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GEOGRAFIA MODULO 3: I VULCANI E I TERREMOTI 1 Centro Provinciale Istruzione Adulti IPSIA “Sandro Pertini” Geografia M M O O D D U U L L O O 3 3 I I V V U U L L C C A A N N I I E E I I T T E E R R R R E E M M O O T T I I Dispensa di ……………….…………… INSEGNANTE: MARIA LAURA FAGIANI

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Page 1: I NSEGNAANNTTEE MM AARR II AA LLAAUURRAA FFAGGIANII N · GEOGRAFIA – MODULO 3: I VULCANI E I TERREMOTI 4 Vulcani a cono (o stratovulcani): si formano quando i prodotti espulsi si

GEOGRAFIA – MODULO 3: I VULCANI E I TERREMOTI

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Centro Provinciale Istruzione Adulti IPSIA “Sandro Pertini”

GGeeooggrraaffiiaa

MMOODDUULLOO 33

II VVUULLCCAANNII EE

II TTEERRRREEMMOOTTII

Dispensa di ……………….……………

IINNSSEEGGNNAANNTTEE:: MMAARRIIAA LLAAUURRAA FFAAGGIIAANNII

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I VULCANI

I vulcani sono spaccature della crosta terrestre da dove esce il magma.

Il magma è un miscuglio di roccia fusa e di gas (idrogeno, anidride carbonica,

anidride solforosa e vapore acqueo) che risale dall’astenosfera, fino a riempire una cavità chiamata camera magmatica.

Quando questo materiale esce dal vulcano si ha un’eruzione.

cono vulcanico o edificio vulcanico, è la parte visibile di un vulcano; è

formato da strati di lava solidificata

camera

magmatica

area dove si raccoglie il magma; si trova a non più di

10 km sotto la superficie terrestre

camino canale che permette al magma di passare e di salire verso il cratere

cratere apertura da cui escono lava, ceneri e gas durante

l’eruzione; a volte ci sono crateri secondari più piccoli

LLEE EERRUUZZIIOONNII VVUULLCCAANNIICCHHEE Durante le eruzioni il magma risale lungo il camino vulcanico, si libera dei gas

che contiene trasformandosi in lava, e esce dal cratere del vulcano.

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Le eruzioni possono essere di due tipi, effusive ed esplosive:

✓ effusive: si hanno quando la lava è molto

fluida ed esce dal cratere in modo tranquillo, scorrendo lentamente lungo i fianchi del

vulcano;

✓ esplosive: si hanno quando la lava è viscosa

e tende a formare un tappo nel cratere. I gas

che sono all’interno spingono verso l’alto fino a causare un’esplosione, lanciando con

violenza in aria lava, nubi di gas e materiali piroclastici.

Quando c’è un’eruzione esplosiva oltre alla lava escono anche altri materiali

piroclastici: cenere, lapilli (grandi come sassolini) e bombe (frammenti grandi e tondeggianti, dai 6 cm a vari metri di lunghezza).

II PPRRIINNCCIIPPAALLII TTIIPPII DDII VVUULLCCAANNII

Vulcani a scudo: hanno forma molto appiattita, perché la lava si deposita ai lati del cratere, ricoprendo il terreno a volte anche per chilometri prima di

solidificarsi. I vulcani a scudo si chiamano così perché sono simili a uno scudo appoggiato al terreno.

cenere lapilli bombe

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Vulcani a cono (o stratovulcani): si formano quando i prodotti espulsi si accumulano intorno al cratere principale, formando una montagna più o meno

alta. A ogni eruzione la lava che si solidifica da origine a un nuovo strato.

Vulcani lineari: in questo tipo di vulcani la lava fuoriesce, anziché da un

cratere, da lunghe fessure nella crosta terrestre; sono di questo tipo numerosi vulcani sottomarini e vulcani islandesi.

VVUULLCCAANNII AATTTTIIVVII EE VVUULLCCAANNII SSPPEENNTTII

I vulcani possono essere attivi, quiescenti (in riposo), spenti.

