buddista stabilitasi nella Peniso-la Iberica, O’Sel Ling (in tibetano “Luogodi luce chiara”).

11L'acqua, fonte di vita

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Un’urbanistica integrata nell’ambiente

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L'urbanistica delle Alpujarras, di chiara impronta islamica, èun insieme che si integra alla perfezione nel paesaggio. Cosí comele coltivazioni sono disposte a terrazze, le case si estendono sullependici della montagna, sempre orientate verso sud.

L'habitat della Alpujarra-Valle de Lecrín ricorda quello delle zonemontagnose del nord Africa: popolamento disperso con piccoli paesibianchi, villaggi e fattorie sparse lungo la pendice o ai piedi delle valli.Di fatto molti municipi della zona sono eredi delle antiche tahás, divi-sione amministrativa di epoca nazarí che raggruppava i piccoli nuclei dipopolazione. Gli attuali municipi di Lecrín, El Valle, Los Guájares,Alpujarra de la Sierra, Nevada o La Tahá, che ha conservato l'anticadenominazione araba, sono eredi di questo tipo di habitat importatodal continente africano dagli antichi colonizzatori andalusí.

Dove meglio si conserva il sistema dicostruzione delle Alpujarras è nei paesi dimontagna. Un’urbanistica fatta di stradestrette e sinuose, con le case accatastateuna sull’altra, in modo scalare e piazzet-te o semplici slarghi che sono il cuoredella vita pubblica, dove si concentrano ibar e gli altri negozi.

La casa della Alpujarra è il vivo rifles-so dell’anima della regione, costruita conmateriali reperibili nella stessa zonacome la pietra, la creta, l'ardesia, la launa(specie di argilla che serve per imperme-abilizzare i tetti) o il legno di castagno, equasi sempre imbiancata. Innanzituttosemplice e pratica, sobria nella decora-zione, si inserisce alla perfezione nell’am-biente.

L'abitazione tradizionale è struttura-ta su due piani, il pianoterra per gli ani-mali e il primo piano per l'abitazionevera e propria, dove si svolge la vita quo-tidiana; qui si trova la cucina – sala dapranzo con il camino e la finestra, a vol-te un balcone e le camere da letto sepa-rate da tende. La porta del pianterrenoha di solito un’apertura superiore a mo’di finestrella.

Forme cubiche, con poche apertureall’esterno, tetti piani o terraos con gron-de di ardesia e i caratteristici caminitroncoconici, sono alcuni elementi chedefiniscono questo particolare sistema dicostruzione. E i tinaos, specie di porticiche a volte convertono le strade in veri epropri tunnel, come succede nei quartie-ri di la Pileta e del Castillo, a Capileira.

Tetto di launa con camini

Architettura popolare: tinao

Questo particolarepatrimonio architettonicolo si può conoscere inluoghi come il quartiereHondillo de Lanjarón,Soportújar, Busquístar, ilquartiere Alto de Juviles,Mecina Bombarón, Maire-na, Los Guájares o il quar-tiere Basso de Cádiar.

I tre municipi che for-mano il Burrone delPoqueira, Pampaneira,Bubión e Capileira, sonodichiarati Insieme Storico-Artistico, compresi i lorotermini municipali, ciò cheriflette il valore patrimo-niale di questi paesi e delpaesaggio che li circonda.

Paesi affascinanti

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Via terrazzata

Costruzione tipica di La Alpujarra

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L'artigianato ha cessato diessere un campo in via diestinzione per rivalutarsi comeattività produttiva alternativasia per la popolazione dellaAlpujarra sia per gli uomini e ledonne che hanno scelto laAlpujarra - Valle de Lecríncome luogo dove vivere.

Gli oggetti e attrezzi che anti-camente venivano elaborati percoprire delle necessità della vitaquotidiana vengono adesso consi-derati come oggetti artistici. NellaAlpujarra-Valle de Lecrín vieneelaborata una gran varietà di pro-dotti che hanno, come valoreaggiunto, la dedizione personaledi ogni creatore o creatrice,facendo sì che ognuno di essi siaun oggetto unico e irripetibile.

L'artigianato della zona ècaratterizzato da prodotti comele coperte delle Alpujarras e lejarapas, panni dai colori allegriconfezionati anticamente con teledi scarto, tessuti nei telai dalledonne. Si possono anche incon-trare artigiani che confezionanoricami, sparto, oreficeria, cesteria,ferro battuto, botti, pirotecnia,ceramica, legno intagliato,cuoio…

L’artigianato tessile, di lungatradizione nella zona, si puòacquistare in località comeBubión, Capilerilla, Ferreirola,

Mecina Bombarón, Órgiva, Pam-paneira, Sorvilán, Ugíjar e Válor.La caratteristica ceramica delleAlpujarras, di tradizione tipica-mente andalusí, si trova a Bubión,Cádiar, Lanjarón, Mecina Bom-barón, Pampaneira e Válor, men-tre i prodotti di vimini e di spartosono tipici di Lanjarón, Laroles,Mecina Bombarón, Yegen e LosGuájares, dove si creano ancheoggetti in zucca.

Esistono anche nella zonaaltri prodotti artigianali come ilcuoio, che viene lavorato aBubión, Cádiar, Mecina Bomba-rón, Pampaneira e Válor.

La cucina di La Alpujarra, sem-plice, saporita e naturale, si basasulla ricchezza e varietà dei prodot-ti della terra, come la frutta e gliortaggi, il capretto, la cacciagione ol'aglio. Presenta tratti comuni nellezone di montagna, variando inveceun po’ in quelle più vicine alla costa.

