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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

CCOOMMUUNNEE DDII NNAAGGOO--TTOORRBBOOLLEE

RRAAPPPPOORRTTOO AAMMBBIIEENNTTAALLEE ppeerr LLooccaalliizzzzaazziioonnee ee RREELLAAZZIIOONNEE

ppeerr VVEERRIIFFIICCAA ((ssccrreeeenniinngg))

SINTESI NON TECNICA

IIMMPPIIAANNTTOO DDII SSMMAALLTTIIMMEENNTTOO EE//OO RREECCUUPPEERROO DDII RRIIFFIIUUTTII PPEERRIICCOOLLOOSSII EE NNOONN PPEERRIICCOOLLOOSSII IINN LLOOCC.. MMAALLAA

NNEELL CCOOMMUUNNEE DDII NNAAGGOO--TTOORRBBOOLLEE -- pp..ff.. 336655//2288 CC..CC.. NNaaggoo--TToorrbboollee..

Proponente

Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s. Sede legale: loc. Fangolino, 38066 – Riva del Garda (TN) Sede operativa: Loc. Mala, 1 – 38069 – Nago-Torbole (TN)

Redazione & Coordinamento

Nuova Ecologia S.r.l. Sede legale: Via Stella, 5/F – 38123 Ravina (TN) Tel. 0461.343535 – Fax. 0461.390872

Rapporto ambientale per LOCALIZZAZIONE impianto Gestione rifiuti a Nago-Torbole

(TN) SINTESI NON TECNICA pagina 2 di 46

Nuova Ecologia S.r.l. - Sede legale: Via Stella, 5/F – 38123 Ravina (TN) – Tel. 0461.343535 – Fax. 0461.390872

C.F. & P.IVA 01625930225 - Iscr. C.C.I.A.A. di Trento n°165452 - Capitale sociale 20.000.000 i.v. – EURO 10.329,14

1. Introduzione ...................................................................................... 3

1.1 Premessa ............................................................................................................... 3

2. Premessa .......................................................................................... 4

2.1 Inquadramento geografico ......................................................................................... 4

2.2 Destinazione urbanistica dell’area .............................................................................. 6

2.3 Finalità del intervento .............................................................................................. 7

3. Inquadramento progettuale ................................................................... 12

3.1 Caratteristiche dell’impianto realizzato ...................................................................... 12

3.1.1 Descrizione sintetica dell’attività di recupero in essere ................................................ 13

3.2 Disposizione spazi dedicati ai rifiuti pericolosi e non pericolosi......................................... 14

3.2.1. Organizzazione area dedicata ai rifiuti pericolosi ....................................................... 15

3.3 Gestione dei rifiuti ................................................................................................. 20

3.3.1 Modalità di stoccaggio ........................................................................................... 21

3.3.2 Livelli e spazi dedicati alla lavorazione rifiuti............................................................. 21

3.3.3 Attrezzature utilizzate per la movimentazione dei rifiuti ............................................. 22

4. Inquadramento programmatico .............................................................. 22

4.1 Piano urbanistico provinciale 2008 ............................................................................. 22

4.1.1 Inquadramento strutturale ..................................................................................... 23

4.1.2 Carta del paesaggio .............................................................................................. 25

4.1.3 Carta delle tutele paesistiche ................................................................................. 27

4.1.4 Carta delle reti ecologiche ambientali ...................................................................... 29

4.1.5 Sistema insediativo e reti infrastrutturali .................................................................. 31

4.1.6 Carta di sintesi geologica ....................................................................................... 33

4.1.7 Carta delle risorse idriche ..................................................................................... 35

4.2 Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche .................................................... 36

4.2.1 Carta uso del suolo ............................................................................................... 36

4.2.2 Carta della pericolosità idrogeologica ....................................................................... 37

4.2.3 Carta del rischio idrogeologico ................................................................................ 38

4.2.4 Ambiti fluviali ..................................................................................................... 39

4.3 Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali ................................................ 40

4.4 Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti .................................................................. 42

4.4.1 Bacino di utenza .................................................................................................. 42

4.4.2 Criteri di localizzazione ........................................................................................ 43

5. Conclusioni ....................................................................................... 45





1. Introduzione

1.1 Premessa

Il rapporto ambientale fornisce le informazioni richieste dal D.P.P. 14 settembre 2006, n. 15-68/Leg

"Disposizioni regolamentari di applicazione della Direttiva 2001/42/CE, concernente la valutazione degli

effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, ai sensi dell'articolo 11 della legge provinciale 15

dicembre 2004, n. 10", articolo 4 - Allegato I e le s.m.i. contenute nel D.P.P. 24 novembre 2009, n. 29-

31/Leg. La richiesta di localizzazione è presentata dalla:

Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s. con sede legale nel Comune di Riva del Garda, loc.

Fangolino, sede operativa e uffici nel Comune di Nago-Torbole, loc. Mala, n.1, legale rappresentante è

Zampedri Andrea nato a Riva del Garda (TN) il 28/12/1972 e residente a Arco (TN) in Via A. Leoni, 4.

Lo scopo della presente analisi è quello di verificare la compatibilità con gli strumenti urbanistici e i

criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e

recupero dei rifiuti, nonché per l'individuazione dell’idoneità dei luoghi adatti allo smaltimento dei rifiuti

come stabiliti dalla Giunta provinciale Provincia di Trento con Delibera 12.11.2004, n. 2593 (Bollettino

Ufficiale Regionale 7 dicembre 2004, n. 49) Artt. 65 e 66 del TULP in materia di tutela dell'ambiente dagli

inquinamenti.

Contestualmente la società Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s. è a presentare la

documentazione tecnica ai sensi della LP n. 28 del 29 agosto 1988 e s.m.i. per la richiesta di verifica di

assoggettabilità o meno del progetto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

La localizzazione dell’area su cui sorge l’impianto nel Piano Provinciale di smaltimento dei rifiuti è

richiesta per attività di trattamento di rifiuti speciali non pericolosi ai fini del recupero e/o riutilizzo degli

stessi (R12, R5 e R13 allegato C al Dlgs 152/2006), in quanto la Ditta intende superare la potenzialità di

lavorazione delle 35.000 t/anno, secondo quanto riportato nella Deliberazione della Giunta Provinciale n.

