in principio era Βíοσ

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  • 7/23/2019 In Principio Era .

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    Foro, Nueva poca, vol. 16, nm. 2 (2013): 59-81 ISSN:1698-5583

    IN PRINCIPIO ERA .

    LE RADICI STORICHE DEL BIODIRITTO

    Rosamaria ALIBRANDIUniversit degli Studi di Messina

    [email protected]

    RESUMEN

    Los derechos humanos que estn en la base del nacimiento de la biotica estn rela-cionados con las temticas vinculadas al cuerpo con el que se nace en el mundo,que tiene que ser tutelado por la ley y que, por tanto, debe constituir el origen del

    paso obligado a la biopoltica. El cuerpo se convirti en territorio privilegiado delpoder mdico y comenz a tomar forma la interaccin entre biopoltica, medicali-zacin y biopoder. Si bien el derecho aparece cada vez ms como una red escalona-da que permite la entrada, junto a los significados jurdicos consolidados, de otrosexternos e informales entre el derecho positivo y la praxis social (aquel espacio no

    jurdico definible como derecho flexible), qu tipo de presin ejercen y qu espaciode penetracin consiguen las personas, la opinin pblica, sobre el derecho de loscdigos que desafan a diario?

    Palabras clave: cuerpo, bioderecho, biopoltica, medicalizacin, biopoder.

    ABSTRACT

    The human rights which are on the foundations of the birth of bioethics are rela-ted to the topics concerning the human body we are born with, which has to beruled by law and which must subsequently make the origin of the necessary lookonto biopolitics. Human body made privileged land for medical power and an inte-raction in between biopolitics, medicalisation and biopower arose. However, thelaw is becoming more and more a stepped network which welcomes other factorsthan the established legal meanings, namely those external and informal factorswhich are halfway in between social praxis (the space outside the margins of the

    law we could possibly define as flexible law). What kind of pressure and to whatextend do people and public opinion apply on the daily password laws they haveto overcome?

    Keywords: human body, bio-law, biopolitics, medicalisation, biopower.

    ZUSAMMENFASSUNG

    Bei der Entstehung der Bioethik bilden die Menschenrechte die Grundlage. Sie ste-hen im Zusammenhang mit den Fragen die unsere Krperlichkeit betreffren, mitder wir geboren werden, und die vom Gesetz geschtzt werden muss, und dahersollten sie am Beginn des obligatorischen Schritts zur Biopolitik stehen. Der Krper

    http://dx.doi.org/10.5209/rev_FORO.2013.v16.n2.43933

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    Rosamaria Alibrandi In principio era . Le radici storiche del biodiritto

    wurde zum bevorzugten Terrain des Machtbereichs der Medizin und die Auseinan-dersetzung zwischen Biopolitik, Medizinisierung und Biomacht entstand. Wenn-gleich das Recht immer mehr als ein stufenweise sich ausdehnendes Netz ersche-

    int, das sowohl den etablierten juristischen als auch den externen und informellenBegriffen Zutritt gewhrt und sich zwischen dem Positiven Recht und der sozia-len Praxis (diesen juristisch nicht fassbaren Raum des dehnbaren Rechts) auswirkt,stellt sich die Frage: Welchen sozialen Druck ben die Personen und die ffentliche

    Meinung auf die Rechtssysteme aus, die sie tagtglich herausfordern?

    Schlsselwrter: Krper, Biorecht, Biopolitik, Medizinisierung, Biomacht.

    SUMARIO: I. UNA PREMESSA.II. LA LUNGA STORIA DEL CORPO.III. IL CORPO TRA DIRITTO E MEDICINA.IV. LA BREVE STORIA DELBIODIRITTO.V. CONCLUSIONI. CHE NE DEL DIRITTO?

    I. UNA PREMESSA

    Consanguineo fiuto di belve

    Societ fonda e al corpo aiuto

    Edoardo CACCIATORE1

    Lera postgenomica offre, in maniera generale quanto generica, unamesse di informazioni che rende il soggetto pi consapevole, ma nel con-tempo esposto ad eterogenee sollecitazioni, in un universo ormai affolla-to di diritti, e pseudo tali, tesi a valorizzare lautonomia dei singoli, cui sidemanda il compito di regolare il nuovo modo di essere dellintero ciclovitale2, incluse le sfere inerenti al prima della nascita ed alpost-mortem.

    I diritti umani alla base del sorgere della bioetica 3 sono correlati allatematiche legate al corpo, col quale si nasce al mondo, che al diritto chie-

    1 Edoardo CACCIATORE, Sette Improperi. Improperio Primo. Il Corpo, in Tutte le

    Poesie,San Cesario di Lecce, Manni, 2003, pp. 156-157.2 Stefano RODOT, La vita e le regole. Tra diritto e non diritto, Milano, Feltrinelli,2006, p. 165. Stefano RODOT direttore, con Paolo ZATTI, della collana Trattato di Biodi-ritto,Milano, Giuffr, 2010-2012; dei sei volumi curatore, con Mariachiara TALLACCHI-NI, diAmbito e fonti del biodiritto, Milano, Giuffr, 2010, e con Stefano CANESTRARI, GildaFERRANDO, Cosimo Marco MAZZONI e Paolo ZATTI, dei due tomi de Il governo del corpo,Milano, Giuffr, 2011.

    3 Il dibattito sulla bioetica , ovviamente, internazionale. A far data dalla risoluzioneadottata dalla 93 Conferenza Interparlamentare tenutasi a Madrid nel 1995 (cfr. INTER-PARLIAMENTARYUNION,Bioethics and its implications worldwide for human rights protection

    Resolution adopted by consensus by the 93rd Inter-Parliamentary Conference, Madrid, 1April 1995, http://www.ipu.org/conf-e/93-2.htm), alla quale fece seguito, in Italia, il Con-

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    de tutela, e deve costituire il punto di partenza del passaggio obbligato allabiopolitica. Bioetica e biodiritto sono due sistemi diversi, sebbene inter-

    connessi: La bioetica risponde al codice bene/male, il biodiritto al codicegiusto/ingiusto [...] non tutte le valutazioni bioetiche possono tradursi invalutazioni biogiuridiche4.