Si possono gustare piatti di originemoresca, specialmente nella pasticceria,insieme a prodotti cristiani come il maiale,con il quale si elabora il delizioso prosciuttodella Sierra, primo fra tutti quello di Trevé-lez. Tutto innaffiato da uno squisito vino“costa” della Contraviesa.

Salumi saporiti, migas (specie di polen-ta preparata con farina di grano, acqua eolio), gachas pimentonas (specie di farinataalla paprika) e all’aglio bruciato, trote conprosciutto, potage di castagne, capretto all’a-glio, coniglio piccante, zuppa della Alpujarrao cacciagione, sono piatti squisiti che delizie-ranno anche il palato più esigente. E perconcludere, la ricca pasticceria moresca, conprodotti molto tipici come le tortas (speciedi focaccia dolce), ilpane di fichi, i sof-fietti di mandorle,le ciambelline disfoglia o i cuaja-dos (dolci a basedi uova, zuccheroe mandorle cotti alforno).

Ingredienti:4 bicchieri di acqua, 4

tazze da caffé di farina disemola, sale, 1-2 agli, 2-3cucchiaiate di olio.

Contorno: pancetta,salsiccia, cipolla arrostita, agliarrostiti, peperoni verdi fritti,pomodori secchi fritti.

Friggere con olio l'agliotritato, lasciare raffreddare unpo’ e aggiungere l'acqua cal-da e un pizzico di sale. Quan-do l'acqua bolle aggiungere lafarina poco a poco e mesco-lare con una cucchiaia fino adimpastarla bene, lasciar cuo-cere per 1/2-3/4 d’ora a fuo-co lento senza smettere dimescolare fino a che si formi-no delle piccole palline dorate.Servire con il contorno.

Migas di farina

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Con sapore proprio

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Migas tipiche

Essiccatoio di prosciutti, TrevélezArtigiana che tesse su telaio

Coperte dell’Alpujarrra

L'Associazione di arti-giani della Alpujarra haregistrato il marchio“Artesanía Alpujarra”,che identifica i prodottielaborati nella zona, eche garantisce la qua-lità del buon lavoroartigianale.

Tel. di informazione958 784 340

Un artigianato ancestrale

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Vivere la tradizione

Gli abitanti della Alpujarraaccompagnano solitamente le

loro celebrazioni con fuochi epirotecnia. Falò, castagnole e fuo-chi artificiali vengono utilizzati perfestività tipo San Antón, la Virgende la Candelaria o San Juan, non-ché nel tradizionale rogo o sepol-tura della “volpe”, che simboleg-gia l'eliminazione dei mali e deilitigi sorti tra i vicini, nel rogo diJudas, con la quale località comeSoportújar concludono la Setti-mana Santa.

Tra le festività religiose spiccala Settimana Santa di Lanjarón,una delle più importanti dellaprovincia di Granada. Abbondanoi pellegrinaggi, come quello dellaVirgen de la Cabeza de Capileirae quello della Virgen de las Nieves,festeggiata a Trevélez e a Capilei-

ra con un pellegrinaggio al Mulha-cén. Ugíjar commemora le feste

in onore alla patrona de LasAlpujarras, Nuestra Señora delMartirio, con una divertente e pit-toresca fiera.

Oltre alle tradizionali festedei Mori e Cristiani, nelle quali ilfumo e il rumore degli spari ricre-ano simbolicamente la lotta fra letruppe musulmane e quelle cris-tiane, esistono anche festivitàcuriose come quella della “Fonta-na del vino” a Cádiar, celebrataalla fine della vendemmia con unaFontana pubblica dalla quale sgor-ga incessantemente il deliziosovino “costa” della Contraviesa ola festa de los Mosqueteros delSantísimo, tradizione di Béznarche risale al sec. XVI con la curio-sità che gli archibugi che vengono

utilizzati sono quelliche portavano i rico-lonizzatori cristianiarrivati nel 1572,dopo la Ribellione delas Alpujarras.

Ma senza dubbio una delletradizioni più peculiari della Alpu-jarra-Valle de Lecrín è il “trovo”,un curioso duello in versi cantatiimprovvisati accompagnati damusica e danza, molto radicato inzone della Contraviesa comoCádiar o Murtas.

Per conservare gli strumentie le canzoni tradizionalidella Alpujarra negli anniottanta, ed esattamentenel 1982, venne creato unfestival di musica tradizio-nale della Alpujarra cheviene organizzato ognianno in un paese diversodurante la prima quindici-na di agosto. E per far

conoscere i prodotti artigianalidella zona, intorno alla metà disettembre si svolge a Pampaneirala fiera artigianale, oltre al merca-tino di artigianato settimanale delsabato e della domenica nellaPiazza de la Libertad.

Il fuoco è protagonista di un gran numero di feste e celebrazioni

Festa di Mori e Cristiani a Válor, città natale di Abén Humeya

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Le feste di Mori e Cristiani si svolgono intutta la regione e tra tutte la più popo-lare è quella di Válor, città natale delmoresco Abén Humeya, colui che fu coro-nato a Cádiar “re de Las Alpujarras”.

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Nella Alpujarra-Valle de Lecrín sono stati conservati nelcorso della storia una gran quantità di tradizioni e costumi,alcuni dei quali abbastanza singolari. Con un ricco calendariofestivo che si estende durante tutto l'anno, nella zona è faciledivertirsi in occasione di una delle sue innumerevoli feste ecelebrazioni.

