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10 TRITON WORKCENTRE WCA201 IMPRESSIONI D’USO Sul numero 46 della rivista ci erava- mo prefissati di presentare ai lettori le impressioni d’uso del nuovo modello di sega circolare portatile Triton TA235CSL insieme allo specifico banco. Purtroppo, per un malinteso, il banco sega ci è stato inviato con la sega TSA001 già presenta- ta. È un peccato perché, al fatto di non poter verificare le migliorie del nuovo modello rispetto all’equivalente più datato, il sistema di aspirazione polveri della TSA001 mal si confà alla protezione del banco sega e richiederebbe l’ap- posito sacco di raccolta o una modifica alla protezione prevista per il carro del banco. La configurazione in prova del WCA201 è indubbiamente un banco sega, ma a buon diritto Triton lo definisce “workcentre” perché, con appositi accessori, si trasforma praticamente in supporto per le più disparate macchine elettriche manuali oltre a una squadra- trice per pezzi di 240x120 cm e perfino in fresatrice per code di rondine o per lamelli (biscotti o linguette). Ovviamente il centro del sistema è il banco in prova, la cui struttura è completamente metallica e il cui peso è di 35 kg. Come siamo abituati nell’ap- procciare i prodotti Triton, alle soluzioni innovative e razionali senza risparmio di materiali si contrappone sovente una carenza dei manuali, poco dettagliati e tradotti con approssimazione oltre a un attaccamento all’accessoristica inglese. Comprendiamo che da buoni australiani si sentano parte del Commonwealth, ma nell’era della globalizzazione le spine inglesi ci hanno proprio irritati, anche se raccordate alla solita Schuko. Se infatti per quel metro di filo che si diparte dalla centralina del banco basta svitare una vite, separare la Schuko dall’inglese e usare una prolunga idonea fino alla nostra presa fissa, più seccante diventa per la spina della sega circolare, perché anche la presa della centralina è di tipo inglese. Ne consegue che una delle prerogative del banco, che è proprio quella di poter togliere e rimettere

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Page 1: IMPRESSIONI D’USO triton workcentre wca201 · triton workcentre wca201 IMPRESSIONI D’USO Sul numero 46 della rivista ci erava-mo prefissati di presentare ai lettori le impressioni

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triton workcentre wca201

IM PR ESSION I D’USO

Sul numero 46 della rivista ci erava-mo prefissati di presentare ai lettori le impressioni d’uso del nuovo modello di sega circolare portatile Triton TA235CSL insieme allo specifico banco. Purtroppo, per un malinteso, il banco sega ci è stato inviato con la sega TSA001 già presenta-ta. È un peccato perché, al fatto di non poter verificare le migliorie del nuovo modello rispetto all’equivalente più datato, il sistema di aspirazione polveri della TSA001 mal si confà alla protezione del banco sega e richiederebbe l’ap-posito sacco di raccolta o una modifica alla protezione prevista per il carro del banco.La configurazione in prova del WCA201 è indubbiamente un banco sega, ma a buon diritto Triton lo definisce “workcentre” perché, con appositi accessori, si trasforma praticamente in supporto per le più disparate macchine elettriche manuali oltre a una squadra-trice per pezzi di 240x120 cm e perfino in fresatrice per code di rondine o per lamelli (biscotti o linguette).Ovviamente il centro del sistema è il banco in prova, la cui struttura è completamente metallica e il cui peso è di 35 kg. Come siamo abituati nell’ap-procciare i prodotti Triton, alle soluzioni innovative e razionali senza risparmio di materiali si contrappone sovente una carenza dei manuali, poco dettagliati e tradotti con approssimazione oltre a un attaccamento all’accessoristica inglese. Comprendiamo che da buoni australiani si sentano parte del Commonwealth, ma nell’era della globalizzazione le spine inglesi ci hanno proprio irritati, anche se raccordate alla solita Schuko. Se infatti per quel metro di filo che si diparte dalla centralina del banco basta svitare una vite, separare la Schuko dall’inglese e usare una prolunga idonea fino alla nostra presa fissa, più seccante diventa per la spina della sega circolare, perché anche la presa della centralina è di tipo inglese. Ne consegue che una delle prerogative del banco, che è proprio quella di poter togliere e rimettere