    La storia biologica del corpo non pu essere disgiunta dalle conside-razioni culturali che lo riguardano, n dalle modalit attraverso le qualisi costituito come portatore e insieme produttore di saperi. Lo stu-dio del corpo, il testo attraverso cui si leggono le diverse manifestazio-ni dellintervento umano nelle loro evoluzioni storiche5, riguarda dunquela sua contestualizzazione nel sociale, in quanto, a partire dalla secon-

    da met del XVIII secolo, ha avuto inizio un processo di medicalizzazione

    gresso Internazionale su Le radici della Bioetica,svoltosi presso la Facolt di Medicina eChirurgia dellUniversit Cattolica di Roma A. Gemelli dal 15 al 17 febbraio 1996 (cfr.i due volumi a cura di Elio SGRECCIA, Vincenza MELEe Gonzalo MIRANDA,Le radici dellabioetica,Milano, Vita e Pensiero, 1998), vi stato un vasto proliferare di studi. Si veda-no, in castigliano, Diego J. GARCACAPILLA, El nacimiento de la biotica,Madrid, Bibliote-ca Nueva, 2007; Vctor MNDEZBAIGESe Hctor Claudio SILVEIRAGORSKI,Biotica y dere-cho,Barcelona, UOC, 2007;M. Teresa LPEZDELAVIEJADELATORRE (coord.), Ensayosde Biotica, Salamanca, Universidad de Salamanca, 2009; Francisco Javier LEN, Bioti-ca, Madrid, Ediciones Palabra, 2011; Carlos Mara ROMEOCASABONA, La tutela del geno-ma humano, in Stefano CANESTRARI, Gilda FERRANDO, Cosimo Marco MAZZONI, StefanoRODOTe Paolo ZATTI(a cura di), Trattato di Biodiritto.Il governo del corpo,t. I, Milano,Giuffr, 2011, pp. 249-264, e dello stesso autore nel medesimo volume, La clonacin.Aspectos ticos y jurdicos, pp. 281-308; Ana Mara MARCOSDELCANO (coord.), Bioti-ca y derechos humanos,Madrid, UNED, 2012; Margarita BOLADERAS, El impacto de la tec-nociencia en el mundo humano. Dilogos sobre biotica,Barcelona, Tecnos, 2013. Sul tema,fino a tempi recentissimi, dopo la basilare opera di Warren T. REICH(ed.), Encyclopedia of

    Bioethics,5 voll., New York, MacMillan, 1995, citiamo tra le tante; Daniela CARPI,Bioeth-ics and Biolaw through Literature,Berlin, Walter de Gruyter, 2011; Yechiel M. BARILAN,Human Dignity, Human Rights, and Responsibility: The New Language of Global Bioethicsand Biolaw,Cambridge (MA), MIT Press, 2012; P. A. VANLAAR, Inter-American Human

    Rights Instruments, Portland (OR), International Courts Association, 2012; Alastair V.CAMPBELL,Bioethics. The Basics,Abingdon-New York, Routledge, 2013; Marcus DWELL,

    Bioethics.Methods, Theories, Scopes,Abingdon-New York, Routledge, 2013; Donna DICK-ENSON, Bioethics. All that matters, Sydney, Hachette, 2013; Adle LANGLOIS, Negotiat-ing Bioethics. The Governance of UNESCOs Bioethics Programme,Abingdon-New York,Routledge, 2013;Amel ALGHRANI, Rebecca BENNETTe Suzanne OST(eds.),Bioethics, Med-icine and the Criminal Law. The Criminal Law and Bioethical Conflict: Walking the Tight-rope,vol. I, Cambridge, Cambridge University Press, 2013; Danielle GRIFFITHSe AndrewSANDERS (eds.), Bioethics, Medicine and the Criminal Law. Medicine, Crime and Society,vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 2013.

    4Francesco DAGOSTINO, Parole di bioetica,Torino, G. Giappichelli, 2004, p. 10.5 Il corpo si rivela luogodi esistenza dei segni tracciati dalle tecniche e dalle pratiche del

    diritto. Cfr. Francesco MIGLIORINO, Il corpo come testo,Torino, Bollati Boringhieri, 2008,p. 11.

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    rigorosa, militante e dogmatica della societ, interconnesso alla costruzio-ne della societ medesima, in forza del quale lo sguardo medico penetra

    lintero spazio sociale. Il corpo diviene territorio privilegiato del poteremedico ed inizia a profilarsi, in nuce, quel che sar lintreccio tra medicaliz-zazione, biopolitica e biopotere6.

    Mentre il diritto appare sempre pi una rete smagliata che permet-te lingresso, accanto a significati giuridici consolidati, di altri esterni einformali7, in quello spazio non giuridico, definibile come diritto fles-sibile, che si colloca tra il diritto positivo e la prassi sociale, che tipo dipressione esercitano e che margine di penetrazione conseguono la per-sona8, e lopinione pubblica, sul diritto dei codici che quotidianamen-te sfidano?9

    6 Michel FOUCAULT, Naissance de la Clinique, Paris, PUF, 1963 [Nascita della clini-ca. Una archeologia dello sguardo medico, traduzione italiana e introduzione di A. Fonta-na, Torino, Einaudi, 1969, pp. 44-48]; Giuseppe CAMPESI, Soggetto, disciplina, governo.

    Michel Foucault e le tecnologie politiche moderne,Milano-Udine, Mimesis, 2011, pp. 41-46.Si veda anche il recente volume a cura di Natascia MATTUCCIe Gianluca VAGNARELLI,Medi-calizzazione, sorveglianza e biopolitica. A partire da Michel Foucault,Milano-Udine, Mime-sis, 2012.

    7 Baldassare PASTORE, Soft law, gradi di normativit, teoria delle fonti, in Lavoro ediritto, n. 5, 2003, pp. 15-16. Poich il lessico giuridico condiziona anche le fonti del biodi-ritto, occorre operare una distinzione primaria tra fonti del diritto vincolanti, ovvero fontigiuridiche proprie dellordinamento giuridico, e fonti non vincolanti, appunto di soft law,che pur non appartenendo allordinamento giuridico tuttavia condizionano la produzionee linterpretazione delle norme giuridiche in senso stretto. Cfr. Damiano CANALE, La qua-lificazione giuridica della vita umana prenatale, in Stefano CANESTRARI, Gilda FERRANDO,Cosimo Marco MAZZONI, Stefano RODOTe Paolo ZATTI(a cura di), Trattato di Biodiritto,Ilgoverno del corpo,op. cit.,p. 1261.

    8 Il concetto di persona presenta una doppia ambiguit; utilizzato con funzione pri-

    mariamente descrittiva, ha tuttavia una immediata risonanza prescrittiva, in quanto evoca ilcollegamento con la titolarit di diritti (in particolare, riguardo alla bioetica, del diritto allavita); la seconda ambiguit risiede nel dato che tale concetto non univoco, ma dal con-fronto tra varie teorie filosofiche scaturisce un conflitto di interpretazione: Ciascuna teo-ria ne fa un uso descrittivo e normativo diverso senza che si possa pervenire ad una media-zione. Cfr. Massimo REICHLIN, Definizione della persona e stato vegetativo permanente,in Matteo GALLETTIe Silvia ZULLO(a cura di), La vita prima della fine. Lo stato vegetativotra etica, religione e diritto,Firenze, Firenze University Press, 2008, pp. 7-23, in particola-re pp. 7-8 e n. 2.