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Sierra Nevada

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Denominata la “Sierra del Sol” durante il Medioevo, la Sie-rra Nevada è un’autentico gioiello per gli amanti della naturae costituisce una delle zone di maggior valore ambientale dellaPenisola.

Sede delle vette più elevate della Penisola Iberica, le cime Mulhacén(3.482 m.) e Veleta (3.394 m.), la Sierra Nevada venne dichiarata Riser-va della Biosfera dall’UNESCO nel 1986 per l'enorme ricchezza dellasua flora e fauna, Parco Naturale nel 1989 con 169.239 Ha., e infine Par-co Nazionale nel 1999, con una estensione di 86.208 Ha.

Questo paradiso naturale,dove si possono ancora trova-re angoli quasi vergini, nacquegeologicamente nel Terziario,quando sorse il massicciomontagnoso.

Durante il Quaternariovenne coperta dai ghiacciai,che hanno lasciato l'improntanelle quote più elevate: circhicoronati da cime scoscese,

valli a forma di U e una cinquantina di lagune.Attualmente, la configurazione geologica presenta tre zone con-

centriche:- Nucleo centrale: denominato “lastra”, composto da rocce meta-

morfiche, contiene le cime più elevate, con 16 vette che superano i3.000 m. de altitudine.

- Zona intermedia: corona interna di terreni triassici formata daardesia, gneiss, marmi, serpentine e filladi argillose che costituiscono la“launa”, materiale utilizzato dagli abitanti della zona nella costruzione deisoffitti e dei tetti delle case, per impermeabilizzarli.

- Cintura esterna: dolomía e calcite formano il “calar”, con un rilievoripido e scosceso e cime che si aggirano intorno ai 2.000 m. di altezza.

La rete idrografica dellaSierra Nevada presenta ungran numero di ruscelli, fiumi,falde acquifere e burroni che,essendosi formati per l'ero-sione delle nevi dalle cime,presentano una scarsa quan-tità di acqua in inverno e rag-giungono il livello massimo inprimavera e all’inizio dell’esta-te, a causa del disgelo.

Per quanto riguarda il cli-ma, questo è caratterizzatoda estati miti e inverni freddicon frequenti gelate, con il30% delle precipitazioni sottoforma di neve a partire dai1.800 m. di altitudine, e un 95% in quote superiori ai 2.500 m. di altez-za. Cosí, in pieno sud dell’Europa è possibile godersi la neve anchedurante la primavera.

Le temperature, che aumentano dagennaio ad agosto per poi diminuire dasettembre in poi, presentano variazioni infunzione dell’altitudine. Questo condizio-na la fauna e la vegetazione, che sono dis-poste in maniera stratificata in altezza.

La flora include più di 2.100 speciecatalogate, 175 endemismi iberici e 65specie autoctone, la maggior parte dellequali si trova in quote di alta montagna,come la stella delle nevi o la camomilla ela violetta della Sierra Nevada. Per quan-to riguarda la fauna, in primavera si pos-sono osservare uccelli come il fringuelloo il regolo e in autunno, quando si ascol-ta il canto dei cardellini, si possono intra-vedere altre specie come il turdus tor-quatus. Fra i mammiferi spicca l'emble-matico stambecco.

Cima del Veleta (3.394 m.)

Sierra Nevada, il tetto della Penisola Iberica

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Per molti la Sierra Nevada è, oltre cheun ambiente per godersi la natura ela montagna, un luogo che invita allameditazione e alla riflessione, a dimen-ticarsi del trambusto e a ritrovare sestessi.

Paesaggio innevato

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Dalla Valle de Lecrín a Los Guájares

diverse località dal marcato carattere rurale,reminiscenza delle tahás arabe: Melegís, Saleres eRestábal.

Sono abitati di struttura urbana moresca che,per la loro ubicazione nella zona, si trasformaro-no in protagonisti degli avvenimenti storici duran-te la Ribellione delle Alpujarras. A Restábal siconservano ancora le rovine dell’insediamentooriginale della cittadina andalusí nonché la chiesaparrocchiale di San Cristóbal, in cui si trova unbellissimo soffitto a cassettoni mudéjar.

Guájar-Faragüit, insieme a Guájar-Alto e Guá-jar-Fondón, forma parte del termine municipaledi Los Guájares. Questi tre nuclei si trovano nella

piccola valle subtropicale formata dal fiume Toba. Di origine musul-mana, alla fine del sec. XVIfu scenario della cruentaribellione della popolazio-ne moresca, che si conclu-se con la vittoria schiac-ciante delle truppe cristia-ne del Marchese de Mon-déjar.

Il retaggio andalusí èmolto presente nei canalidi irrigazione di originealmohade che attraversa-no i paesi, nelle loro stret-te e ripide strade, nellecase imbiancate nonchénei resti di una fortezzaaraba che si trova nelcosiddetto Tajo Fuerte.

L'itinerario per la parte piùoccidentale della zona porta il viag-giatore a un terreno dove le coltiva-zioni si alternano con piccoli paesiche hanno conservato la loro essen-za moresca lungo i secoli. Paragginaturali, chiese mudéjar, aranci eoliveti si presentano alla vista a solipochi chilometri di distanza dallacittà della Alhambra.

Dal passo del Suspiro del Moro, a860 m. sul livello del mare, si può scor-gere in tutta la sua ampiezza la Valle deLecrín, al centro della quale si trova ilBacino di Béznar, valle dove si trova lalocalità da cui prende il nome, che forma parte del Parco Naturaledella Sierra Nevada e nella quale si raggruppano, come succedevanelle tahás arabe, un buon numero di paesini.

