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8/4/2019 LIBIA E SIRIA http://slidepdf.com/reader/full/libia-e-siria 1/9 LIBIA E SIRIA Parvusbellum in principio fietmagnus in termino?  d. CURZIO NITOGLIA 27 agosto 2011 http://www.doncurzionitoglia.com/libia_e_siria_1.htm  1°) LA LIBIA Prologo Il professor Agostino Sanfratello, che risiede in Libano e può seguire da vicino lo svolgersi delle rivoluzioni ´primaveriliµ del medio oriente, ha scritto tre articoli molto interessanti per potere capire cosa sta succedendo realmente in Libia (Tunisia, E gitto e Siria). *  

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LIBIA E SIRIA 

Parvusbellum in principio fietmagnus in

termino? d. CURZIO NITOGLIA 

27 agosto 2011 http://www.doncurzionitoglia.com/libia_e_siria_1.htm  

1°) LA LIBIA Prologo 

Il professor Agostino Sanfratello, che risiede in Libano e può seguire da vicino losvolgersi delle rivoluzioni ´primaveriliµ del medio oriente, ha scritto tre articoli moltointeressanti per potere capire cosa sta succedendo realmente in Libia (Tunisia, E gitto eSiria).

*

 

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Prima Parte Libia, un avvenire incerto e pericoloso 

Il primo articolo (molto corposo di 41 pagine) è stato ripreso dal Centre Français de

Recherchesur le Renseignement (www.cf2r.org) e dal Centre international de recherchet d·étudessur le terrorisme et d·Aide auxvictimeduterrorisme ( www.ciret-avt.com) erisale al 30 maggio del 2011. Esso s·intitola: "Libia, un avvenire incerto" ed è statoscritto in cooperazione da varie personalità: per esempio madame Sayda BenHabyles (unex Ministro dell·Algeria); madame RoumianaOugartchinska (una famosa giornalistaungherese), monsieur Yves Bonnet (un ex Prefetto ed ex Deputato francese).

Esso constata, in primo luogo, pur non parteggiando per la rivoluzione del 1969 cheportò il colonnello Gheddafi al potere in Libia, che l·attuale ´rivoluzioneµ libica non è¶democratica· e neppure spontanea. Innanzitutto è un sollevamento della Libia nordorientale (Cirenaica, con Bengasi come ´capitaleµ)[1], confinante con l·Egitto eaffacciantesi sul Mar Mediterraneo (porto di Tobruk), contro la Libia nord occidentale

(Tripolitania), con Tripoli come capitale, affacciantesi sul Mediterraneo col porto diTripoli stessa, confinante con la Tunisia e più al sud con l·Algeria. La parte meridionaledella Libia è quasi interamente desertica (Saara) e confina a sud est col Ciad e a sudovest con la Nigeria.

In secondo luogo l·attuale ´rivoluzioneµ pilotata dagli Usa, dalla Francia e dalla GranBretagna, dietro la regia occulta di Israele[2], è una sorta di revanscismo dellamonarchia Senoussita abbattuta dalla rivoluzione nazional-popolare di Gheddafi. Infineessa contiene fermenti che vorrebbero instaurare in Libia un islam radicale combattutoda Gheddafi, come è avvenuto nell·Irak baathista di Saddam Hussein. La Cirenaica èstata dal 2003 il Paese arabo che ha inviato il maggior numero di combattenti jadisti inIrak contro gli Usa. Le forze ribelli a Gheddafi in sé sono inconsistenti e sono statearmate e difese dai bombardamenti a tappeto della Nato per sei mesi consecutivi,protrattisi notte e giorno, anche su civili innocenti sia della Tripolitania sia dellaCirenaica, come ha dichiarato più volte l·Arcivescovo di Tripoli mons. Martinelli.

Quindi non è azzardato prevedere che il futuro libico sarà molto simile a quello irakeno:caos, integralisti che si combattono a vicenda, anarchia, sfruttamento del petrolio e gaslocale da parte dell·America & satelliti«

La Libia e la ¶liberazione della Palestina·  Gheddafi (come Saddam, Assad e Nasrhallah) ha sempre sostenuto, sin dal 1969, la c ausadella liberazione della Palestina di Arafat e poi di Hamas dal giogo sionista. Quindi egli èstato avversato da Usa e Israele come anti-sionista. Ora, questo ´crimineµ non cade inprescrizione e prima o poi lo si sconta in maniera cruenta o meno.