    9 Jean CARBONNIER, Flexible Droit,Paris, Librairie Gnrale de Droit et Jurisprudence,1969 [Flessibile diritto. Per una sociologia del diritto senza rigore,traduzione italiana e curadi A. de Vita, Milano, Giuffr, 1997, pp. 23-24 e 26].

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    II. LA LUNGA STORIA DEL CORPO

    Se c qualcosa di sacro, il corpo umano sacro.

    Walt WHITMAN10

    Le vicende del corpo, nel percorso che da mero supporto di un con-cetto altro, di natura mitologica, religiosa, o celebrativa, lo hanno con-dotto al centro della scena quale protagonista di per s, sono le vicendedellessere umano medesimo. Ogni individuo si getta nel mondo a par-tire dalle sue possibilit fisiologiche [...] il corpo stesso non un fatto

    bruto11. Con il corpo siamo parte del mondo, col corpo determinia-mo simpatia o repulsione. Il corpo del malato il fenomeno da osservareallinterno di un processo gnostico, che diviene lo spazio fisico nel qualeil male entra e dal quale il male esce quando il triangolo arcaico malato-guaritore-contesto sociale viene sostituito dal triangolo ippocratico mala-to-medico-malattia12: la malattia non di questa o quella parte del corpoma di tutto il corpo13, tout court, il luogo nel quale si realizza la praticaterapeutica14. Sul corpo si fondata per secoli una delle prerogative carat-terizzanti la sovranit, il diritto di condannare a morire o di lasciar vive-

    re. Le discipline del corpo costituiscono i due poli intorno ai quali si sviluppata lorganizzazione del potere sulla vita15.

    Quando a partire dal Settecento la medicina diventa sociale, il corpo lo strumento di questa socializzazione. I dispositivi istituzionali, compostidi regole giuridiche, di prescrizioni amministrative, permettono di costrui-re loggetto di un sapere (la delinquenza nel caso della giustizia penale, la

    10 Walt WITHMAN, Poem of the Body, in Leaves of Grass,2. ed., 1856 [La poesiadel corpo, in Foglie dErba,traduzione italiana e cura di I. Tattoni, Roma, Newton Comp-ton, 2011, p. 89].

    11 Simone DEBEAUVOIR, Pour une morale de lambiguit,Paris, Gallimard, 1947 [Per unamorale dellambiguit,traduzione italiana di A. Bonomi, Milano, Garzanti, 1975, p. 33].12 Danielle GOUREVITCH,Le triangle hippocratiquedans le monde grco-romain: le mala-

    de, sa maladie et son mdecine,Roma, cole Franaise de Rome, 1984.13 Mirko D. GRMEK e Danielle GOUREVITCH, Les maladies dans lart antique, Paris,

    Fayard, 1998 [Le malattie nellarte antica,traduzione italiana di M. Menghi, Firenze, Giun-ti, 2000, p. 151].

    14 Anna CASELLAPALTRINIERI, Prendersi cura. Antropologia culturale per le professionisociosanitarie, Firenze, Ed. it, 2011, p. 103.

    15 Michel FOUCAULT, La volont de savoir - Histoire de la sexualit, t. 1, Paris, Galli-mard, 1976 [La volont di sapere. Storia della sessualit, 1, traduzione italiana di P. Pasquinoe G. Procacci, Milano, Feltrinelli, 1991, pp. 124-126].

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    follia nel caso della psichiatria, la malattia nel caso della medicina clinica),e la corrispondente istituzione: la prigione per i delinquenti, il manicomio

    per gli alienati, lospedale per i malati16

    .Il corpo, oggetto dellindagine scientifica, diventa dunque oggetto dellaprassi istituzionale; il sapere legato allintervento (anche terapeutico) delpotere, col quale stringe una relazione interstiziale e funzionale 17.

    La medicina attua un capovolgimento netto nel prendere in conside-razione il corpo. Fino ad Haller 18, che sfata il mito della pompa idrauli-cale cui parti si muovono in risposta ad un comando dellanima, il corpoumano era strumentale a tesi scientifiche generali e giustificava assun-ti precostituiti19, parte, in modo subordinato, di una visione metafisi-

    ca del mondo.Dallapprofondimento degli studi di anatomia, trae un grande impul-so la fisiologia, e quindi la medicina clinica. Il corpo deve essere indagatonella sua intrinsecit, in modo autonomo e distinto rispetto a ipotesi pre-concette: anatomia e fisiologia ne rappresenteranno la nuova logica. NelSettecento ovunque in Europa, i medici, esponenti di un ceto emergenteed orientati a posizioni positive, compiono nel costruire una nuova scienzaun percorso parallelo allapprodo della borghesia allo Stato20.

    Un nuovo atteggiamento mentale, critico e razionale, in una parola illu-

    minista, permette di ridiscutere i vari ambiti delle scienze: in medicina ilprimato della funzione sulla struttura anatomica e il superamento di pre-concetti morali fonderanno la moderna fisiologia.

    16 Mi si permetta il rinvio a Rosamaria ALIBRANDI,In salute e in malattia. Le leggi sanita-rie borboniche fra Settecento e Ottocento,Milano, Franco Angeli, 2012, pp. 20-25.

    17 Michel FOUCAULT, Surveiller et punir. Naissance de la prison,Paris, Gallimard, 1975[Sorvegliare e punire. Nascita della prigione,traduzione italiana di A. Tarchetti, Torino, Ein-audi, 1976, p. 225].

    18 Il medico bernese Albrecht von Haller (1708-1777) descrisse nelle Icones anatomi-caela circolazione arteriosa nel corpo umano e pubblic nel 1747 le Disputationum Anato-

    micarum;studi le propriet del sistema nervoso e muscolare nelDe partibus corporis huma-ni sensilibus et irritabilibus,del 1752, e pubblic nel 1766 gli Elementa physiologiae corporishumani. Haller dimostr che lorganismo non una macchina animata, ma ha delle proprie-t autonome, capace di azione e reazione, sensibile. Vivisezionando cani e gatti, stimo-lando i loro muscoli, irritando i loro nervi messi a nudo, il medico bernese fece delle scoper-te fondamentali e inaugur lepoca della sperimentazione sistematica. Per una biografia checolga aspetti diversi di questo scienziato, anche poeta e scrittore, cfr. Luigi ZANZI,Albrechtvon Haller. Un illuminista ecletticotra laboratori della scienza e sentieri delle Alpi,AnzoladOssola, Fondazione Enrico Monti, 2009.