Lecrín offre ai visitatori zone archeologiche come i resti del Cas-tello di Mondújar, del Forte diBéznar, terme romane e monu-menti di gran ricchezza artisticacome la chiesa parrocchiale, delsec. XVI e con soffitto a cassettonimudéjar o l'Eremo di Santo Cristo.

Un buon esempio dei paesi diquesta fertile Valle de Lecrín, èDúrcal, i cui dintorni sono bagnatidal fiume omonimo. Gli arabi lachiamarono Quasb, vocabolo cheallude alle coltivazioni di canna dazucchero che proliferavano nel periodo andalusí, ma fu solo dopo laconquista cristiana che si convertí in importante punto di partenza dadove molte famiglie musulmane intraprendevano il loro viaggio versola costa, in direzione dell’Africa.

I suoi edifici religiosi del sec. XVI come la sua Chiesa mudéjar, condelle preziose statue e ancone, sono stati testimoni, come la stessa

popolazione, di comevennero installatenell’ambito di questomunicipio, due impor-tanti opere di ingegne-ria decimononica: lateleferica più lungad’Europa, smantellatanel 1958, e il ponte diferro per il passaggiodella ferrovia. El Valle, cosí comeLecrín, è composta da

Chiesa a Dúrcal Pinos del Valle

Stradina a Los Guájares

Bacino del Béznar Vista panoramica di Guájar Fondón

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Narra la leggenda che fu nel Suspiro delMoro dove l'ultimo re del Al-Andalus, Boab-dil El Chico, non poté trattenere le lacrimevolgendo lo sguardo e osservando per l'ul-tima volta la città di Granada.

Saleres

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Soportújar, la località successiva, sor-prende con la sua sagoma ritagliata nellavalle di Órgiva, l'abbondanza di tinaos el'incessante rumore dell’acqua. Da lí laNatura benigna conduce al Burrone delPoqueira, proprio nel cuore delle Alpu-

jarras, dove si trova il centro buddistaO´Sel Ling.

Sono noti i telai artigianali di Pampaneira, con le sue Fonti, sorgentie piazze, in un contesto urbanistico che ha conservato l'essenza mu-sulmana. Il suo museo di arte popolare e il mercatino artigianale sonovisite d’obbligo.

Bubión (1.296 m.) è la fermata successiva. La Storia vibra nelle sueminiere che risalgono all’epoca romana e nel torrione nazarí della suaChiesa, utilizzata come difesa dalle truppe di Abén Humeya. A pochiKm. passando dal belvederedel Perchel, si trova Capilei-ra, dove il tempo sembratornare indietro fra le suestrette stradine, la sua Chie-sa mudéjar e il Museo diarte popolare e dei costumidelle Alpujarras.

Dopo il Burrone de laSangre appare Pitres, cen-tro principale del comunedi La Tahá. Riceve il titolo diVilla da Felipe II, e offre unpaesaggio e un’architetturain totale armonia, con ango-li come il precipizio Berme-jo, con una sorgente d’ac-qua ferruginosa, la Chiesacostruita su di una moscheae i cammini medievali o “ca-rihuelas” pienamente con-servati.

A Pórtugos si consigliadi perdersi nelle sue piazzecon i portici, le facciate co-lorate e i balconi con i vasifioriti, per incontrarsi poi

La Sierra Nevada, con le cime più alte della Penisola, è loscenario perfetto dell’itinerario. I paesi che la compongonoconservano il loro fascino, ispirati al loro ambiente naturale.

La natura si presenta in tutta la sua pienez-za, offrendo la maestosità dei suoi precipi-zi, i suoi sinuosi corsi d’acqua e sorgen-ti con proprietà medicinali in questoitinerario che parte da Lanjarón,portico della Alpujarra.

Qui la vista si diletta e siperde nelle sue stradine checonservano il fascino di unpaese moresco. Noto per leproprietà minero-medicinalidelle sue sorgenti e per le sueterme, offre anche al visitatore il Cas-tello arabo, l'Eremo di San Sebastián, il Quartiere Hondillo o angoli in-cantevoli come il “tinao del tio Pedro”. Si può contemplare Lanjarón dalprecipizio del Salado oppure ammirare il suo paesaggio dal belvederedella Cañona, dove vengono conservati pezzi di artiglieria della Guerradell’Indipendenza.

Lasciandosi alle spalle delle vedute indimenticabili si arriva a Cáñar, perla strada provinciale 332, dopoaver preso una deviazione peruna stradina rurale. Bella zonaconosciuta per i suoi giacimen-ti di minerali, fu denominataVilla da Felipe II dopo la ribe-llione moresca. Quì i sensi siacuiscono grazie all’ambiente,con angoli come la Diga 24 delfiume Chico, con l'acqua comeprotagonista.

Paesaggio della Sierra Nevada

Fontana delle Adelfas, Lanjarón

Monumento buddista

Diga 24 del Fiume Chico

Vista di Lanjarón

Il tetto della Penisola

Arrivando a Lanjarón lo scrittore Pedro An-tonio de Alarcón esclamó: “Alt e fermata!Lasciamo la penna e prendiamo i penne-lli”, come dice l'iscrizione sulla Fontana delas Adelfas.