4526 del 9 maggio 1997.

La Trasporti e Scavi intende inoltre localizzare l’impianto per poter successivamente richiedere le

necessarie autorizzazioni ad effettuare operazioni di recupero R12 e R13 (allegato C al Dlgs 152/2006)

anche su rifiuti pericolosi e operazioni di smaltimento D13 –D14 e D15 (allegato B al Dlgs 152/2006) sia su

rifiuti pericolosi che non pericolosi.

Tali operazioni risultano infatti propedeutiche all’attività di scavo, demolizione e trasporto in cui è

specializzata la Ditta, la quale risulta iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, in categoria 5,

“raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi” e categoria 9 “bonifica siti”.





2. Premessa

2.1 Inquadramento geografico

LOCALIZZAZIONE: La società Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s., svolgere parte della propria

attività presso l’impianto realizzato a Sud-Est dell’abitato di Nago (TN), presso la zona artigianale in loc.

Mala n.1, sulla p.f. 365/28 C.C. Nago-Torbole.

Figura 1: Ubicazione della sede operativa della Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s., in Zona Artigianale, rispetto all’abitato di Nago (FONTE: WebGIS – sito www.territorio.prowincia.tn.it).

NAGO

TORBOLE

LOPPIO





L’area in parola (Figura 1), localizzata nella zona artigianale di Nago, può essere facilmente raggiunta

dalla SS n. 240 di Loppio e di Val di Ledro sia da Nord che da Sud grazie alla strada comunale che la

attraversa. Come riportato nella relazione geologica di progetto redatta dal Dott. Geol. Paolo Marchi la

particella fondiaria…”interessa il Dosso di S. Giovanni, che separa la piana di Nago da quella di Loppio. Si

tratta di un rilevo che sfiora i 300 m, costituito dalle Marocche di Passo San Giovanni. La zona è

caratterizzata quindi da acclività variabile, mai elevata. Localmente tuttavia la morfologia originaria è

stata modificata dall’intervento antropico prima con una cava e successivamente con il suo riempimento

con materiale inerte e/o di demolizioni”.

La particella occupa una superficie di circa 4.300 m2 all’interno della zona produttiva di Nago in località

Mala ed è servita da una viabilità d’accesso di recente costruzione accessoria alla lottizzazione.

Come detto per raggiungere il sito, dall’uscita autostradale di Rovereto Sud, si percorre la SS n. 240 di

“Loppio e di Val di Ledro”, superato l’ex bacino lacustre del lago di Loppio, poco prima di giungere a

P.sso S. Giovanni, si dirama sulla sinistra la strada comunale che porta alla zona artigianale di Nago,

ubicata appunto in loc. Mala.

L’area in questione, rispetto alla strada statale si mantiene a oltre 200 m di distanza. Le prime abitazioni

del paese di Nago si trovano a circa 800 m in linea d’aria, inoltre vista la posizione defilata dell’area e la

presenza del versante roccioso che la delimita verso ovest, essa risulta ben occultata alla vista in una zona

a chiara vocazione turistica.

Figura 2: il capannone che ospita il centro di riciclaggio, visto da SUD.





Figura 3: il capannone ultimato, in primo piano la palazzina uffici e servizi.

2.2 Destinazione urbanistica dell’area

Figura 4: Estratto PRG comune di Nago-Torbole Variante 9 – ottobre 2010 (FONTE: www.comune.nago-torbole.tn.it).

http://www.comune.nago-torbole.tn.it/





PERIMETRO AREA OGGETTO DELL’INTERVENTO

Come da estratto del PRG, riportato in Figura 4, approvato con deliberazione della Giunta provinciale nel

Settembre del 2002 e secondo la Variante 9 del ottobre 2010, tutta l’area in oggetto è definita “Zona D2

produttiva di espansione”. L’area rientra inoltre nel perimetro del piano di lottizzazione PL(8).

2.3 Finalità del intervento

La società Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s., ha realizzato tra la fine del 2011 e l’inizio del

2012 nella zona industriale del Comune di Nago-Torbole (TN), in loc. Mala,1 sulla p.f. 365/28 C.C. Nago-

Torbole un impianto per lo smaltimento e/o il recupero di rifiuti speciali non pericolosi, operazioni R13,

R12 e R5 per un massimo di 34.990 t/anno per i seguenti codici CER e relativi quantitativi.

Codice CER Quantità massima recuperabile attualmente autorizzata (t/anno)

10 13 11 17 01 01 17 01 02 17 01 03 17 08 02 17 01 07 17 09 04

25.390

17 03 02 1.900

17 05 08 1.900

17 05 04 5.800

Tabella 1:Quantitativi rifiuti inerti non pericolosi attualmente autorizzati.

Il progetto è stato inoltre assoggettato a procedura di verifica per valutare la necessità o meno di

sottoposizione al procedimento di valutazione di impatto ambientale, ricadendo nella tipologia

progettuale 11.b) IX, avendo una capacità complessiva superiore alle 10 t/giorno (secondo la tabella in

Allegato A del DPGP 22 nov. 1989, n.13-11/Leg.”Regolamento di esecuzione della LP 29 agosto 1988,

n.28”, modificata dalla d.G.P. 26 marzo 2010, n.625).

Ora, la Trasporti e Scavi, intende, richiedere l’autorizzazione per:

superare la soglia delle 35.000 t/anno;

aumentare i quantitativi attualmente autorizzati;

integrare nuovi codici CER di rifiuti non pericolosi;

integrare nuovi codici CER di rifiuti pericolosi;

integrare alcuni codici CER di rifiuti urbani;





integrare anche operazioni di messa in riserva R13, raggruppamento preliminare D13,

ricondizionamento preliminare D14 e deposito preliminare D15 sia su rifiuti pericolosi che non

pericolosi;

per poter fare ciò deve quindi localizzare le aree su cui sorge l’impianto nel Piano Provinciale di

smaltimento dei rifiuti.

Per quanto concerne i rifiuti pericolosi, la Ditta, intende dedicare parte della struttura, circa 400 mq in

pianta, per gestire tali rifiuti. Grazie ad una ottimale suddivisione degli spazi dedicati ai rifiuti pericolosi,

alla realizzazione di nuovi solai intermedi e a scaffalature metalliche ad alta portata la superficie

dedicata allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi ammonterà complessivamente a circa 550 mq.