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l’elettroutensile dal carro a piacimento, impone di separare la Schuko per l’uso a mano libera e riassemblarla per l’uso sul banco. È scontato che prima o poi qualcosa ceda. Anche la pretesa di ovviare alle carenze del manuale cartaceo con un DVD non ci è piaciuta, sia perché pure il DVD non affronta diversi piccoli particolari, tipo i supporti per la guida parallela quando non in uso o per gli spingipezzo, sia perché nessun medico ha ordinato che un falegname debba necessariamente avere un PC o un lettore di DVD. E in ogni caso fare la spola dall’ufficio o dal salotto al laboratorio per ogni step di montaggio è seccante. Solo con tanta pazienza girovagando sui siti web e aprendo bene gli occhi siamo riusciti a scoprire l’uso dei pezzi rimasti nel sac-chetto dopo il montaggio strutturale.A parte queste peculiarità, dobbiamo dire che il WCA201 è veramente un bel prodotto. Nonostante le gambe siano state studiate per poter essere ripiegate in caso di necessità, la struttura è tale che non perde planarità perfino se una delle gambe non appoggia a terra. Provando, infatti, a tenerlo su tre gambe e a caricarlo con circa 6-7 kg a livello della sega, l’inclinazione del piano tra i due estremi è cambiata di solo 0,1°. E

non dimentichiamo che già carro e sega pesano da soli attorno ai 13 kg. A questo si aggiunge un ottimo sistema di arresto d’emergenza il cui stop è costituito da un grosso rettangolo rosso in polimero che si può azionare facilmente anche con il ginocchio senza bisogno di staccare le mani da pezzi in situazioni critiche.La struttura è costituita da due frontali collegati tra loro da due profilati in lamiera piegata a C nervata in basso e da due binari profilati di alluminio pari-menti a C nervata in alto. In questi ultimi scorrono i quattro pattini del carro portasega ribaltabile dopo aver portato due dei quattro pattini in prossimità di uno dei frontali, carro dotato di una pro-

tezione in lamiera che previene contatti accidentali contro la lama sotto banco. Questa protezione a nostro avviso è ridondante perché l’originale resta mon-tata e quindi se è segregante a macchi-na mobile lo è anche a macchina fissa. Per bloccare l’interruttore della sega è fornita un’apposita cinghietta velcrata.Per capire quale logica avesse portato a utilizzare la forma a C nervata nei profilati inferiori al posto di un più com-merciale ed economico profilato chiuso, abbiamo dovuto scoprire che la fessura interna lasciata dalla forma a C serve per agganciare da una parte i supporti per la riga parallela quando non in uso e dall’al-tra appendere la battuta per troncare a piano abbassato (che vedremo poi).

La famigerata riduzione da schuko a inglese e il corto cavo di collegamento tra banco e alimentazione centrale che obbliga necessariamente all’uso di una prolunga.

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Completa la struttura il piano ad aggan-cio rapido con 3 T-track, molto precise e con slarghi terminali per l’inserimento attrezzi, di cui la centrale ha una stretta fessura per il passaggio lama mentre le due laterali servono per lo scorrimento del goniometro per troncare pezzi larghi fino a 15-16 cm. Quest’ultimo, sempre in lamierone, è di forma triangolare con i lati di spinta ricoperti di abrasivo onde evitare che il pezzo scivoli dalla posizio-ne prestabilita. Non servono morsetti, il pezzo non si sposta neppure forzando nel taglio a 45° indietro. Il goniometro è predisposto per il montaggio di una lamina in plastica, definita spingipezzo, della quale però fino a questo momento

non abbiamo compreso la funzione.Finito di usare il goniometro si ripone negli appositi supporti del frontale op-posto a quello di lavoro, mentre lo spin-gipezzo della riga parallela si aggancia a funghi inseriti nei volantini di quello lato lavoro.Nella parte superiore dei due frontali sono presenti le T-track per i bracci di supporto della guida parallela, che ha profilo triangolare ed è utilizzabile sia dal lato verticale che da quello inclinato

Il banco in fase di assemblaggio e a montaggio praticamente concluso.Notare il goniometro di ampie dimensioni con i bordi ricoperti di abrasivo.

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a 45°, dato che i due bracci possono ruo-tare a 360°. Una volta inseriti nelle rispet-tive T-track il bloccaggio avviene con un comodo sistema a leva eccentrica. La guida parallela può essere distanziata dalla lama in un range di 15 - 620 mm e può essere utilizzata a piacimento sia a destra che a sinistra della lama. Dietro la lama è previsto il montaggio di un coltello divisore, per la verità in mate-riale poco resistente, che funge anche da supporto per la cuffia di protezione lama. Anche la vite di serraggio della cuffia è reversibile, come pure le leve di bloccaggio dei bracci della riga parallela sono presenti in coppia per ogni fron-tale proprio per permettere il corretto bloccaggio sia per chi usa la riga a destra che a sinistra (sarà che Triton è dell’emi-sfero australe). Sulla riga può scorrere uno spingipezzo in plastica, sempre con dente di fermo reversibile, che però rite-niamo utile solo per segare pezzi stretti. In caso contrario riteniamo sia debole e che il pezzo in lavorazione vada spinto dall’angolo posteriore opposto alla riga per non perdere il contatto con questa.Se però, usandolo con riga a destra, invertiamo il fermo, potrebbe assumere la funzione di antirifiuto del pezzo.Ovviamente tra spessore del piano e del carro, più la distanza di questo per consentire lo scorrimento nei binari,