Lo ¶Stato sociale· ben funzionante in Libia Come l·Italia, la Germania, la Spagna e il Portogallo, che negli anni Trenta-Quarantaavevano realizzato uno ¶Stato sociale· ben funzionante, il quale dava fastidio sia al

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collettivismo comunista sovietico dell·est, sia all·individualismo liberista anglo-americano dell·ovest,furono annientate (leprime due in manieracruenta nel 1945 e lealtre due in maniera

più soffice negli anniSessanta-Settanta)così la Libia èpericolosa oggi per lademo-plutocraziaoccidentale (essendovenuto meno il giogogiudaico-sovietico allafine degli anniOttanta), la qualecerca di annientare unprogetto e un sistemasociale benfunzionante, unito adun governo forte, chegarantisce la pace etranquillità interna:

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due elementi (socialità e fortezza) aborriti dal liberalismo. Nel 1969, sotto la monarchiaSenoussita, il popolo libico era uno dei più poveri al mondo (Libia un avvenire incerto,www.cf2r.org e www.ciret-avt.com, 30 maggio del 2011, p. 8). Oggi, grazie allo Statosociale gheddafiano, i cittadini dell·Africa bianca o mediterranea libica gioiscono (omeglio gioivano) di uno dei più alti livelli di benesser e socio-economico del mondoaraboil più alto dell·Africa intera. Ogni libico è proprietario della sua casa, di una

vettura; il sistema pubblico sanitario è gratuito ed è uno dei migliori del mondo arabo,l·educazione pubblica è gratuita ed aperta anche all e donne, cosa impensabile in unPaese islamico radicale. Certamente tale sistema sociale dà fastidio, oggi più che mai,all·America, ove pochi hanno una casa e chi ha cercato di comprarla con un mutuo haperso il denaro e l·abitazione, la sanità è solamente privata e non gratuita, per cui chi

non ha i dollari puòanche morire senzanessuna cura da partedello Stato,l·educazione è a caricodello studente, lestrade in molti Statidegli Usa hanno persol·asfaltatura, poiché iGoverni locali non sonopiù in grado dimantenerla. In più esoprattutto il petrolio eil gas libico fanno golaa molti, tra cui i´padroniµ attuali delmondo; fra di essi

anche la Francia comincia a ri -sgomitare per contendere la grandeur europea

all·I

nghilterra e alla Germania, ma invano.I

nfatti la Germania molto più realisticamentesi è tenuta fuori da questo brutto e sporco affare, l·Inghilterra gode sempredell·appoggio ´filialeµ americano, mentre l·Italia ha dovuto cedere alle pressioniamericane e rimetterci di tasca propria, poiché aveva stipulato dei contratti conGheddafi sia per quanto riguarda il gas che il petrolio e sia per arginare l·emigrazione,che dall·Africa si riversa soprattutto in Sicilia[3] e nel resto dell·Italia, non volendo laFrancia gli emigranti, ma desiderando il petrolio ed il gas del loro Paese (ivi). Sarkozy,che aveva promesso all·America di ´spezzare le reni alla Libiaµ in tre giorni ha dovutofarsi aiutare dall·Inghilterra e cosa assai umiliante per la Sua Grandeur anchedall·Italietta di Silvio Berlusconi per poter invadere Tripoli dopo 1800 giorni circa.

Un recente ¶tentativo di apertura· rifiutato Gheddafi e soprattutto suo figlio Saif-al-Islàm già dal 2003 (con l·invasione americanadell·Irak), poi nel 2009 mediante rapporti bilaterali con i Paesi occidentali (Usa [4],Francia[5], Inghilterra[6], Italia[7]) e soprattutto in questi ultimi tempi, dopo le´rivoluzioniµ pilotate in Tunisia ed Egitto, che ancora non avevano lambito la Libia, hacercato, schierandosi ancora più marcatamente contro Al Queida, di prevenire unapossibile contestazione etero-diretta tentando di ammorbidire la forma autoritaria delsuo regime ma la ´rivoluzioneµ primaverile ha ´restauratoµ il clima invernale.