La zona, risulterà fisicamente separata dagli spazi dedicati ai rifiuti inerti non pericolosi, grazie alla messa

in opera di setti costituiti da blocchi modulari in calcestruzzo, facilmente posizionabili.

Al suo interno, sarà suddivisa in quattro settori per far fronte alle differenti tipologie di rifiuti conferibili

così organizzati:

1. Zona ingresso con una parete attrezzata con n.3 ripiani costituiti da scaffalature metalliche ad

alta portata per disporre rifiuti disposti su pallets o big bags per una superficie totale di circa 50

mq;

2. Deposito terre contaminate con sostanze pericolose e rifiuti sfusi su una superficie di ca 100 mq;

3. Deposito rifiuti pericolosi confinati in big bags o imballati su pellets, sul piano calpestio per un

totale di 200 mq disponibili;

4. Deposito rifiuti pericolosi confinati in big bags o su pellets, sul nuovo solaio intermedio (da

realizzare) per ulteriori 200 mq disponibili;

E’ inoltre intenzione della ditta inserire i codici CER 20 02 02, 20 02 03 e 20 03 03.

Il Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti urbani, per la tutela della popolazione, prevede una distanza

minima di 200 m da centri abitati e abitazioni sparse per impianti di recupero dei rifiuti urbani.

Tale distanza viene rispettata in quanto l’abitazione più prossima è quella presso all’interno dell’impianto

per la produzione di conglomerati bituminosi del Gruppo Adige Bitumi Spa ad oltre 350 m di distanza.

Si ricorda comunque che tutte le operazioni avverranno all’interno del capannone e che i mezzi per il

recupero risultano muniti di sistemi di abbattimento delle polveri.

Nelle seguenti tabelle si elencano i codici CER dei rifiuti non pericolosi e pericolosi per cui la Ditta

richiederà autorizzazione successivamente alla localizzazione dell’impianto.

RIFIUTI NON PERICOLOSI

Codice CER Descrizione

01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI

01 04 rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi

01 04 08 scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07

01 04 09 scarti di sabbia e argilla

01 04 10 polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07

01 04 12 sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 11

01 04 13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07





10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

10 13 rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali

10 13 11 rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 10 13 09 e 10 13 10

15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)

15 01 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

15 01 01 imballaggi in carta e cartone

15 01 02 imballaggi in plastica

15 01 03 imballaggi in legno

15 01 04 imballaggi metallici

15 01 05 imballaggi in materiali compositi

15 01 06 imballaggi in materiali misti

15 01 07 imballaggi in vetro

15 01 09 imballaggi in materia tessile

15 02 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi

15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

17 01 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche

17 01 01 cemento

17 01 02 mattoni

17 01 03 mattonelle e ceramiche

17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06

17 02 legno, vetro e plastica

17 02 01 legno

17 02 02 vetro

17 02 03 plastica

17 03 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame

17 03 02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01

17 04 metalli (incluse le loro leghe)

17 04 01 rame, bronzo, ottone

17 04 02 alluminio

17 04 03 piombo

17 04 04 zinco

17 04 05 ferro e acciaio

17 04 06 stagno

17 04 07 metalli misti

17 04 11 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10

17 05 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio

17 05 04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03

17 05 08 pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07

17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto

17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03

17 08 materiali da costruzione a base di gesso

17 08 02 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01

17 09 altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione

17 09 04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03

19 RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE





19 01 rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti

19 01 02 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti

19 01 12 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11

19 01 14 ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce

19 01 16 polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 15

19 01 18 rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce 19 01 17

19 01 19 sabbie dei reattori a letto fluidizzato

19 02 rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione)

19 02 03 miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi

19 03 rifiuti stabilizzati/solidificati

19 03 05 rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 04*

19 03 07 rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 06*

19 04 rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione

19 04 01 rifiuti vetrificati

19 09 rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale

19 09 01 rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari

19 09 04 carbone attivo esaurito

19 09 05 resine a scambio ionico saturate o esaurite

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti

19 12 01 carta e cartone

19 12 02 metalli ferrosi

19 12 03 metalli non ferrosi

19 12 04 plastica e gomma

19 12 05 vetro

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06

19 12 08 prodotti tessili

19 12 09 minerali (ad esempio sabbia, rocce)

19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11

19 13 rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda

19 13 02 rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 01

20 RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ’ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

20 02 rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri)

20 02 02 terra e roccia

20 02 03 altri rifiuti non biodegradabili

20 03 altri rifiuti urbani

20 03 03 residui della pulizia stradale

RIFIUTI PERICOLOSI

Codice CER Descrizione

15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)

15 01 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

15 01 10* imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

15 01 11* imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto),

compresi i contenitori a pressione vuoti

15 02 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi

15 02 02* assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose





17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

17 01 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche

17 01 06* miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose

17 02 legno, vetro e plastica

17 02 04* vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati

17 03 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame

17 03 01* miscele bituminose contenenti catrame di carbone

17 03 03* catrame di carbone e prodotti contenenti catrame

17 04 metalli (incluse le loro leghe)

17 04 09* rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose

17 04 10 cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose

17 05 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio

17 05 03* terra e rocce, contenenti sostanze pericolose

17 05 05* fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose

17 05 07* pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose

17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto

17 06 01* materiali isolanti contenenti amianto

17 06 03* altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose

17 06 05* materiali da costruzione contenenti amianto

17 08 materiali da costruzione a base di gesso

17 08 01* materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose

17 09 altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione

17 09 01 rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio

17 09 02 rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori contenenti PCB)

17 09 03* altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose

19 RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

19 01 rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti

19 01 05* residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi

19 01 07* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi

19 01 10* carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi

19 01 11* ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose

19 01 13* ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose

19 01 15* ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose

19 01 17* rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose

19 03 rifiuti stabilizzati/solidificati

19 03 04* rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati

19 03 06* rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati

19 08 rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti

19 08 11* fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose

19 08 13* fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti

19 12 06* legno contenente sostanze pericolose

19 12 11* altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose





19 13 rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda

19 13 01* rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose

19 13 03* fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose

19 13 05* fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose

Tabella 2: Rifiuti NON PERICOLOSI e PERICOLOSI per cui verrà richiesta autorizzazione (in giallo i CER per cui la

Ditta risulta già autorizzata).