Un vulcano è attivo quando ha eruzioni vulcaniche periodiche perché nella camera magmatica c’è del materiale.

Un vulcano è quiescente (in riposo) quando non ha avuto eruzioni per un

lungo periodo. La sua attività è sospesa ma potrebbe ricominciare perché nella camera

magmatica c’è ancora del materiale.

Un vulcano è spento quando la sua camera magmatica è vuota.

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IILL VVUULLCCAANNEESSIIMMOO SSEECCOONNDDAARRIIOO Quando i vulcani sono quiescenti non ci sono eruzioni di magma, ma spesso ci

sono uscite di gas o di acque calde, dovute alla presenza di magma a bassa profondità.

Le fumarole, i soffioni e le solfatare sono uscite di gas.

I geyser e le acque termali sono uscite di acqua calda.

II VVUULLCCAANNII IINN IITTAALLIIAA L’Italia, come tutta l’area mediterranea, è interessata da un’intensa attività

magmatica.

I principali vulcani sono:

✓ Etna; ✓ Stromboli, Vulcano e

Lipari; ✓ Vesuvio, Ischia e Campi

Flegrei.

La provincia magmatica

toscana è formata, invece, da

apparati vulcanici spenti.

II VVUULLCCAANNII EE NNEELL MMOONNDDOO La maggior parte dei vulcani si trova lungo i margini delle placche tettoniche.

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TERREMOTI E MAREMOTI

Il terremoto (o sisma) è un fenomeno naturale è un improvviso movimento

della superficie terrestre che si verifica quando le rocce, sottoposte a forze di vario tipo, si rompono liberando di colpo l’energia che avevano accumulato.

Questa energia che viene liberata si propaga sotto forma di vibrazioni: le onde

sismiche.

L’ipocentro è il punto interno della Terra dove avviene la

rottura delle rocce che dà origine al terremoto.

L’epicentro è il punto della superficie terrestre

che è sulla verticale dell’ipocentro. È la zona in cui il terremoto è più forte e provoca maggiori

danni.

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Durante un terremoto vengono liberate tre tipi di onde sismiche: onde primarie (P), onde secondarie (S) e onde superficiali.

Onde primarie (P): sono le più veloci e le prime ad arrivare in superficie.

Si originano dall’ipocentro. Si propagano nelle rocce e nei fluidi.

Onde secondarie (S): sono più lente e arrivano per seconde in superficie.

Si originano dall’ipocentro. Si propagano solo nelle rocce.

Onde superficiali: partono dall’epicentro e si propagano solo sulla superficie terrestre. Sono molto lente, arrivano per ultime e provocano i danni maggiori.

MMIISSUURRAARREE UUNN TTEERRRREEMMOOTTOO

Lo strumento che permette di registrare le onde sismiche è il sismografo. Il tracciato che si ottiene si chiama sismogramma. Le linee verticali indicano

la potenza dell’onda.

L'intensità (intensità = forza, potenza) di un terremoto è valutata secondo

due scale di misurazione:

➢ la scala Mercalli descrive l’intensità di un sisma in base agli effetti

prodotti su persone, costruzioni e ambiente; va dal I° al XII° grado; ➢ la scala Richter esprime l’energia liberata da un terremoto; si misura in

magnitudo. Va dal 1° al 10° grado. A ogni grado in più c’è una liberazione di energia circa 30 volte maggiore.

Per esempio: un terremoto di magnitudo 3

libera circa 30 volte più

energia di un terremoto di magnitudo 2

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II MMAARREEMMOOTTII

Si ha un maremoto quando l’epicentro del terremoto è al di sotto dei mari o degli oceani.

Le onde sismiche creano onde marine molto grandi e pericolose. La serie di onde marine che si abbattono sulla terraferma prende il nome di tsunami e

possono essere alte anche 30 metri.