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La Cina contro l·America in Libia 

Secondo gli analisti l·era americana sta per finire in Africa e sta per essere sorpassata (sidice al massimo entro 5 anni) dalla Cina (Ib, p. 32). Perciò Washington vuole cacciaresubito Gheddafi per evitare il sorpasso cinese.

Seconda Parte * 

Il Secondo articolo ripreso dal professor Sanfratello è quello di ÉricDenece ´Le

rivoluzioni arabe sono soltanto colpi di Stato militari mascheratiµ, in La Tribune, 1°giugno 2011 (www.latribune.fr). Denece che è il Direttore del Centre français derecherchesur le reinsegnement afferma che le ´rivoluzioniµ arabe del 2011 sono statepreparate a partire dal 2007-2008. Il procedere della ´rivoluzioneµ (in realtà¶restaurazione·) ´arabaµ (in realtà ¶giudaico-americana·) della primavera 2011 ² secondol·Autore ² è lo stesso di quello che ha preceduto negli anni Novanta lo smembramentodella Russia, la rivoluzione ucraina e quella della Georgia.   La settimana precedente gliavvenimenti [della primavera araba del 2011] i più alti gradi dell·esercito della Tunisia edell·Egitto si sono recati a Washington, che ha assicurato il finanziamento della rivolta´popolareµ» (Ib., p. 2). L·Autore nota come durante le manifestazioni non sia apparsonessuno slogan anti-israeliano nelle piazze del Cairo e di Tunisi. Infatti il nuovo regimeegiziano avrebbe promesso agli Usa l·accettazione degli accordi di Camp David II (2000) ,

che Arafat rifiutò in quanto avrebbero concesso a Israele l·80% della Palestina e il 20% aiPalestinesi. In Tunisia lo stesso. Si è trattato solo di far posto ad una classe dirigente piùgiovane, ma sostanzialmente eguale alla vecchia, che in più fosse pienamente allineataai diktat di Washington in favore dello Stato d·Israele (Ib., p. 3).

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Terza parte * 

Il terzo articolo ripreso da Sanfratello è di Joseph Kishore si intitola La politica degliomicidi mirati degli Stati Uniti d·America in www.wsws.org. Risale al 1° luglio del 2011.

L·Autore sostiene che la ´strategia degli Usa e della Nato ha come scopo sempre di più´l·omicidio politico miratoµ (Ib., p. 1). Ciò si è verificato specialmente con Gheddafi(come avveniva per Arafat), quando la sua residenza è stata bombardata ed alcunimembri della sua famiglia (anche bambini di pochi mesi) sono stati assassinati assiemead altre 1300 persone in poche ore. La Nato ha impiegato la forza aerea per uccidere illeader libico e cambiare regime. Obama per giustificare il tentativo di assassinareGheddafi ha sostenuto che questi, prima ancora di Osama bin Ladèn, ha ucciso molti piùamericani di qualsiasi terrorista esistente sulla faccia della terra (Ib., p. 3). Nel 2003 laLibia aveva fermato il suo sistema di armamento nucleare. Nel 2009 il figlio di Gheddafiè stato ricevuto in Usa da Hillary Clinton. ´Si vis pacem para bellumµ« L·esempio libicospingerà sempre di più molti Paesi a dotarsi di armamento atomico come deterrentedifensivo. Infatti sarebbe una follia intraprendere una guerra atomica offensiva, date le

conseguenze di essa. È quello che aveva capito Saddam, ma gli è stato impedito ed è ciòche sta realizzando Akhmadinejead.