3. Inquadramento progettuale

3.1 Caratteristiche dell’impianto realizzato

La superficie totale della p.f. 365/28 su cui sorge il capannone misura circa 4.333 m2, misurando i suoi lati

rispettivamente 70,00 m e 61,90 m, mentre la superficie netta del capannone risulta di 2.315,4 m2,

completamente coperti e chiusi. L’ingresso e l’uscita sono entrambe ubicate nell’angolo sud-ovest della

particella e la circolazione dei mezzi all’interno avviene in senso orario attorno al capannone.

Figura 5: Planimetria del capannone in cui verrà svolta l’attività di recupero/riciclo dei rifiuti.

Il capannone di recente realizzazione, autorizzato con Concessione di Edificare n. 024/2011 del 9 agosto

2011 dal comune di Nago-Torbole, in sintesi è costituito da:

INGRESSO

USCITA





- capannone di forma quadrata completamente chiuso e parzialmente interrato (7,90 m interrati e

11,50 m fuori terra);

- palazzina uffici-servizi ubicata nell’angolo sud-ovest del complesso accessibile mediante ascensore o

scala in acciaio esterna;

- circolazione interna costituita da una pista asfaltata che percorre esternamente tutto il perimetro

della struttura;

- n. 26 parcheggi a servizio dell’attività disposti lungo il perimetro del capannone sui lati nord, sud e

ovest;

- due rampe per accedere al livello interrato realizzate sul lato est;

- pesa a ponte interrata (dim: 14,00m x 3,00m) in prossimità dell’ingresso;

- recinzione perimetrale per impedire l’accesso al personale non autorizzato, a tal proposito, l’accesso

sul lato sud sarà dotato di cancello mobile al fine di regolare l’ingresso al sito;

- portoni in PVC ad apertura veloce per lo scarico dei rifiuti e per il carico delle materie recuperate e

per l’accesso ai mezzi che operano dentro di esso. I portoni sono dotati di controllo automatico per

l’apertura e la chiusura e sono videosorvegliati.

- sistema di captazione e accumulo in vasca da 50 mc delle acque meteoriche della copertura per

integrare dove possibile le acque della rete idrica.

- rete di captazione delle acque meteoriche che recapitano sui piazzali della zona ingresso, della pesa e

della pista dove stazionano i mezzi durante lo scarico dei rifiuti. Verranno realizzati n. 4 pozzi

disperdenti, due dei quali, quelli in cui recapitano le acque della zona pesa e scarico, dotati di

sistema di disoleazione a monte dello scarico.

- officina e magazzino a servizio dell’attività.

- impianto fotovoltaico in copertura di produzione pari a 251.160 kwp.

3.1.1 Descrizione sintetica dell’attività di recupero in essere

La società Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s. nel capannone svolgere attualmente le

seguenti attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi come descritte agli allegati B e C alla parte IV

del D.Lgs. 152/2006 e autorizzate dalla determinazione del Dirigente del Settore Gestione Ambientale

dell’APPA N. 237 d.d 10 agosto 2012.

R5: riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche;

R12: operazioni preliminari sui rifiuti propedeutiche all’ operazione R5 di riciclo/recupero.;

R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli all’ operazione R5 di riciclo/recupero;

Le attività svolte presso l’area produttiva di Nago-Torbole si possono riassumere come segue:

- stoccaggio/lavorazione rifiuti tipologie 7.1, 7.6, 7.11 e 7.31-bis del D.M. 5 febbraio 1998 e s.m.i; - stoccaggio materia recuperata;





I rifiuti inerti provengono sia dai vari cantieri della società, sia eventualmente da terzi.

Le lavorazioni dei suddetti, vengono svolte tramite due impianti mobili rispettivamente di vagliatura e di

frantumazione che possono essere usati separatamente o accoppiati a seconda delle esigenze.

Le attività di recupero avvengono completamente all’interno di spazi chiusi e coperti, costituiti da un

capannone la cui superficie complessiva in pianta misura 2.131 m2 (dimensioni circa 45.4 m x 50.0 m).

La struttura consta in due livelli principali nei quali avvengono le operazioni di recupero dei rifiuti più una

palazzina uffici e servizi, di forma quadrata e superficie 102,60 m2, ubicata nell’angolo sud-ovest,

costituita da due piani rialzati, accessibile con ascensore o con scala esterna in acciaio zincato.

Complessivamente la struttura misura 19,40 m di altezza, ma solamente 11,50 m risultano fuori terra,

mentre i restanti 7,90 m risultano interrati.

Per ulteriori approfondimenti in merito all’organizzazione e la gestione dell’ impianto per quanto

concerne il recupero dei rifiuti non pericolosi si rimanda a quanto riportato nella documentazione allegata

al procedimento di verifica ambientale depositato in data 29 febbraio 2012 presso il Servizio Valutazione

Ambientale della PAT (codice progetto: SCR-2012-06) e relativa determinazione del Dirigente N. 53 d.d. 29

maggio 2012.

3.2 Disposizione spazi dedicati ai rifiuti pericolosi e non pericolosi

La Ditta intende dedicare n.4 settori dell’angolo sud-ovest del livello inferiore dell’capannone alla

gestione dei rifiuti pericolosi, come illustrato nell’immagine seguente.

La superficie in pianta misura 400 mq ma, come anticipato, verrà realizzato un ulteriore solaio intermedio

e mensole fino a raggiungere complessivamente una superficie di stoccaggio pari a 550 mq, come verrà

illustrato di seguito.





Figura 6: Planimetria del piano inferiore del capannone, individuazione settori rifiuti pericolosi e non pericolosi.

3.2.1. Organizzazione area dedicata ai rifiuti pericolosi

Innanzitutto gli spazi dedicati a tali rifiuti risulteranno fisicamente distinti da quelli attualmente impiegati

per il recupero dei rifiuti non pericolosi, ciò si otterrà frapponendo tra di essi una parete realizzata in

blocchi modulari in calcestruzzo.