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Il tetto della Penisola

con la Piazza di Churriana, che offre un pit-toresco lavatoio nell’interno di una grotta.Lungo la strada per Trevélez si trova laFonte Agria, con il Chorrerón, una cascatadotata di un’impressionante attrattiva.

Fra i boschi della Alpujarra-Valle de Le-crín sorge Busquístar, località di originemozarabica circondata da alte cime, che sierge sul fiume Trevélez. Nei suoi dintornisono apparsi resti preistorici e nella Grottade los Peñones, vestigia di epoca iberica.

Fra la sue viste panoramiche si può scor-gere alla fine di questo magnifico itinerario,Trevélez, che a 1.500 m. di altezza, è consi-derato come il paese più alto della Peniso-la. I suoi quartieri imbiancati di calce con i

soffitti di tegole sembrano inerpicarsiverso la vetta del Mulhacén circondato diboschi. Sono noti i suoi prosciutti e salu-mi oltre che le abbondanti trote delfiume Trevélez.

Paesaggio nei dintorni di Busquístar

Camini delle Alpujarras

Le case di Pampaneira si estendono lungo le pendici della montagna

Chiesa Parrocchiale di Pitres

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Situata al’interno delParco Naturale della SierraNevada, la Alpujarra Alta èuno dei luoghi predilettidagli amanti della natura edel turismo attivo. Moltissi-mi sono gli itinerari di trek-king e di cicloturismo che sitrovano nei diversi municipie dove si organizzano molteattività, dai percorsi guidatiin 4x4 alle passeggiate acavallo, in asino o in mulo.

La vicinanza delle cimeinnevate è un incentivo inpiù per godersi la montag-na, mentre i fiumi tranquillisono il luogo ideale per tras-correre una rilassante gior-nata di pesca.

Vivere la natura

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Fiume Trevélez, noto per le sue squisite trote

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fale dove si narra che vis-sero gli ultimi moreschiribelli.

La visita successiva èVálor (901 m.), localitàche sembra essere di ori-gine romana dove nac-que Fernando de Cór-dova y Válor (Abén Hu-meya), capo della Ribe-llione delle Alpujarras del

1568 e monarca dei moreschi. In memoria di questo fatto storicovengono celebrate le Feste dei Mori e Cristiani, nelle quali si ricreanole battaglie nelle strade del paese. Fra i suoi monumenti spiccano laChiesa del secolo XVI e il Ponte de La Tableta, che risale all’epoca an-dalusí. Fanno parte di questo municipio anche Nechite (977 m.), coni suoi quartieri separati da orti, e Mecina Alfahar (810 m.), con il suoCastello medievale.

A pochi chilometri si trova Mairena (1083 m.). Consideratocome il Balcone della Alpujarra, losguardo si perde tra le Montagne dellaContraviesa e la Sierra Nevada, e tra isuoi monumenti spicca la Chiesa mudé-jar. Júbar e Picena, cosí come Mairena,appartengono al municipio di Nevada;tra le sue strette stradine si respira il re-taggio della cultura musulmana.

Laroles, sede del Comune, si trovaa 1.082 m. di altezza, fra i fiumi Bayárcale La Ragua. Circondato di frondosi cas-tagni, offre una magnifica cartolina, sta-gliandosi tra le sue strade imbiancate lasagoma della Chiesa del secolo XVI, co-ronata dalla sua impressionante torre.

Da qui si accede al Passo de laRagua, a 2.000 m. di altitudine, una zonacircondata da boschi di diverse specie

Yegen, il paese che fece in-namorare Gerald Brenan

Lo scrittore di origine maltese Gerald Brenan,innamorato della Alpujarra, decise di trasferirsi aYegen, dove scrisse la sua opera Al sur de Grana-da. Visitando i paesini che sono sparsi sulla Sie-rra Nevada si percepisce il fascino di questeterre dove è possibile vivere una sorprenden-te avventura a cavallo fra Storia e Natura.

A Mecina Bombarón(1.204 m.), sede del Comu-ne di Alpujarra de la Sierra,ha inizio questo itinerario.Città natale de Abén Abó,capo della rivolta moresca nomi-nato re della Alpujarra dopo la

morte di AbénHumeya, nella sua urba-nistica spicca l'architet-tura musulmana, e me-ritano di essere citati ilsuo Ponte Romano sulfiume Mecina e la suaChiesa del secolo XVI.

Nella stessa circos-crizione, prendendo losvincolo di El Golco siarriva a Yegen (1.037m.), dove si conserva lacasa nella quale visse lo

scrittore Gerald Brenanfra il 1920 e il 1934. Un sentiero conduce fino al Peñón del Fuerte,che prende il nome dalle rovine di un castello islamico di epoca calif-

Ponte islamico de “La Tableta”, Válor

Mecina Bombarón

Dietro i passi di Gerald Brenan

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Il passato moresco delle località che for-mano questo itinerario si riflette nella suaurbanistica fatta di strade strette e caseimbiancate, perfettamente adattate alsuolo, che sembrano inerpicarsi sulla pen-dice della Sierra Nevada.

Dintorni delle rovine del castello “El Fuerte”

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Dietro i passi di Gerald Brenan

siccio montagnoso della Sierra Nevada, si possono scorgere dellesplendide viste che abbracciano dalla Sierra de Cazorla fino al Cabode Gata.