    19 Antonio SEMENTINI, Patologia, ossia della malattia in generale e delle sue variet,Napoli,Coda, 1803, p. 13.

    20 Riccardo DESANCTIS,La nuova scienza a Napoli tra 700 e 800,Bari, Laterza, 1987.

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    La Rivoluzione Francese, fornendo nuove basi alla convivenza civile eduna conquistata consapevolezza di diritti, modula diversamente linteresse,

    sia privato che pubblico, alla salute. La societ in crescita rinnova la propriaragion dessere a partire dal censimento, che colpisce lassetto corporativocostituendo unesperienza devastante per comunit che si consideravanointangibili, in quanto autoreferenziali dal punto di vista giuridico. Deter-mina il passaggio, sociale ed anche culturale, al notabilato, e la crescita deicentri urbani. Si fa la conta dei beni, e si contano i corpi. Ed anche a livelloindividuale, comincia a mutare il rapporto col proprio corpo21.

    Pi difficile , invece, il passaggio culturale da una concezione onto-logica della malattia, entit indipendente dal malato, a quella fisiologica,

    come deviazione delle strutture e delle funzioni del corpo (e dellanima),che porti a vedere una continuit sostanziale tra normale e patologico.Laltrove che genera il male non la causa n leffetto della malattia, mala sua essenza22.

    La medicina dellanima rimane preminente fino allindividuazionedelluomo come unit psicosomatica. Trascorrer molto tempo affinch-questo binomio venga scandito, prima nel campo della fisica, quando uncorpo verr individuato e descritto solo come una certa intensit delcampo23; poi in quello filosofico, quando il corpo verr preso in considera-zione in quanto esiste e racconta lesperienza in ciascun progetto della cos-cienza24, e si instauri quindi un nuovo modo di percepirlo25.

    Nellitinerario seguito dalla scienza, lindividuo come tale uno deifini ai quali deve destinarsi lazione dello Stato, posto che sia inteso comefondamentale, oltre quello della vita, il valore della salute. La tiranniaesercitata controil malato, si pu giustificare solo con la sua guarigione;prendersi carico della salute implica il rigore delle decisioni e lassunzionedi responsabilit.

    21 Rosamaria ALIBRANDI, In salute e in malattia. Le leggi sanitarie borboniche fra Sette-

    cento e Ottocento, op. cit., p. 22.22Mirko D. GRMEK, Il concetto di malattia, in Mirko D. GRMEK(a cura di), Storia delpensiero medico occidentale,vol. I, Roma-Bari, Laterza, 2007, p. 340.

    23 Albert EINSTEIN e Leopold INFELD, The Evolution of Physics, III, Scientific BookClub, 1950 [Levoluzione della fisica,traduzione italiana di A. Graziadei, Milano, Bollati Bor-inghieri, 1965, p. 253].

    24 Jean-Paul SARTRE,Letre et le nant. Essai dontologie phnomnologique,Paris, Galli-mard, 1943 [Lessere e il nulla. La condizione umana secondo lesistenzialismo,traduzione ita-liana di G. Del Bo, Milano, Il Saggiatore, 2013, pp. 359-440].

    25 Mon corps nest pas un objet, il est lexprience la plus profonde mais aussi la plusambigu de ma propre conception. Cfr. Maurice MERLEAU-PONTY, Phnomnologie de la

    perception,Paris, Gallimard, 1945, p. 231.

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    Dalla libert negativa di non soffrire, si trascorre verso la tensione albene di un individuo o di un gruppo, assunto a fine assoluto. La scienza

    assume un ruolo guida nelle scelte che il potere opera per lindividuo, equindi esercita in via mediata una giurisdizione sul corpo; quando, da real-t oggettiva, il corpo diviene una astrazione, un modello sul quale fonda-re norme, perde per la scienza il suo intrinseco significato; daltra parte lascienza stessa unideazione che lumanit ha costruito26.

    La professione medica si resa autonoma rispetto allautorit burocra-tica fino al raggiungimento di una sorta di inviolabilit istituzionale. Taleautonomia consente una nuova posizione dominante nei confronti deipazienti e dei paramedici, per cui la professione medica diventa larchetipo

    della tendenza al professionalismo27, una terza logica organizzativa che siaffianca a quella del mercato e a quella burocratica28. Poich tale privile-gio ha una base legale, esso dipende dalla sfera politica.

    Nel settore sanitario le tre logiche organizzative convivono e insiemecompetono, ma ci porta ad una restrizione dello spazio concesso al pub-blico. La professione medica e le istituzioni statali deputate ad erogare iservizi sanitari hanno un rapporto singolare, perch la medicina ispira laformulazione della politica sanitaria, ma il suo fondamento scientifico nonesclude che sia nel contempo una istituzione sociale, umana, con prospet-

    tive etiche ed ideologiche mutevoli, i cui compiti istituzionali devono esse-re rispondenti al fine che il bene pubblico rappresenta 29.Accanto allattenzione a non comprimere linteresse privato, lavvio di

    un processo di revisione del rapporto medico-paziente, rimasto incompiu-to negli anni Settanta del secolo scorso, trova nuove spinte di fondo peressere ripreso30.

    26 Edmund HUSSERL, Husserliana:Die Krisis der europischen Wissenschaften und dietranszendentale Phnomenologie. Eine Einleitung in die phnomenologische Philosophie,t. IV, Vortrag in Wien, 1935 [La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale,

    traduzione italiana di E. Filippini, Milano, Il Saggiatore, 2008, pp. 310-327].27 Eliot FREIDSON, La dominanza medica. Le basi sociali della malattia e delle istituzionisanitarie,a cura e con introduzione di G. Vicarelli, Milano, Franco Angeli, 2002, p. 20.

    28Ibid.,p. 28.29Ibid.,p. 195.30 Cfr. Marco INGROSSO, La costruzione sociale della salute: teorie e immagini socia-

    li,in Marco INGROSSO(a cura di),La salute come costruzione sociale,Milano, Franco Ange-li, 1994, pp. 82-118; si veda anche Giorgio BIGNAMI, Levoluzione del rapporto medico-paziente, in AAVV,Domenico Cirillo e levoluzione della medicina dallarte alla scienza. Attidel Convegno La medicina dallarte alla scienza: in onore di Domenico Cirillo a 200 anni dallanascita della Repubblica Napoletana, Napoli, 14 maggio 1999, Napoli, Edizioni La Citt delSole, 2001, pp. 39-56.