Come anticipato, gli spazi dedicati ai rifiuti pericolosi verranno così organizzati:

Livello 0, posto a quota -6,80 m, di forma quadrata e suddiviso a croce in quattro sotto aree vi si possono

individuare i seguenti spazi:

RAMPA RAMPA

OVEST

EST

SUD NORD

PESA

Deposito

materiale

verificato

SETTORE

RIFIUTI

PERICOLOSI

Operazioni

D13

D14

D15

R13

PORTA B2

PORTA A1

PORTA A2

SETTORE

RIFIUTI

INERTI E

URBANI NON

PERICOLOSI

Operazioni

R12

R13

D13

D14

D15

Stalli deposito rifiuti

NP in ATTESA DI

VERIFICA

ANALITICA

PORTA A4

PORTA A3

PORTA A5





Area A - di manovra e transito di 100 mq di superficie, di cui la parete est verrà attrezzata con una

scaffalatura metallica costituita da n.3 mensole, quindi ciò permetterà di incrementare la superficie di

stoccaggio a circa 50 mq considerando anche i rifiuti depositati a terra sotto le mensole. I rifiuti qui

disposti risulteranno confinati in imballaggi primari quali big bags eventualmente disposti su bancali;

Area B - per il deposito di rifiuti pericolosi sia sfusi che imballati contaminati da sostanze pericolose, il

conferimento potrà avvenire sia tramite il portellone B4, sul lato SUD, sia accedendo al livello inferiore

dalla rampa sul lato est.

- La superficie misura circa 100 mq e vi troveranno collocazione approssimativamente 150 mc di rifiuti

(circa 300 ton), il quantitativo è stato incrementato rispetto alle disposizioni Provinciali, che consigliano

approssimativamente 1 ton rifiuto per mq disponibile, in quanto questi spazi verranno anche impiegati per

lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi nell’ambito di procedure di messa in sicurezza di emergenza, per cui tali

volumetrie sono le minime necessarie per poter gestire tali operazioni.

- Il gestore, nel caso di cumuli con importanti esalazione aerea di sostanze volatili provvederà a coprire il

rifiuto con teli a carboni attivi per limitarne la dispersione.

- I rifiuti potranno anche essere collocati in container scarrabili e eventualmente in big bags che al

massimo verranno impilati su due livelli.

- Contemporaneamente nell’area B potrà essere stoccata una sola tipologia di rifiuti;

Aree C e D per lo stoccaggio rifiuti pericolosi esclusivamente imballati, confinati in big bags o disposti

confezionati eventualmente su pallets per la loro movimentazione, sul piano calpestio per un totale di 200

mq disponibili, la movimentazione avverrà tramite muletto o transpallets;

Livello 1, posto a quota -1,86 m, di forma rettangolare occupa metà superficie del livello inferiore, quindi

circa 200 mq ed è ottenuto tramite la realizzazione di un nuovo solaio a quota -1.86 m rispetto alla quota

0,00, cioè quella della pista che corre attorno al capannone.

Sarà accessibile al personale addetto tramite una scala metallica, vi troveranno posto rifiuti pericolosi

esclusivamente contenuti in contenitori idonei allo scopo, quali big bags o imballati su pallets, i quali

verranno movimentati tramite transpallets. Il deposito/rimozione sul/dal solaio avverrà tramite muletto.

Quindi, la realizzazione del nuovo solaio e di scaffalature metalliche ad alta portata permetteranno di

disporre di circa 550 mq di stoccaggio disponibili così suddivisi:

100 mq per lo stoccaggio di terreni sfusi contaminati da sostanze pericolose;

450 mq per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi allo stato solido contenuti principalmente in big bags

o opportunamente imballati disposti su bancali per poter essere agevolmente movimentati dal

personale specializzato.

Complessivamente si potranno stoccare circa 550 mc di rifiuti pericolosi, di cui:

50 mc imballati nell’area A;





150 mc sfusi o imballati nell’area B;

250 mc imballati al livello 0 e sul solaio denominato livello 1 delle aree C e D.

L’impianto risponde ai requisiti minimi per la progettazione riportati al Piano provinciale di smaltimento

dei rifiuti nello stralcio relativo ai rifiuti pericolosi (DGP 2593 d.d. 12 novembre 2004) in quanto:

1. Le forme di stoccaggio adottate saranno adeguate alla tipologia, alla pericolosità e allo stato fisico

del rifiuto: tranne che nell’area dedicata ai rifiuti pericolosi sfusi tutti gli altri rifiuti pericolosi

saranno confinati in idonei contenitori e imballaggi;

2. Le aree dove avviene lo stoccaggio dei rifiuti sono recintate e coperte, in quanto l’operazione

avviene in spazi interamente coperti e chiusi, quindi al riparo da eventi metereologici;

3. Le aree su cui si stoccano i rifiuti risultano impermeabilizzate con soletta in calcestruzzo e rete

elettrosaldata e dotate di rete di raccolta degli eventuali sversamenti per il loro recupero in

idoneo serbatoio e smaltimento a norma;

4. L’area per lo stoccaggio, complessivamente, sommando le superfici dei nuovi solai e delle

scaffalature ammonterà a circa 550 mq quindi potranno esservi stoccati indicativamente 550

tonnellate di rifiuti pericolosi, ad eccezione dell’area B, dove verranno stoccati rifiuti sfusi, in cui

il rapporto tra superficie disponibile e tonnellate stoccate sarà circa 1/3 per le motivazioni

precedentemente esposte;

5. La superficie coperta del capannone ammonta a circa 2300 mq, di cui 400 mq dedicati allo

stoccaggio dei rifiuti pericolosi, cioè poco più del 17 %, ben al di sotto del 50% previsto dal Piano;

6. Sarà vietata la miscelazione di rifiuti pericolosi con non pericolosi come da normativa vigente;

I contenitori dei rifiuti pericolosi sono dotati di adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà

chimico fisiche e alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. La disposizione all’interno delle

aree di deposito è effettuata in modo ordinato e lasciando liberi corridoi idonei alla movimentazione

agevole e all’ispezione visiva dei contenitori.