Questo itinerario si considera uno dei più importanti della Alpu-jarra-Valle de Lecrín, poiché unisce laprovincia con il Marquesado del Ze-nete. Il nome della zona “Ragua” pro-viene da un vocabolo arabo che signi-fica “raccolta d’acqua”. Sembra esse-re indovinato, giacché dalle sue cimescendono sussurranti dei corsi d’ac-qua e delle sorgenti, mostrando la na-tura in tutto il suo splendore.

che risulta essere la cornice perfetta per praticare sport di montagnacome lo sci da fondo, la bicicletta o il trekking. Frontiera tra le pro-vincie di Granada e Almería, da questo passo che attraversa il mas-

Mecina Alfahar sorge in mezzo a un bellissimo giardino

Passo de la Ragua (2.000 m.), frontiera naturale della Alpujarra

L'umanista sivigliano Antonio de Nebrija,che rimase colpito dalla bellezza di LaRagua, denominó la zona “Passo de la Es-puma” per le continue nubi che decora-vano le sue cime.

28 Vista di Laroles 29

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di case imbiancate sembra poter-si ritagliare dalla pendice sud dellaSierra Nevada. Anticamente con-siderata capitale della Contraviesa,conserva ancora l’ar tigianatodello sparto e vi si continua adelaborare uno squisito pan di fichi.Il suo monumento più significativoè la Chiesa Parrocchiale. All’altrolato della valle, in un contesto im-pareggiabile, si trova Almegíjar(813 m.), tipico paese delle Alpu-jarras.

Lasciando la strada e pren-dendo un bivio per un camminosterrato si trova Notáez, forse ilmunicipio che più e meglio con-serva l'essenza del passato, connumerose testimonianze romanee musulmane. Superando una

strada locale si raggiungonoCástaras e Nieles. A Cástaras,spiccano i bei quartieri testi-moni del suo antico splendoreminerario e attualmente quasispopolati. La sua vicina Nielesci offre le sue incantevoli stra-de e un antichissimo lavatoio.

Strada pittoresca a Nieles

Coltivazioni a terrazze

Fra i municipi di Órgiva e Cádiar i sentieri si snodano in-sieme alle gole e a grandi montagne, decorati con boschi,orti e alberi da frutta, facendo della zona un giardinocon un gran patrimonio storico. I paesi si deli-neano come manti di calce sulle valli e sullependici, mantenendo le forme e gli ele-menti della costruzione popolaredella Alpujarras.

Órgiva (456 m.), ca-poluogo della Alpujarradi Granada e il Maggiorecentro commerciale dellaAlpujarra occidentale, è il

punto di partenza. Si-tuata sulle rive del Guadalfeo ecircondata da uliveti, questa loca-lità mantiene la sua antica urbanis-tica con strade strette e incante-voli piazze adornate con “maravi-llas”, piante rampicanti con cam-panule azzurre. Spiccano dai suoitetti le due torri gemelle dellaChiesa Maggiore, mentre è possi-bile visitare il castello-palazzo deiCondes de Sástago. A 3 km. siconservano, sul Precipizio delCastillejo, le rovine di un fortinoalmorávide, come ricordo del suoimportante passato.

Superato il Passo di Juviles, perla strada provinciale si accede aTorvizcón (684 m.), la cui sagoma

Le torri gemelle della Chiesa Maggiore coronano Órgiva

Itinerario del fiume Guadalfeo

Tipico sentiero rurale

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La zona del fiume Gua-dalfeo è ricca di vestigia eresti archeologici di diverseepoche storiche.

Ad Órgiva si trovanovarie zone archeologiche,come la necropoli del Bronzoa Navas de la Eva, il villaggioe la necropoli ibero-romana diCerro de la Mora o i resti dellebotteghe dei ceramisti musul-mani della borgata di Las Ba-rreras e quelli di los Molinosde Benisalfe, del sec. XV.

Di grande interesse è ilpaesaggio di archeologia in-dustriale delle antiche Mi-niere del Conjuro, nella Sie-rra de la Contraviesa, luogosituato a soli 6 km. da Al-megíjar che ricorda il perio-do di auge dell’industria mi-neraria tra la fine del sec.XIX e gli inizi del XX.

L’impronta del passato

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Itinerario del fiume Guadalfeo

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genti di acque ferrugi-nose e bicarbonate eFonti come quella di lasCarmelas, dove poterfare una fermata lungoil percorso per rinfres-carsi. Nei dintorni sitrovano i fiumi Chico eGrande, ideali per lapesca della trota, il pic-colo paese di Alcútar ela grotta dove fu assas-sinato Abén Abó.

P r o s e g u e n d olungo la strada si rag-giunge Cádiar (919m.), località di origineislamica, giacché il to-ponimo provienedall’arabo cadí (giudi-ce). È nota per le sueindustrie artigianali ecooperative agricole, erecentemente ha intro-dotto la coltivazionedel lampone. Tra le suestrade spicca la Chiesa,una delle più antichedella Alpujarra-Vallede Lecrín. Passeggian-do per il quartiere Bajo si posso-no contemplare dei bellissimiesempi della sua architettura po-

polare, come le piazze del Calva-rio e de la Ermita. Di grande inte-resse è la Festa della vendemmia,che si tiene in autunno.

Nei dintorni si può visitare unmulino di farina o località comeNarila, che ancora conserva l'an-tica casa di Abén Humeya, Lo-bras, il paese dei fiori, e Tímar,nota per i suoi tessuti artigianali,dove si conserva un’antica fortez-za islamica.