La Rivista Military Technology diretta da Ezio Bonsignore nel giugno del 2011 haspiegato che tutto è cominciato quando Gheddafi ha disarmato la Libia attorno al 2003 eche la disfatta di Tripoli è stata dovuta non all·avanzata dei ribelli della Cirenaica, maall·attracco via mare dei militari Italiani, Francesi ed Inglesi il sabato 13agosto, trasportati da due navi italiane (v. Fabio Mini, Guerra dopo laguerra, Torino, Einaudi, 2006; Id., Soldati, Torino, Einaudi, 2009).L·Italia avrebbe contribuito più di tutti all·attacco, poiché

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geograficamente più vicina alla Libia. Infatti la Francia della Corsica è troppo fuori manoed ha una sola porta aerei per di più ob soleta. L·Inghilterra non ha porta aerei in loco eda Cipro può raggiungere balisticamente solo la Cirenaica e non la Tripolitania. Restal·Italia, che dalla Sicilia si trova a 400 Km soltanto dalla costa di Tripoli ed ha imbarcatofrancesi, inglesi ed italiani per abbattere ´democraticamenteµ il ´tirannoµ, con il qualeappena qualche mese prima aveva stipulato trattati di affari. ´Pecunia non oletµ.

* 2°) LA SIRIA 

Justin Raimondo ha scritto un interessante articolo intitolato D-Day for Damascus? sulsito www.originalantiwar.com il 18 agosto 2001 e tradotto in italiano dawww.comedonchisciotte.org. L·Autore scrive che gli Usa e Israele si stanno servendo dialcuni gruppi islamismi radicali per omicidi mirati di agenti di polizia siriani al fine di

suscitare una reazione forte del regime di Assad e di giustificare un intervento straniero,come è successo in Libia. La manovalanzaassassina dei poliziotti siriani (9 il 10 aprile eun centinaio il 14) sarebbe composta daglistessi combattenti islamismi radicali antibaathisti che in Irak hanno combattuto primaSaddam Hussein e poi gli Usa ed ora rivolgonoi loro fucili contro i baathisti siriani (Ib., p.2). ¡  Si tratta di una replica dello scenariolibico, dove la fazione dei ribelli [ ¡  ] presentanumerosi componenti islamisti, alcuni deiquali avevano realmente combattuto in Irak»

(Ib., p. 3). Ma quel che sta succedendo inSiria potrà avere conseguenze molto più gravidi quello che è successo in Libia. Infatti laSiria geograficamente è il cuscinetto traLibano, Israele, Palestinesi, Iran.Quest·ultimo sembra essere l·obiettivo finale

di tutte le ´rivoluzioniµ primaverili arabe. «Il piano sarebbe quello di far cadere l· Irannel trabocchetto di sostenere la Siria sino al punto di non potersi più tirare in dietro edessere aggredito assieme ad essa e permettere a Israele ed Usa di bombardare Teheran»(Ib., p. 3). L·Irak, l·Afghanistan e il Pakistan, ove già si trova l·esercito americano edella Nato, sarebbero la zona limitrofa alla Persia dalla quale scagliare l·attacco. Taleazione di guerra inizierebbe con un attacco aereo, come in Libia, soprattutto contro lamarina siriana, poi sulle installazioni militari fondamentali di terra. «Israele sarebbe ilprimo beneficiario di questa politica» (Ib., p. 4). Il progetto è nato già dai tempi di Bushjr. il quale dopo l·11 settembre 2001 aveva lanciato la campagna contro l· Irak, l·Iran, laSiria e la Libia (gli ´Stati canagliaµ). Inoltre oggi con la grave crisi economico-finanziaria, che ha portato gli Usa sull·orlo del ´fallimentoµ, una guerra mondialepotrebbe aiutare Keynesianamente [8] (come nel post 1929) l·economia americana arisollevarsi (come successe nel 1945) e distogliere l·attenzione del popolo statunitensedai problemi di casa propria, che sono abbastanza gravi.

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* Conclusione 

La lezione libico-siriana ci insegna che:

1°) le recentissime rivoluzioni arabe, come quasi tutti i movimenti storici importanti chedecidono le sorti del mondo, non sono spontanei, non nascono dalla protesta popolare,ma sono pilotati dai ´poteri fortiµ (economici, bellici e geopolitici).