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    Leccesso di tecnica, priva di contenuti antropologici, conduce attraver-so il XXsecolo ad una spersonalizzata medicina del silenzio31.

    III. IL CORPO TRA DIRITTO E MEDICINA

    Corps, mon vieux compagnon, nous prirons ensemble.

    Comment ne pas taimer, forme qui je ressemble.

    Puisque cest dans tes bras que jtreins lUnivers?

    Marguerite YOURCENAR32

    Introdotta in medicina la contingenza del corpo, anatomia, fisiologia eclinica hanno assunto il soggetto-uomo quale campo di indagine ed obiet-tivo della conoscenza.

    La peculiare natura del diritto sanitario e delle istituzioni relative allasalute rende necessario, per poterne trattare, un excursusnella storia dellascienza, di quella medica in particolare, che mostra come il sapere medi-co sia stato percepito in modo unitario come un complesso di leggi e cate-gorie universali ed il suo percorso come il progressivo disvelamento dellecause di fenomeni naturali dati e oggettivi.

    Nellambito della costruzione di un rapporto funzionale con il potere,la medicina ha acquisito un ruolo egemone nella cultura occidentale, inte-ragendo con la politica, la religione, la tecnologia, le guerre. A fronte dellarilevanza della malattia, la cura ed i relativi effetti non hanno per luomola medesima incidenza di altri esperimenti scientifici e dei loro risulta-ti. La terapeutica per struttura vincolata allempiria, quindi il campodella clinica non pu assurgere al piano di una pura episteme.Il suo sta-tuto pi adeguato sarebbe quello di techne, ovvero una prassi razional-mente fondata che trova la sua verifica sempre a posteriori, una scienza

    empirica, appunto

    33

    .La capacit della clinica medica di spiegare i processi patologici e dicurarli sempre una lotta contro il caso; Ippocrate, per imporre la scien-tificit della medicina contro la religione e la magia, lascia escluso, fino a

    31 F. MONDELLA, Crisi della medicina e scelte cliniche, in AAVV, Unetica pubblica perla societ aperta,Milano, Politeia, 1987, pp. 230-232.

    32 Marguerite YOURCENAR, Hospes comesque, inLes Charits dAlcippe(1930), Paris,Gallimard, 1984, p. 74.

    33 Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. Luomo nellet della tecnica,Milano, Feltri-nelli, 2002, pp. 61-62.

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    Freud ed alla sua teoria del transfert, quel fattore strutturale che residuanel processo di cura che lalleanza terapeutica tra medico e paziente, fun-

    zionale alla guarigione, sebbene egli stesso la consideri fondamentale percombattere la malattia34.Peraltro proprio laffrancare lesperienza medica dalla Weltanschauung

    filosofica loperazione fondazionale che consente ad Ippocrate la cos-truzione delle basi della teoria e della pratica clinica, che non pu dis-taccarsi dallosservazione empirica affiancata dalletiologia dei segni e deisintomi delle manifestazioni morbose. Lanatomia basata sulla dissezioneaprir i misteri della scatola nera-corpo umano per svelare ogni suo rappor-to con lambiente esterno e con le istituzioni ed il loro effetto specifico

    sulle forme della condotta umana35

    .Ecompito del clinico elaborare il quadro della complessit delle causedeterminanti lo stato di malattia, e da qui ripartire per una costruzionesemeiotica del rapporto dellorganismo umano col suo ambiente. Questostudio dovr essere alla base degli istituti e delle norme sanitarie.

    Lintreccio tra filosofia e medicina ha segnato indelebilmente gli alboridelle due discipline; e quello tra medicina ed etica prelude ad una assun-zione di responsabilit che dovrebbe circoscrivere il campo nel quale lascienza medica opera, e lo Stato le consente di operare, che definisce ilrapporto tra la dimensione scientifica e la dimensione sociale della medi-cina stessa.

    Dallincrocio tra medicina e diritto, poi, muove lintervento del giuristacostruttore di norme36, e scaturisce la legislazione sanitaria, il ricorso allaquale ancora oggi in chiave pi difensiva che propulsiva, a fronte, tutta-via, di una domanda di tutela molto forte, per le mutate condizioni di vitae a causa dellallungamento della durata della stessa37.

    Superata, a partire dal Novecento, la dicotomia classica che poneva inruolo di preminenza lanima rispetto al corpo, una nuova riflessione pri-vilegia, da una parte, le iscrizioni sul corpo ove, nella sua sfera pubbli-

    ca, si incidono il dettato normativo, letica e i valori condivisi; dallaltra,linterno del vissuto del corpo, ovvero lesperienza inscritta nella psiche. Il

    34 Domenico COSENZA, La costruzione del campo clinico, in Alfredo CIVITAe Dome-nico COSENZA(a cura di),La cura della malattia mentale,I,Storia ed epistemologia,Milano,Bruno Mondadori, 1999, pp. 16-17.

    35Ibid.,pp. 18 e 21.36 Amedeo SANTOSUOSSO, Diritto, scienza, nuove tecnologie, Padova, Cedam, 2011,

    p. 3.37 Rosamaria ALIBRANDI, In salute e in malattia. Le leggi sanitarie borboniche fra Sette-

    cento e Ottocento, op. cit., pp. 160-161.

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    corpo il trait duniontra il vissuto psichico, linteriorit, ed una esteriori-t sociopolitica che produce effetti internimediante le incisioni che si veri-

    ficano sulla sua superficie esterna38

    .E se la bioetica implica il confronto, e spesso il conflitto, tra disciplinediverse e (spesso diametralmente) opposte posizioni scientifiche, filosofi-che e religiose, il corpo il centro della discussione, come pure del pote-re della tecnologia, delle modificazioni antropologiche causate dal progres-so scientifico, della bioingegneria e della genetica. Ma, accanto alle nuoveistanze che generano sul piano etico, anche sotto il profilo politico-giuri-dico le biotecnologie richiedono la definizione, la tutela e la regolazione diuna nuova generazione di diritti39.

    Individuati i meccanismi disciplinari e gli strumenti di controllo socia-le, il biopotere tecnologia del corpo come organismo (corpo-organis-mo-disciplina-istituzioni disciplinari), ma anche tecnologia del corpoallinterno dei processi di insieme (corpo-popolazione-processi bioecono-mici-poteri regolatori dello stato)40, secondo due differenti serie di tecno-logie politiche41.

    IV. LA BREVE STORIA DEL BIODIRITTO

    What are the roots that clutch, what branches grow

    Out of this stony rubbish?