Al fine di consentire la necessaria flessibilità gestionale e poter ottimizzare gli spazi a disposizione, non

verranno indicate delle aree definite per lo stoccaggio di determinate tipologie di rifiuti, bensì di volta in

volta, a seconda della disponibilità di spazi questi verranno stoccati, preoccupandosi di accorpare

tipologie omogenee, provvedendo ad identificarne il contenuto tramite opportuna cartellonistica e idonea

etichettatura.

Potranno essere miscelati anche rifiuti con CER differenti ma con la stessa classe di pericolo.

Come detto i rifiuti dovranno essere adeguatamente confezionati, tranne quelli depositati presso l’area B,

adibita anche allo stoccaggio di rifiuti sfusi.

Di seguito si riportano le planimetrie e le sezioni degli spazi dedicati ai rifiuti pericolosi.





Figura 7: Planimetria settore rifiuti pericolosi, livello 0, quota - 6,80 m.

Figura 8: Planimetria settore rifiuti pericolosi, livello 1°solaio, quota - 1,84 m.

Area A Area B

Area D Area C





Figura 9: Settore rifiuti pericolosi, sezione 1-1.







3.3 Gestione dei rifiuti

Le attività di gestione dei rifiuti sono previste tutte all’interno del capannone, mentre gli spazi esterni

potranno essere utilizzati eventualmente per il ricovero dei cassoni carrabili vuoti e per il ricovero dei

mezzi a fine turno di lavoro.

Le operazioni sui rifiuti pericolosi e non indicati in elenco, consistono in:

D13 – Raggruppamento preliminare: è una operazione volta esclusivamente allo stoccaggio e

movimentazione di rifiuti omogenei.

D14 – Ricondizionamento preliminare: consiste in una serie di operazioni svolte sul rifiuto atte a

migliorarne la successiva fase di smaltimento.

R12 – Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11: sono operazioni tese a

produrre miscele di rifiuti delle medesime tipologie, ai fini dell’invio ad altre attività di recupero a

seconda della disponibilità degli impianti.

D15 – R13 Stoccaggio

Le attività di stoccaggio individuate con i codici D15 e R13 sono sostanzialmente identiche, tranne che per

la differenza che devono essere destinate all’operazione di D15 i rifiuti avviati ad una successiva fase di





smaltimento, mentre devono essere destinati all’operazione R13 i rifiuti avviati ad una successiva fase di

recupero.

Nell’impianto in oggetto, i rifiuti conferiti saranno preliminarmente destinati ad una delle operazioni in

funzione delle successive operazioni di recupero/smaltimento in impianti terzi.

Le attività di stoccaggio, intese sia come “deposito preliminare” sia come “messa in riserva”,

riguarderanno le aree già in precedenza descritte, sostanzialmente distinte in due tipologie in funzione

della tipologia di rifiuto conferito. Infatti, i rifiuti possono essere conferiti sia in forma sfusa sia in imballi

predisposti dal produttore o da terzi. I rifiuti solidi conferiti in forma sfusa saranno stoccati

esclusivamente nell’area A individuata, contraddistinti dal relativo codice CER, nella quale vi potrà essere

stoccato un solo CER per volta se i rifiuti risultano accumulati sfusi.

3.3.1 Modalità di stoccaggio

Le attrezzature utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti potranno essere le seguenti:

big bag;

cassepallet in polietilene;

cassepallet in metallo;

container scarrabili da 10 mc, 25 mc, 30 mc e 40 mc ;

I contenitori dei rifiuti sono opportunamente contrassegnati con etichette e targhe riportanti la sigla di

identificazione del rifiuto contenuto e dotati di sistemi di presa e aggancio per rendere sicura ed agevole

la movimentazione.

I contenitori dei rifiuti pericolosi sono dotati di adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà

chimico fisiche e alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. La disposizione all’interno delle

aree di deposito è effettuata in modo ordinato e lasciando liberi corridoi idonei alla movimentazione

agevole e all’ispezione visiva dei contenitori. La scelta dell’attrezzatura più consona per lo stoccaggio per

ogni tipologia di rifiuto viene effettuata in funzione del tipo di imballaggio utilizzato per il trasporto, della

necessità di suddividere i rifiuti per tipologie omogenee, alle modalità del successivo trasporto a centri di

smaltimento o di recupero ecc. Al fine di consentire la necessaria flessibilità gestionale e di adottare di

volta in volta il sistema più idoneo alla movimentazione e allo stoccaggio dei rifiuti, per le varie zone di

stoccaggio non verranno indicati specifici sistemi di contenimento e di deposito ma verranno contemplate

tutte le varie tipologie possibili di imballaggio a disposizione e di volta in volta il gestore adotterà quella

idonea al rifiuto da stoccare.

3.3.2 Livelli e spazi dedicati alla lavorazione rifiuti

L’area dedicata allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi risulterà segnalata tramite apposita cartellonistica che

la distingua inequivocabilmente dagli altri spazi del capannone.

Le aree saranno segnalate, con una striscia colorata a pavimento. Tale segnaletica ha lo scopo di

assicurare che i contenitori dei rifiuti siano nelle aree prestabilite, in caso di fuoriuscite accidentali del





contenuto lo sversamento avviene all’interno della pavimentazione impermeabilizzata e presidiata dalla

rete di raccolta.

3.3.3 Attrezzature utilizzate per la movimentazione dei rifiuti

Nell’ambito dell’attività di gestione dei rifiuti pericolosi, la società Trasporti e Scavi di Zampedri Andrea

& C. S.a.s impiegherà le seguenti attrezzature per la movimentazione dei rifiuti sfusi e imballati

all’interno del capannone:

- pala gommata per la movimentazione dei rifiuti sfusi, che consisterà nel carico dei mezzi per destinarli

alle successive fasi di recupero o lo smaltimento presso altri impianti;

- muletto o mezzo equivalente per caricare/scaricare i rifiuti imballati sui solai e sulle mensole;

- transpallets per la movimentazione dei rifiuti confezionati sui solai.