Stradina strettissima a Tímar

Continuando lungo la strada locale si trova Juviles (1.255 m.). Fu ca-pitale di tahá in epoca musulmana, spiccando per la sua produzione diseta. Le sue strade strette e pittoresche portano alla Chiesa, con la suabella torre in pietra, e alle rovine del castello medievale, chiamato ElFuerte (s. VIII). Si può anche ammirare il suo gran recinto di mura, im-pronta lasciata dai suoi antichi colonizzatori.

Il paese successivo, Bérchules (1.255 m.), dove nasce il Guadalfeo,è un autentico giardino per la sua ricchezza agricola. Nella sua urbanis-tica brilla la Chiesa, costruita su di un’antica moschea. Abbondano le sor-

Chiesa di Juviles

Fontana de las Carmelas, Bérchules

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Tra Cádiar e Narila si trova l'ulivo doveAbén Humeya, secondo la leggenda, fu co-ronato re dei moreschi durante la Ribe-llione de las Alpujarras.

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Continuando il percorso siarriva a Murtas (1.114 m.), cheè rappresentata principalmentedalle sue tenute agricole dove siproducono eccellenti vini emandorle. È in questa zona chenasce il “trovo”, manifestazionefolkloristica nella quale il trova-tore canta alla vita con ingegno.Della sua lunga storia sono tes-timoni le vestigia del Neolíticotrovate nella zona, ma è da no-tare in questo paese anche laChiesa neoclassica di San Mi-guel, una delle più imponentidella regione.

A poca distanza si trovaCojáyar, dove si trova il Caste-llo romano di Juliana, e MecinaTedel, antica tenuta agricola an-dalusí attualmente semiabban-donata con una Chiesa instile mudéjar.

Albondón (893 m.),situato sul colle de la Enci-na, è la prossima tappa.Nel suo intreccio urbanis-tico si può notare l'origineislamica di questo paese lacui Fonte di ricchezza sibasa sui vini e sulle man-

Paesaggio delle Alpujarras della Contraviesa

Il cuore della regione è la Sierra de la Contraviesa, tra laSierra Nevada e il litorale mediterraneo. Lungo le sue pendiciabbondano i vigneti dalle cui uve si produce il vino “costa”,vino di eccellente qualità, ideale per accompagnare le carni e isalumi della zona.

In questo itinerario lungo la zona più meridio-nale della Alpujarra-Valle de Lecrín, delle belletenute agricole si alternano a paesi dal saporetipico con unaricca tradizioneculturale che hanel ”trovo”uno dei suoisegni caratte-ristici.

“Incantevolecon la sua valle dipioppi e i suoi rossi

faraglioni”, come disse Gerald Brenan, cosí è Ugíjar, il punto di par-tenza. Situato al centro di una valle attraversata dal fiume Nechite, ènoto per la sua attività commerciale fin dall’antichità, venendo men-zionato come tale in opere di Estrabón e in numerose cronache is-lamiche. Nelle sue strade sono frequenti le facciate di antiche caseavite con balconate fiorite. Esaltano la sua bellezza il Santuario dellaVirgen del Martirio, patrona della Alpujarra, l'Eremo di San Antón e ilPozzo della Virgen.

Las Canteras e Los Montoros appaiono come oasi in un pae-saggio desertico prima di arrivare a Jorairátar, dove oltre a visitare ilmuseo dell’agricoltura si può osservare una bellissima veduta dellaSierra Nevada dal Tajo de la Cruz. La quiete si abbina al fascino ar-chitettonico in questa località che vive all’ombra di un monte, cir-condata da un paesaggio arduo, esempio della varietà dei paraggidelle Alpujarras.

Pozzo della Virgen del Martirio, Ugíjar

Vini e tenute della Contraviesa

A pochi chiliometri da Mecina Tedel sitrova il Cerrajón, che con i suoi 1.500 m.è la cima più alta della Contraviesa, eoffre una veduta spettacolare della SierraNevada e del mar Mediterraneo.

Nella Alpujarra, vasi fioriti adornano finestre e balconi

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Vini e tenute della Contraviesa

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zione si accede a Rubite, tipico paesedella Alpujarra Baja. Passeggiando perle sue strade, con il Mediterraneocome compagno, la calma si impos-sessa del viaggiatore.

Fra il mare e le montagne, per lastrada provinciale C-333, questo iti-nerario si conclude a Órgiva, capo-luogo delle Alpujarras. I Mulini di Be-nisalfe, del sec. XV, sono un luogoideale per riposare e dilettarsi con iricordi di questo percorso per la Al-pujarra più meridionale.

dorle; rappresentano una visitad’obbligo le sue cantine e laChiesa di San Luis.

A pochi km. si trova Albu-ñol. Molto vicino, sul viale de lasAngosturas si trova la Grotta de

los Murciélagos, con importantivestigia umane del Neolítico. Sipuò scendere fino a La Rábita,visitare una delle sue spiagge ofare trekking e speleologia inzone come la Majada de losCampos. Continuando il percor-so si raggiunge Sorvilán, doveabbondano i vigneti irrigati con

tecniche musulmane e dove letipiche cantine familiari produco-no uno stupendo vino “costa”. Èun paesino pittoresco dalle stra-dine strette e acciottolate e dallecase imbiancate, affacciato sul

Mediterraneo, dove si con-serva uno dei telai di jarapapiù antico della zona. Spiccatra i suoi monumenti una for-tificazione nazarita situata nelvillaggio di Melicena, vicina adue sorgenti di acque ferru-ginose.Tramite una deviazione si

accede a Polopos, in pienocuore della sierra, paese iso-lato e tranquillo che sembraessere congelato nel tempo,

ideale per fermarsi ed ammirareil suo idilliaco paesaggio. È d’ob-bligo, al ritorno, fermarsi alla Lo-canda di Haza de Lino, cosícome nel villaggio di Alfornón,in mezzo ad un’ampia sugheretache, secondo i botanici, è la piùantica della Penisola.