    Thomas Stearns ELIOT42

    Il dibattito culturale sul corpo animato da posizioni non univoche sucosa esso in effetti sia e su quali siano i limiti etici e politici delle pratichemediche e giuridiche che lo riguardano. Lincrocio stringente tra il diritto

    38 Elizabeth GROSZ, Bodies - Cities, in Beatriz COLOMINA (a cura di), Sexuality andSpace,Princeton (NJ), Princeton Architectural Press, 1992, pp. 241-253.39 M. Giuseppina SALARIS, Corpo umano e diritto civile, Milano, Giuffr, 2007,

    pp. 22-28.40 Giuseppe CAMPESI, Soggetto, disciplina, governo. Michel Foucault e le tecnologie poli-

    tiche moderne,Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2011, p. 160.41 Michel FOUCAULT, Bisogna difendere la societ. Corso al Collge de France 1976, a

    cura di Mauro BERTANIe Alessandro FONTANA, Milano, Feltrinelli, 1998, pp. 212-218. Cfr.anche Michel FOUCAULT, Nascita della biopolitica. Corso al Collge de France (1977-1979),trad. di M. Bertani e V. Zini, Milano, Feltrinelli, 2005.

    42Thomas S. ELIOT, The Burial of the Dead. The Waste Land(1922), in The Waste Landand other Poems,Toronto, Broadview Press, 2011, p. 64.

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    e la vita43 risiede esattamente in questo punto e caratterizza lepoca con-temporanea. Per questo il diritto, che un complesso sistema costituito da

    prescrizioni, decisioni, e da ragionamenti su prescrizioni, diventato perlarga parte biodiritto, avendo assunto quale proprio linsieme delle relazio-ni tra limitiepossibilitdella vita, da quando sembra in gioco il significatostesso di uomo e di natura umana44.

    Le radici storico-culturali della bioetica e del biodiritto, categorie con-venzionali alle quali demandato il compito di tracciare i confini dellabiopolitica, devono preliminarmente trarre ispirazione dalletica medica,individuandone la storia, i confini e le prospettive, tenuto conto del con-troverso evolversi del tema della regolazione della scienza45.

    Nel passaggio dalla bioetica al biodiritto occorre mantenere intatto ilconcetto di persona recuperando la valenza etica e la soggettivit giu-ridica in ogni fase dello sviluppo dellessere umano [...]. In tal senso ilconcetto di persona assume il ruolo di limite oggettivo che letica e ildiritto pongono allavanzare del progresso della scienza e delle tecnologiebiomediche46.

    Biopolitica, quindi, e non solo biodiritto. Senza proporre gerarchie fraquesti due settori disciplinari, occorre ribadire che la biopolitica, pi delbiodiritto, il punto cruciale per un programma finalizzabile alla tutela

    della vita debole47.La bioetica nata in campo medico, come settore delletica applica-

    to alla medicina. Ben presto, tuttavia, questo termine si precisato come

    43 Sulla sacralit della vita che il diritto deve tutelare, si veda Ronald DWORKIN, Lifesdominion. An Argument About Abortion, Euthanasia, and Individual Freedom,New York,Vintage Books, 2011, e, di contro, per un approccio pragmatico al problema etico sulle deci-sioni riguardo alla fine della vita, cfr. Simon WOODS,Deaths Dominion. Ethics at the end oflife,Maidenhead, Open University Press, 2007, in particolare il cap. II, Good life, gooddeath, pp. 27-48.

    44 Vittorio POSSENTI, Il nuovo principio persona, Roma, Armando Editore, 2013,

    pp. 219-221.45Tra i tanti lavori sul punto si vedano Evandro AGAZZI, Quale etica per la bioetica?,Milano, Franco Angeli, 1990; Eugenio LECALDANO,La Bioetica. Scelte morali,Roma-Bari,Laterza, 1999; Emanuele SEVERINOe Natalino IRTI,Dialogo su diritto e tecnica,Roma-Bari,Laterza, 2001; Roberto ESPOSITO, Bos. Biopolitica e filosofia, Torino, Einaudi, 2004; Ema-nuele SEVERINO, Nascere. E altri problemi della coscienza religiosa, Milano, Rizzoli, 2005;Natalino IRTI,Il diritto nellet della tecnica,Napoli, Editoriale Scientifica, 2007.

    46 Laura PALAZZANI, Il concetto di persona tra bioetica e diritto,Torino, Giappichelli,1996, p. 4.

    47 Antonio TARANTINO, Bioetica, politica del legislatore e politica del diritto, inElio SGRECCIA, Vincenza MELE e Gonzalo MIRANDA (a cura di), Le radici della bioetica,op. cit.,p. 294.

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    attinente a un campo in cui ogni intervento delluomo sul fenomenovivente in quanto tale pone questioni prima impossibili da considerare. Si

    fatta strada la consapevolezza che fosse stata varcata una soglia primaneanche prefigurabile e che il fenomeno della vita necessitasse di uneticapi consapevole.

    Le nuove possibilit tecniche di intervento sul hanno messo defi-nitivamente in crisi lidentit umana, mutando profondamente limmagineantropologica delluomo, inducendo la necessit di una nuova valutazio-ne dei momenti fondamentali dellesistenza, quali nascere, morire, amma-larsi, curarsi, e di un adeguamento legislativo alle istanze individuali.Limmaginario collettivo ha ritenuto normale considerare lecito sotto il

    profilo giuridico quel che tecnicamente possibile, operando un collega-mento diretto tra le nuove opportunit offerte dalla scienza e le possibi-lit legali. Ne sono esempi le istanze di leggi che regolino leutanasia o iltestamento biologico.

    Ragionare di vita e di morte ragionare attorno ad argomenti tantofondamentali da far assumere alla discussione bioetica laspetto delloschieramento e della contrapposizione, in quanto significa anche interro-garsi sui sensi odierni della responsabilit, individuale e collettiva, sullabase di prospettive contraddittorie e difficili da valutare. In particolare,

    dire come la bioetica si collochi rispetto allambito normativo significa pro-vare a chiarire come le nuove pretese individuali possano ed eventualmen-te debbano, entrare a far parte del corpus normativo della societ comenuovi diritti soggettivi.