4. Inquadramento programmatico

4.1 Piano urbanistico provinciale 2008





4.1.1 Inquadramento strutturale





4.1.2 Carta del paesaggio





4.1.3 Carta delle tutele paesistiche





4.1.4 Carta delle reti ecologiche ambientali

Distanza > 200 m





4.1.5 Sistema insediativo e reti infrastrutturali





4.1.6 Carta di sintesi geologica

Rapporto ambientale per LOCALIZZAZIONE impianto Gestione Rifiuti a Nago-Torbole








4.1.7 Carta delle risorse idriche





4.2 Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

4.2.1 Carta uso del suolo





4.2.2 Carta della pericolosità idrogeologica





4.2.3 Carta del rischio idrogeologico





4.2.4 Ambiti fluviali





4.3 Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali





4.4 Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti

4.4.1 Bacino di utenza

Operando soprattutto nel settore delle demolizioni edili e degli scavi in terra ed essendo in possesso di

impianti per la frantumazione e la vagliatura di tali rifiuti la ditta ha ritenuto opportuno realizzare un

impianto dove poter recuperare i rifiuti provenienti dalla propria attività e da terzi.

Inizialmente, il progetto, prevedeva la realizzazione di un impianto per la lavorazione di rifiuti inerti a

cielo aperto, ma vista la prossimità con altri capannoni industriali, di cui uno occupato da una lavanderia

industriale, la committenza ha deciso di realizzare un impianto completamente chiuso all’interno di un

capannone industriale prefabbricato.

L’impianto, oltre ai rifiuti derivanti dalle operazioni di demolizione, prodotti dalla propria attività, che

opera soprattutto in Provincia di Trento, principalmente nel territorio dell’alto Garda e della Valle di

Ledro, Vallagarina e Valle dell’Adige, serve anche da punto di riferimento per terzi e privati.

Aver realizzato un impianto di recupero/riciclo di rifiuti all’interno di un capannone chiuso, ha permesso

di limitare problematiche connesse alle emissioni diffuse, alle emissioni acustiche ed annulla la possibilità





di interazione tra le acque meteoriche e gli agenti atmosferici esterni con i rifiuti depositati all’interno

della struttura.

La Ditta, operando nel settore degli scavi e delle demolizioni, nel corso del 2012, successivamente

all’avvio dell’impianto per il recupero di rifiuti inerti non pericolosi, ha maturato l’idea di estendere la

propria attività e dedicare una parte dell’impianto coperto allo stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi

per gestire i rifiuti attraverso le seguenti operazioni:

D13 – Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12.

D14 – Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13.

D15 – Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14.

R12 – Operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come tra l’altro, la cernita,

la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l’essiccamento, la triturazione, il

condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle Operazioni

da R1 ad R11.

R13 – Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12.

Come detto, il mercato di riferimento della Trasporti e Scavi è quello provinciale, l’attività risulterà in

primis propedeutica alla propria attività di scavo/demolizione e permetterà inoltre di fornire un servizio

integrale a clienti terzi nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti prodotti in tali ambiti.

Non esistono attualmente impianti simili nel Comune di Nago-Torbole, mentre altre realtà imprenditoriali

simili al di fuori del territorio comunale sono:

Autotrasporti Campostrini srl nel Comune di Avio che effettua stoccaggio provvisorio di rifiuti

pericolosi e non;

Pasina Srl del Gruppo Bonora in Via Navicello 19 a Rovereto (TN)

4.4.2 Criteri di localizzazione

I Piano Provinciale relativamente ai rifiuti urbani (III° aggiornamento) e il piano stralcio relativo ai rifiuti

pericolosi (d.G.P. N.2593 d.d. 12 novembre 2004) indicano dei precisi criteri per la localizzazione degli

impianti.

L’impianto innanzitutto è stato progettato e i rifiuti pericolosi in esso conferiti verranno gestiti in modo da

non arrecare pericolo alla salute dell’uomo e senza pregiudicare le condizioni ambientali.

L’area risulta idonea ad ospitare un’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi ai sensi dell’art. 67 bis

del Testo unico delle leggi provinciali in materia di tutela dell’ambiente dagli inquinanti, in quanto:

1. Innanzitutto si tratta di un sito destinato ad insediamenti produttivi secondo gli strumenti di

pianificazione territoriale;





2. Il sito risulta accessibile e ben servito dalle reti infrastrutturali (acquedotto, fognatura e linea

elettrica);

3. Il sito non risulta sottoposto a vincoli specifici, finalizzati alla tutela ambientale o alla tutela

storico – artistica o alla protezione di altre risorse (manufatti e siti di rilevanza culturale, aree di

interesse archeologico, beni ambientali di interesse provinciale, centri storici individuati dal PRG);

4. Il sito non risulta ubicato in zone ad elevata pericolosità geologica, idrologica e valanghiva;

5. Il sito non rientra in aree di protezione dei laghi:

6. Il sito non risulta ricadere in aree di protezione e di tutela assoluta di pozzi e sorgenti come

emerge dalla consultazione della cartografia del P.G.U.A.P.;

7. Il sito non ricade in biotopi e riserve naturali di interesse provinciale;

8. Il sito non ricade in aree a parco naturale individuate dal PUP;

9. Il sito non ricade in aree a bosco;

10. Il sito non ricade in aree di interesse agricolo primario;

11. Il sito non ricade in aree carsiche comprensive di grotte e doline;

12. Il sito non ricade in fasce di rispetto di strade, autostrade, ferrovie e aeroporti;

13. Il sito non ricade in aree definite dal PRG come aree residenziali, aree ricettive, aree commerciali

,spazi pubblici e ricreativi;

14. L’assetto infrastrutturale dell’area produttiva dove l’impianto sorge è adeguato;

15. Le emissioni sonore sono state già valutate nel procedimento di screening SCR - 2012 – 06 e sono

risultate conformi alla zonizzazione acustica, inoltre la Ditta provvederà ad integrare le

misurazioni di verifica richieste, come prescritto, entro i 6 mesi dall’inizio dell’attività di

recupero;

Come precedentemente descritto l’attività di recupero/smaltimento dei rifiuti pericolosi avverrà in un

capannone chiuso, coperto e dotato di pavimentazione impermeabilizzata rete per la raccolta di eventuali

reflui accidentalmente sversati quindi:

1. Risulteranno rispettati i limiti per le emissioni diffuse, in atmosfera;

2. Risulteranno rispettati i limiti sonori imposti dalla localizzazione acustica comunale;

3. Risulterà salvaguardato il territorio, sia rispetto alla matrice terreno – acquifero che rispetto alla

circolazione atmosferica locale e ai rischi di compromissione della qualità dell’aria;

Per quanto fino a qui esposto l’area risulta idonea anche ad ospitare un’impianto di recupero/smaltimento

di rifiuti urbani, secondo quanto indicato nel Terzo aggiornamento relativo ai rifiuti urbani del Piano

Provinciale di smaltimento dei rifiuti, approvato dalla d.G.P.n.1730 d.d. 18 agosto 2006, trovandosi la

struttura ad oltre 200 m dalla più prossima abitazione che si trova ad oltre 350 m di distanza verso sud,

all’interno dell’impianto del Gruppo Adige Bitumi.