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II TTEERRRREEMMOOTTII NNEELL MMOONNDDOO…… I geologi hanno trovato una certa regolarità nella distribuzione degli epicentri

dei terremoti. Essi sono allineati seguendo delle fasce ai margini dei continenti o lungo o nei pressi delle dorsali oceaniche.

……

EE IINN IITTAALLIIAA

L’Italia ha un territorio che è in gran parte interessato da un’attività sismica intensa e con un elevato rischio sismico.

Questa attività sismica è dovuta al fatto che il nostro paese si trova tra la placca africana (Africa), la placca euroasiatica (Europa) e la micro-placca

adriatica (Adria), che si muovono le une rispetto alle altre.

Solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici.

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DDIIFFEESSAA DDAAII TTEERRRREEMMOOTTII

Prevedere un terremoto, indicando con precisione la data, l’ora e il luogo di

occorrenza non è possibile. È possibile, però, lavorare sulla prevenzione, Uno strumento importante sono le mappe di pericolosità che ci aiutano a

mettere in atto misure di prevenzione che consentano di ridurre gli effetti dei terremoti.

La prevenzione dei pericoli legati all’attività sismica viene attuata in più modi.

Per altre informazioni: http://www.protezionecivile.gov.it/

www.ingv.it e www.ct.ingv.it

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Utilizza le conoscenze

Esercizio 1 – Collega ogni definizione con la spiegazione corretta.

Camera magmatica Apertura del camino in superficie

Lava Punto sulla crosta terrestre in cui si manifesta il terremoto

Cratere Caverna sotterranea dove si accumula

il magma

Scala Richter Roccia fusa caldissima

Ipocentro Frattura della crosta terrestre

Epicentro Misura la magnitudo di un terremoto

Faglia Punto di origine del terremoto sotto la crosta terrestre

Esercizio 2 – Collega le parole con lo stesso significato (sinonimi)

1. Fuso a. Otturato

2. Pietra b. Sciolto

3. Buco c. Roccia

4. Denso d. Foro

5. Chiuso e. Viscoso

Esercizio 3 – Completa con le parole giuste.

CRATERE CENTRALE – CAMINO – CRATERI SECONDARI – LAVA – GAS – LAPILLI –

CAMERA MAGMATICA

Il magma di un vulcano esce dalla ............................................,

passa attraverso il ........................... ed esce dal ......................................

e dai ...................................................... Dal vulcano esce la ..................,

i ..................................., e i .......................................

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Esercizio 4 – Completa con le parole giuste. Attenzione! C’è una

parola in più.

MERCALLI – MAREMOTO – SCOSSA – MARE – TSUNAMI – MAGNITUDO –

IPOCENTRO – ONDE SISMICHE - RICHTER

Il terremoto è un’improvvisa _____________________ del terreno e parte da

un punto sotto la superficie terrestre chiamato ____________________.

Il terremoto si diffonde attraverso le _______________________________.

Gli studiosi usano le scale _____________________e

________________________ per misurare l’intensità del terremoto e l’energia

delle scosse (espressa in ________________________________).

Se il terremoto avviene in _________________, la massa d’acqua che viene spostata in modo improvviso crea delle onde altissime. Questo fenomeno

prende il nome di _________________.

Esercizio 5 – Cruciverba

ORIZZONTALI

1 2

3 4

5

6

7 8

9

10R A Y L E I G H

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1

4

6

8

10

11

Altro nome del terremoto.

Scala usata per valutare i danni fatti dal terremoto.

Il punto dove nasce il terremoto sotto la

superficie terrestre.

Il punto dove nasce il

terremoto sulla superficie terrestre.

Altro nome delle onde sussultorie.

Nome giapponese del terremoto in mare.

VERTICALI

2

3

5

7

9

Unità di misura della Scala

Richter.

Il disegno fatto dal pennino

del sismografo.

Il nome del terremoto

quando avviene in mare.

Scala usata per calcolare l'intensità del terremoto.

Spaccatura del terreno lungo cui si verificano spesso terremoti.