    Il problema duplice: se da un lato si tratta di cercare un accordocomune su alcune questioni bioetiche, dallaltro si cerca di pervenire aduna traduzione normativa, cio alla formulazione normativa di nuovidiritti. Il problema non evidentemente solo giuridico, ma anche filo-sofico; ci si chiede se sia ammissibile la pretesa della legge di regolare la

    volont di vivere o di morire, che la nostra suprema libert esistenziale,cio la possibilit di scegliere di non essere48.Se il vecchio diritto di sovranit consisteva nel diritto di far morire o

    lasciar vivere, il nuovo diritto sar quello di far vivere o lasciar morire,secondo la celebre formula foucoltiana49. Il diritto risponde ovviamenteda sempre al bisogno di disciplinare la vita e la morte. Fino ad oggi, la vita

    48 Carmen BILOTTA, Diritto a non morire o dovere di vivere?, in Mediterra-neaonline, 2011 (http://www.mediterraneaonline.eu/it/08/view.asp?id=2397).

    49 Roberto ESPOSITO,Bos: Biopolitica e Filosofia,Torino, Einaudi, 2004, p. 28.

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    e la morte sono stati, nella loro essenza di fatti biologici, accadimenti con-segnati alla legge dello Stato, perch ne regolasse gli effetti, o al limite per-

    ch stabilisse quando o come usarli, non perch li potesse generare o fon-dare. Il diritto, dunque, da sempre bio-diritto o tanato-diritto, tuttavialo Stato ha sempre potuto disporre della vita e della morte in una direzio-ne obbligata: far morire o lasciar vivere, e non viceversa50.

    Il progresso tecnologico ha per mutato radicalmente lo scenario delleidentit di vita e morte in cui la tradizione giuridica si mossa fino al seco-lo scorso, e questo ha determinato anche il cambiamento dellorizzonte delpotere51. La scienza medica ha, ad esempio, reso possibile il protrarsi diuno stato intermedio tra vita e morte, nel quale la vita sospesa e, nello

    stesso tempo, sospesa la morte; la decisione sulla durata di tale periodo esulle modalit con le quali luomo, ridotto alla sua funzione vitale vegetati-va, possano concluderlo, puramente e semplicemente giuridica52.

    Ma il diritto dello Stato possiede, storicamente, le categorie adegua-te a queste paradossali metamorfosi della vita e della morte e dello stes-so diritto?

    Un approccio filosofico a tale complesso problema, essendo la vita ela morte indecidibili, vorrebbe che il diritto non disciplinasse, ma lascias-se alla persona la piena libert morale e giuridica di accedere alla possi-

    bilit di morire; sostenendo che la vita biologica ha il diritto a essere las-ciata immune dal diritto stesso. E se fosse necessario emanare una leggecirca la possibilit di suprema autonomia dellindividuo, cio la possibi-lit di esprimere una volont circa il proprio e il proprio corpo bio-logico, occorre che il testamento biologico sia previsto come sommamen-te libero per chi lo fa, ma anche come vincolante per chi rimane: comesi debba effettuare una tale manifestazione di volont pertinente aldiritto positivo53.

    I problemi della bioetica, estremamente soggettivi, devono, perch

    possano essere regolamentati, divenire oggettivi e politici, nel quadro50 Sarah DELUCIA, Biopotere, biopolitica, bioetica. Foucault dopo Foucault, in

    OttavioMARZOCCA(a cura di),Moltiplicare Foucault. Ventanni dopo,Milano, Mimesis, 2004,pp. 99-116, in particolare pp. 101-102.

    51 Andrea MONDINI, Diritti e doveri ai tempi del bio-diritto. Alcune variazioni sultema del testamento biologico, in SO.CREM Bologna Informazione,n. 37, primo semestre2010, pp. 14-23.

    52 Federico G. PIZZETTI,Alle frontiere della vita: il testamento biologico tra valori costi-tuzionali e promozione della persona,Milano, Giuffr, 2008, pp. 14-30.

    53 Andrea MONDINI, Diritti e doveri ai tempi del bio-diritto. Alcune variazioni sultema del testamento biologico op. cit.,p. 22.

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    generale di una visione del bene umano, sia individuale che collettivo,mentre lampliarsi dei suoi confini, che sembrano estendersi di continuo, li

    rende sempre maggiori.Alla fine del XXsecolo, non era raro ascoltare profezie sul nuovo seco-lo biotech, che avrebbe portato nuove, anche se problematiche, possibilitmediche54. La messa in sequenza del genoma umano avrebbe inauguratolepoca della manipolazione genetica e si preconizzava la possibilit di unmondo compiutamente ingegnerizzato dove le qualit dellessere umanoavrebbero potuto essere pianificate in un laboratorio; le svariate possibili-t di utilizzo delle tecniche biomediche, come lo screening genetico, i tra-pianti di organi, le modificazioni genetiche degli organismi, innescavano il

    dibattito politico, teologico, filosofico ed economico.I governi hanno posto limiti giuridici alla selezione genetica nella ripro-duzione, mentre il dibattito sulla bioetica conosce posizioni diverse; dauna parte si tenta di risacralizzare la natura umana legandola al rispetto diuna serie di valori originari stabiliti mediante un sistema normativo, asse-rendo che tutti gli interventi biotecnologici sugli esseri umani sono viola-zioni della loro natura55. Di contro, vi anche chi considera lingegneriagenetica la possibilit del superamento dei limiti biologici ed eredita-ri dellessere umano, rendendo pi flessibile la struttura dellesperienzamorale: lindividuo pu divenire maggiormente consapevole dei confiniche separano la propria moralit dalletica del genere umano, ma, nellostesso tempo, pienamente responsabile della sua vita56. Quel che certo

    54 Lindustria biotecnologica e le sue trasformazioni hanno avuto origine, tra la finedegli anni Settanta e linizio degli anni Ottanta del XXsecolo, dalla scoperta della tecnologiaricombinante del DNA, avvenuta nel 1973. Si vedano, a tal proposito, gli studi di Paul RAB-INOW,Making PCR: A Story of Biotechnology, Chicago, University of Chicago Press, 1996, eD.,Franch DNA: Trouble in Purgatory, Chicago, University of Chicago Press, 1999; ed anco-ra Jeremy RIFKIN, The Biotech Century,New York, Penguin Putnam, 1998 [Il secolo biotech.

    Il commercio genetico e linizio di una nuova era,traduzione italiana di L. Lupica, Milano,Baldini Castoldi Dalai, 2003].

    55 Francis FUKUYAMA, Our posthuman future. Consequences of the Biotechnology Rev-olution,New York, Picador, 2002, pp. 129-147 e 181-194; Leon R. KASS, Towards a MoreNatural Science. Biology and Human Affairs,New York, The Free Press, 1985, pp. 249-345;D.,Life, Liberty, and the Defense of Dignity: The Challenge for Bioethics,San Francisco,Encounter Books, 2002, in particolare i capitoli Death with Dignity and the Sanctity ofLife, pp. 231-256, e LChaim and its Limits. Why not Immortality?, pp. 257-274; D.,

    Beyond Therapy: Biotechnology and the Pursuit of Happiness. A Report by the PresidentsCouncil on Bioethics, Washington DC, Government Printing Office, 2003, pp. 159-204.