5. Conclusioni

La Società trasporti e Scavi di Zampedri Andrea & C. S.a.s. risulta già autorizzata al recupero di rifiuti non

pericolosi, operazioni R13, R12 e R5 dalla determinazione n. 237 del dirigente del Settore Gestione

Ambientale dell’APPA del 10 agosto 2012 per un volume complessivo di 34.990 t/anno e un quantitativo

superiore alle 10 t/giorno, avendo inoltre sottoposto il progetto alla procedura di screening ai sensi

Allegato A del Regolamento di esecuzione della legge provinciale 29 agosto 1988, n.28 “Disciplina della

valutazione dell’impatto ambientale e ulteriori norme di tutela dell’ambiente”.

In seguito, la Ditta a ritenuto opportuno, per esigenze legate alla propria attività di scavo e demolizione,

di aumentare la potenzialità dell’impianto oltre alle 35.000 t/anno, aggiungendo anche operazioni di

recupero e smaltimento su rifiuti pericolosi e urbani.

Con il presente Rapporto Ambientale e contestuale screening, la Trasporti e Scavi, richiede di localizzare

l’impianto nel Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti, per poter successivamente presentare istanza e

ottenere le necessarie autorizzazioni ad effettuare operazioni di recupero R12 e R13 (allegato C al Dlgs

152/2006) sia su rifiuti pericolosi che urbani e operazioni di smaltimento D13 –D14 e D15 (allegato B al

Dlgs 152/2006) su rifiuti pericolosi, non pericolosi e urbani.

La capacità complessiva dell’impianto risulterà di 113.300 t/anno così ripartite, 92.450 t/a di rifiuti NON

PERICOLOSI e 20.850 t/a di rifiuti PERICOLOSI.

Dallo studio degli effetti del progetto sulle componenti ambientali di carattere geologico ed idrogeologico

è emerso che la realizzazione del progetto non comporterà impatti di qualche rilievo né sul suolo, né sulla

falda idrica, né sulla morfologia del suolo, in quanto il capannone che ospiterà lo stoccaggio è già stato

realizzato.

L’attività di stoccaggio di rifiuti pericolosi non provocherà nessuna variazione sensibile al clima acustico

attuale. L’impianto è già stato realizzato, quindi il disturbo, comunque transitorio della fase di cantiere

per la realizzazione dei nuovi solai interni non arrecherà nessun ulteriore impatto al clima acustico,

svolgendosi principalmente internamente. Tali attività, comunque saranno oggetto di deroga da parte

della legislazione applicabile.

Si stima che l’impatto sulla qualità dell’aria, generato dalle nuove attività di smaltimento e recupero

previste, non sia tale da apportare modifiche alla situazione attualmente insistente nell’area. Anche

l’impatto della fase di cantiere risulta essere trascurabile.

Nessun impatto rilevante è stimato sul sistema umano ed infrastrutture e neppure sul sistema agricolo

locale. Nessun impatto particolare è previsto sulla fauna e vegetazione.

Date quindi le la variazione di attività prevista dal progetto, si ritiene POSITIVO lo studio di compatibilità.

L’impianto è collocato in luogo che rispetta i restrittivi criteri stabiliti dalla Giunta provinciale Provincia di

Trento con Delibera 12.11.2004, n. 2593 (Bollettino Ufficiale Regionale 7 dicembre 2004, n. 49) Artt. 65 e

66 del TULP in materia di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti.

Dal punto di vista urbanistico e programmatico sussistono tutte le condizioni per poter localizzare

l’impianto di gestione dei rifiuti descritto nell’area individuata.





MITIGAZIONI

Per misure di mitigazione si intendono le misure intese a ridurre al minimo o addirittura a sopprimere

l’impatto negativo di un piano o progetto durante e dopo la sua realizzazione.

Le attività in questa sede proposte avverranno interamente in ambiente chiuso, coperto e controllato, le

aree di deposito e dove avverrà la movimentazione dei rifiuti risultano debitamente pavimentate,

impermeabilizzate e dotate di rete di raccolta stagna per intercettare e trattenere eventuali perdite e

reflui, che vista la natura dei rifiuti per i quali si richiede la localizzazione risulteranno praticamente

trascurabili.

Le acque della copertura vengono raccolte in una vasca di circa 50.000 l per il loro reimpiego, mentre le

superfici della pista che circonda l’impianto convogliano le acque dapprima in disoleatori e

successivamente a due pozzi a dispersione.

Il capannone, in una parte del quale si svolgeranno le attività in precedenza descritte, sorge all’interno

della Zona Artigianale Industriale in loc. Mala di Nago-Torbole, quindi in un sito urbanisticamente adatto

ed essendo già stato realizzato verranno meno le mitigazioni necessarie durante la fase realizzativa.

dicembre 2012

redatto da:

Ing. Perghem Lorenzo

per NUOVA ECOLOGIA s.r.l.

Bibliografia:

- Relazione Geologica di progetto - Dott. Geol. Marchi;

- Studio per la valutazione di incidenza del progetto finalizzato al ripristino di un ecosistema lacustre nella

zona del lago di Loppio – Museo Civico Rovereto – Filippo Prosser, Alessio Bertolli;

- PUP 2008 (legge provinciale n.5 del 27 maggio 2008);

- PRG Comune di Nago-Torbole;

- Progetto NIRR – Impatto Ambientale da Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza – APPA, ITC-irst;

- Documentazione procedura di screening SCR-2012-06 ad opera di Nuova Ecologia Srl (Ing. Lorenzo

Perghem).

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