si vengono a perdere circa 20 mm di capacità di taglio, ma con la Triton TSA001 o la nuova TA235CSL l’altezza è sempre di rispettabili 62 mm, dato che sul piano può tagliare solo in verticale perché la minima larghezza della fessura di passaggio lama non consente di inclinare quest’ultima. Immaginiamo che a questo punto il lettore dubiti della nostra sanità mentale: che me ne faccio di un banco sega in cui la sega non può inclinarsi? Beh, Triton ha pensato anche a questo scegliendo una fessura quasi zero-clearance. Se i tagli inclinati sono

lungovena su pezzi lunghi l’elettrosega può, anzi è meglio che venga usata a mano. Se invece serve per troncare pezzi fino a 500 mm di larghezza (pannelli, cornici, ecc.) ecco che basta sganciare il piano, posizionarlo, sempre ad aggan-cio rapido, sui due supporti interni dei frontali, regolare l’altezza in funzione del diametro lama (i limiti minimi sono seri-grafati sui frontali), agganciare al piano l’apposita battuta, rovesciare il carro e si è pronti a troncare pezzi a 90° fino a 75 mm di spessore e 500 di larghezza o fino a 51 mm a 45°.

Basta girare il carro senza neanche sfilarlo tutto dai binari e spostare il piano in posizione bassa per passare dal taglio rettilineo alla troncatura anche di pezzi di buon spessore.

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Passare da una configurazione all’altra è questione di un paio di minuti se l’ope-ratore se la prende comoda.Abbiamo lasciato per ultimo il carro. Ovviamente è studiato per le seghe cir-colari Triton, ma nulla vieta di montare seghe di altre marche se compatibili con la lunghezza massima (e non ricordiamo suole più grandi di quelle delle Triton) a patto di ricorrere a un po’ di bricolage.Sul carro vengono installati due perni eccentrici che si incastrano nei due fori presenti sulle suole Triton. Regolando gli eccentrici si ottiene un perfetto allinea-mento con la fessura del piano. Si installano poi, nelle quattro più idonee tra le molte fessure presenti, i quattro appoggi laterali alla suola che conferiscono immobilità assoluta e sulle stesse quattro viti vengono avvitati i quattro volantini semicircolari che prov-vedono a bloccare la suola. Girando di mezzo giro i volantini, la sega può essere tolta per l’uso manuale e poi rimontata senza perdere le precedenti quote di posizionamento. Per seghe diverse è ovvio che i due eccentrici vanno tolti a meno di far fare nella suola i necessari fori, ma è un lavoro da meccanico di precisione. Nulla vieta però, una volta

posizionata correttamente a tentativi la sega di altro produttore mediante i quattro appoggi laterali, di bloccare la suola, girare il carro ed eseguire due fori passanti per altrettante viti si sicurezza. Se poi vogliamo lavorare di fino basta svasare il foro nella lamiera del carro (ma se la testa delle viti è esagonale bassa non serve) e abbiamo ottenuto la stessa funzione di poter rimuovere e rimettere la nostra sega circolare portatile quando necessario. In tal caso si dovrebbe solo

smontare il coltello divisore originale anche se, ma non possiamo giurarci, è molto probabile che possa coesistere con quello del banco, considerato che la lunghezza della cuffia di protezione lama è piuttosto abbondante.Nelle prove pratiche di taglio gli errori di ortogonalità e angolari, anche se presenti dato che è pur sempre un banco sega e il goniometro non è certo un Incra con incavi di fermo come pure la corrispondenza della misura dei

Nelle due foto sono evidenti i sistemi di fissaggio della suola della sega circolare portatile con indicato uno dei due eccentrici che creano problemi al montaggio di seghe di altri produttori per i quali bisogna aggirare l’ostacolo. Notare la cinghietta velcrata che fissa l’interruttore.

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sostegni della riga parallela è indicata da frecce stampate nel metallo, si sono rivelati più che accettabili già come esce dall’imballo. Triton comunque fornisce alcuni adesivi meglio definiti da posizio-nare sui riferimenti stampati di pressa per migliorare ulteriormente il livello qualitativo delle impostazioni. In ogni caso l’errore, con banco non ottimizzato, è sempre stato al massimo nell’ordine di 4 decimi di grado. Non male per un sistema dove il piano è posizionabile ad aggancio rapido e che, per poter scorre-re, un certo gioco deve pure averlo.Prezzodi mercato: € 539 iva inclusa.

Lavorazione di taglio angolato e i risultati sia dei tagli a troncare a piano basso sia quelli angolati sul piano alto utilizzando il goniometro triangolare su tutti e tre i lati di spinta, azzerando e poi riposizionando l’angolo in modo da verificare il possibile errore di posizionamento.