2°) La rivoluzione libica è stata pilotata da Israele e Usa, che si son serviti comepiattaforma della Nato e sul luogo da elementi islamismi radicali, per abbattere unregime socialmente funzionante e politicamente stabile e forte. I ´padroni di questomondoµ vogliono esportare l·instabilità, il caos, il disordine dappertutto. Il mondo arabo

ancora resisteva ed ora sicerca di abbatterlo. Il fattoche ci si serva di islamisti

radicali contro regimibaathisti nazional-popolarisignifica che il nemico del

teoconservatorismoisraelo-americano non è l·islamteologico, ma il mondo arabonon ancora corrotto daiprincipi della Rivoluzioneinglese (1642), americana(1776) e francese (1789).

3°) L·anti-sionismo è

diventato il male assoluto cheva punito immancabilmente,presto o tardi. Gheddafi losta sperimentando assiemead Assad sulla propria pelle. I ´ribelliµ vincitori, invece,ottengono i loro ´trenta

denariµ poiché accettano il piano dell·accordo di Camp David, rifiutato da Arafat e dalsuo alleato più fidato Saddam Hussein, il quale prevedeva la concessione dell·80% delterritorio palestinese a Israele.

4°) I veri Stati canaglia sono quelli che portano avanti la politica degli omicidi mirati(Usa e Israele). Senza per questo far della Libia un secondo ´paradiso terrestreµ. Ognimanicheismo è sempre ridicolo e irreale, ma nel male e nel bene ci sono pur sempredelle sfumature. ´Vaevictis!µ.

5°) ´Si vis pacem para nuclearemµ. L·unico deterrente difensivo che possa oggi comeoggi tenere a bada gli ´Stati canagliaµ con la ´pistola fumanteµ ancora in pugno.Sarebbe pazzesco pensare all·atomica come arma offensiva, date le conseguenzerealmente catastrofiche del suo utilizzo.

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6°) La Siria non è il termine dell·ondata ´rivoluzionariaµ primaverile. Infatti il fineprossimo è Assad, ma il fine remoto è l· Iran, che viene spinto a cadere nella trappola didifendere militarmente la Siria per poter essere bombardato e distrutto.

7°) Questo piano risale all·immediato post 11 settembre 2001, è stato realizzatoinizialmente nel 2003 con l·invasione dell·Irak e perfezionato nel 2009 col disarmo

accettato dalla Libia. Guai ad arrendersi. Boia chi molla e chi mollerà!

8°) Il fallimento economico degli Usa, che sta travolgendo anche l·Europa, può esseresanato come diceva Keynes mediante la conflagrazione di una guerra mondiale, chefaccia vendere armi all·America, faccia indebitare i co-belligeranti (come successe allaGB di Churchill) e strozzi usuraiamente i perdenti.

Siamo giunti alla soglia di una terza guerra mondiale? Temo di sì.

d. CURZIO NITOGLIA 27 agosto 2011 

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[1] La Cirenaica con Bengasi è un focolaio di estremisti musulmani (La Libia un avvenireincerto, www.cf2r.org; www.ciret-avt.com, p. 13).

[2] Israele sarà riconosciuta dai ribelli del CNT (Comitato Nazionale Transitorio).  [3] La stampa di ´regime democraticoµ non ci dice che in Libia lavorano circa tre milionidi immigrati (Ibidem, p. 9).

[4] Nel 2009 i servizi segreti libici hanno cooperato contro il terrorismo qaidista assiemealla Cia (Ib., p. 11). Inoltre durante la ´rivoluzioneµ attuale numerose unità della Ciasono state paracadutate il Libia per istruire gli ´insortiµ (Ib., p. 30).

[5] La Francia ha inviato molti cannoni da 105 mm e batterie antiaeree ai ribelli diBengasi (Ib., p. 31).

[6] Idem con l·Mi-5 e l·Mi-6 britannici, cercando di infiltrare agenti del controspionaggionegli ambienti islamici radicali di Londra (ivi). Circa una quindicina di membri del SecretIntelligence Service (SIS) sono stati inviati recentemente in Cirenaica (Ib., p. 31).

[7] L·I

talia avrebbe fornito istruttori militari ai rivoltosi ed aerei bombardieri alla Nato.[8] John Maynard Keynes (1883-1946) economista inglese, che addolcì il liberalismopuro, ammettendo un certo intervento dello Stato nelle materie economiche.

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