Prendendo un’altra devia-

Vigneti della Contraviesa

Rubite, paese tipico della Alpujarra Baja

Sotto la Denominazioned’Origine di Vino “Costa” siincludono i vini prodotti nellazona della Contraviesa, neimunicipi di Albondón, Albu-ñol, Almegíjar, Cádiar, Cásta-ras, Jorairátar, Lobras, Mur-tas, Polopos, Rubite, Sorvilán,Torvizcón e Turón.

Si tratta di un vino giova-ne e abboccato, di gran qua-lità e valore ecologico, che siproduce di solito in cantine acarattere familiare che lo dis-tribuiscono al dettaglio, anchese alcuni imprenditori localistanno commercializzandolosu scala maggiore, offrendocosí l'opportunità di poter de-gustarlo fuori dal suo luogod’origine.

Vino “Costa” dellaContraviesa

Mulino di Benisalfe

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Per mantenersi attivi

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La pratica del trekking perquesti itinerari, cosí come peruno qualsiasi dei suoi sentieri, èuna delle migliori maniere di co-noscere a fondo questa regione.

Si può anche andare inmountain-bike, la scelta perfettaper godersi i paesaggi mentre sipratica uno sport sano. Occorretenere presente le caratteristi-che delle strade delle Alpujarras,strette e ripide, e intensificare leprecauzioni specialmente nellestrade percorse anche da veico-li a motore.

La Sierra Nevada è la corni-ce perfetta per la pratica dellascalata e dell’alpinismo. L'incre-dibile sensazione di raggiungereuna vetta dopo ore di scalata, ilpremio di poter scorgere le più

belle vedute panoramiche e l'es-perienza di affrontare nuovesfide, sempre nel più strettocontatto con la natura, un’espe-rienza che è a portata di manodi tutti coloro che visitano la re-gione.

Dal trekking lungo la tratta delle Alpujarras del GR-7 alvolo in deltaplano, le possibilità di turismo attivo nella Alpuja-rra-Valle de Lecrín si adattano a tutti i gusti.

La tratta che attraversa le Alpujarras del GR-7, sentiero di LungaPercorrenza che attraversa la Penisola Iberica dalla Catalogna finoall’Andalusia, parte del Passo de la Ragua e si conclude a Lanjarón(Alpujarra Alta di Granada). Si inserisce nell’ E-4, Sentiero Europeoche inizia in Grecia ed arriva fino a Gibraltar.

Percorrerlo a piedi è un’esperienza indimenticabile, scoprendodelle zone impres-sionanti, fiumi emontagne, paesi in-cantevoli… Comelo è anche attraver-sare la zona per latratta di Granadadel sentiero GR-142, dalla valle delfiume Mecina fino aLanjarón, un itinera-rio dove la protago-nista è l'acqua.

L'acqua nell’ambiente naturale

Escursionisti durante una pausanel percorso

Conoscendo la Alpujarra in bicicletta

Mountain-bike, emozione e avventura

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GR-7 accanto alle cime della Sierra Nevada

GR-7

GR-142

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Per mantenersi attivi

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specializzate, per far provareemozione e rischio nel piùprofondo rispetto dell’am-biente naturale.

L'incredibile sensazione dialzarsi in volo, cercata dall’uo-mo fin dai tempi più remoti, di-venta realtà grazie al parapen-dio e al deltaplano. I più auda-ci possono praticare queste at-tività nelle zone montagnosedelle Alpujarras, specialmenteall’interno del Parco Nazionaledella Sierra Nevada.

Nei fiumi delle Alpuja-rras è possibile la pratica disport come il rafting e lapesca. Le acque del Guadal-feo sono lo scenario idoneoper godersi questo sport e ildivertimento in canoa, men-tre le acque fredde dei fiumidi montagna sono la corniceperfetta per la pratica dellapesca sportiva.

Attività di mon-tagna come la discesadi gole o il torrentis-mo trovano nella Al-pujarra-Valle de Le-crín una cornice ine-guagliabile.

Un’altra possibi-lità è quella di seguiredegli itinerari a cava-llo, questo stupendoanimale sempre pre-

sente nella cultura andalu-sa. Nella zona vengono of-ferte passeggiate di diver-sa durata e difficoltà, lungobellissime valli e montagnee perfino impressionantipaesaggi innevati. Si pos-sono anche effettuare pit-toresche passeggiate inasino o mulo, specie checontinuano ad essere uti-lizzate in alcune zone dellaAlpujarra per i lavori agri-coli.

I più attivi possonoscegliere i percorsi guidatiin veicoli 4X4, lungo stra-de abilitate per questa at-tività. Un’alternativa cheviene offerta da imprese

La Alpujarra-Valle de Lecrín è il luogo idealeper godere dell’aria aperta

Alpinismo sulla Sierra Nevada

Pesca sportivaPraticando la scalata

Parapendio, l'incredibile sensa-zione di alzarsi in volo

Il turismo salutare ha un appuntametnoalle Terme di Lanjarón, le cui acque dallequalità minero-medicinali, che sgorganoda cinque sorgenti, possiedono qualità te-rapeutiche per il trattamento di diversedisturbi, fra cui lo stress.

Il cavallo, emblema dell’Andalusia

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