    56 Cfr. Ronald DWORKIN, Sovereign Virtue: The Theory and Practice of Equality,Cam-bridge, Harvard University Press, 2000; Richard DAWKINS, The Selfish Gene (1976) [Il geneegoista. La parte immortale di ogni essere vivente,traduzione italiana di G. Corte e A. Serra,Milano, Mondadori, 1995].

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    che mentre leguaglianza non unovvia dimensione dellessere umano, lamorte ed il morire lo sono: gestire la mortalit al centro di molti dilem-

    mi della bioetica57

    .Le analisi filosofico-normative insistono su un terreno esclusivamen-te morale, ma esiste un parallelo dibattito che affronta gli stessi proble-mi, a partire dal rapporto tra i diversi sistemi capitalistici contemporaneie gli orizzonti scientifici e tecnologici emergenti nelle scienze della vita 58,e analizza il potere biotecnologico59. La biotecnologia, che manipola com-ponenti cellulari, subcellulari o molecolari negli esseri viventi per costrui-re prodotti, per scoprire nuova conoscenza sulle basi genetiche e moleco-lari della vita e per modificare piante, animali e micro-organismi60, una

    tecnologia politica che afferma un potere bioeconomico sulla vita. Ci chela caratterizza la sua intenzione di governare economicamente la vita deicittadini mediante la flessibile e contingente interazione tra agenzie politi-che, corpi politici, autorit economiche, legali, sociali, tecniche e le aspi-razioni, i giudizi e le ambizioni di entit formalmente autonome come leimprese, i gruppi di pressione, le famiglie e gli individui 61.

    La bioeconomia appare la principale forma economica e finanziaria dellanostra epoca, ma anche la ragione principale della trasformazione epistemo-logica in atto nellambito scientifico, giuridico e politico. Le ricerche condot-te su questi temi tendono a comprendere il rapporto tra la vita e leconomia,tra la conoscenza del genoma umano e la produzione di tecnologie finalizza-te al governo della vita dei singoli e delle comunit, come il principale obiet-tivo della nuova formazione economica e politica in atto.

    Si verificata lemersione di una nuova formazione epistemica, la vitafinita-illimitata, che descrive una nuova, possibile, forma di umanit osoggettivit, di carattere appunto finito-illimitato, superumana dunque,in un certo senso, fondata sulle scienze della vita (genetica, biologia mole-

    57 Si veda il bel saggio di Eric COHEN, Conservative Bioethics and the Search for Wis-

    dom, in Nancy S.JECKER, Albert R.JONSENe Robet A. PEARLMAN(eds.),Bioethics. An Intro-duction to the History, Methods, and Practices,Sudbury (MA), Jones and Bartlett Learning,2012, pp. 108-124, e in particolare il paragrafo The Meaning of Mortality, pp. 112-113.

    58 Si veda il lavoro di Kaushik S. RAJAN, Biocapital. The Constitution of PostgenomicLife,Durham-Londra, Duke University Press, 2006.

    59 Paul RABINOW e Nikolas ROSE, Thoughts on the concept of biopower today, inBiosocieties: An Interdisciplinary Journal for the Social Study of the Life Sciences,1, 2, Cam-bridge, Cambridge University Press, 2006, pp. 195-218.

    60 Robin PISTORIUSe Jeroen VANWIJK, The Exploitation of Plant Genetic Information:Political Strategies in Crop Development,New York, CABI, 1999.

    61 Nikolas ROSE, Powers of Freedom. Reframing political thought, Cambridge, Univer-sity of Cambridge, 1999.

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    colare) e sulla biotecnologia, sulla loro immensa capitalizzazione opera-ta dallindustria farmacogenomica e dalle politiche della vita 62. E la vita,

    divenuta post-genomica, implica la responsabilit della gestione del valo-re pi alto di una comunit, il nuovo bio-valore63, che, nellambito di unamodificata rappresentazione del corpo quale rete di informazioni piuttos-to che macchina anatomica64, il prodotto dellimmanenza di intelligenzae azione, si realizza nella cooperazione produttiva che intreccia luso dellamente e del corpo con il linguaggio e con la produzione di una conoscen-za65, e definisce i modi in cui le tecniche possono intensificare e moltiplica-re la forza e le forme della vitalit o ordinarla come se fosse uneconomia,un sistema calcolabile e gerarchico di valore66.

    Lodierno crescente potere biotecnologico, affinch le promesse dellatecnica non si volgano in minacce, dovr tener conto delletica della res-ponsabilit nei confronti del futuro67, e, pertanto, essere analizzato rifor-mulando i rapporti con il linguaggio e con il lavoro, riarticolando profon-damente il rapporto tra bioeconomia e biopolitica68 e la relazione, com-plessa e contraddittoria, tra diritto, economia, politica e vita69.

    62 Il migliore esempio di questo concetto di finito-illimitato il DNA con le sue pos-sibilit infinite di moltiplicazione; Deleuze ne stato il primo teorico. Cfr. Gilles DELEUZE,Foucault,Paris, Editions de Minuit, 1986, p. 140: Quelles seraient les forces en jeu, aveclesquelles les forces dans lhomme entraraient alors en rapport? Ce ne serait plus lelevation linfini, ni la finitude, mais un fini-illimit en appelant ainsi toute situation de force o unnombre fini de composants donne une diversit pratiquement illimite de combinaisons. Siveda il saggio di Paul RABINOW, Artificiality and Enlightenment: From Sociobiology to Bio-sociality,in Paul RABINOW, Essays on the Anthropology ofReason, Princeton (NJ), Prince-ton University Press, 1996, pp. 91-111, in particolare p. 92 e n. 4.

    63 Il bio-valore ormai non pi quantificabile dalleconomia e dalla politica secondoi meri parametri della forza-lavoro. Cfr. Kaushik S. RAJAN, Biocapital. The Constitution ofPostgenomic Life, op. cit.,pp. 199-200.

    64 Thomas LEMKE, Oltre la biopolitica. Sulla ricezione di un concetto foucoltiano, inMichele COMETAe Salvo VACCARO(a cura di),Lo sguardo di Foucault,Roma, Meltemi, 2007,pp. 85-107, in particolare p. 98.

    65 Roberto CICCARELLI, Il potere biotecnologico. La vita nellepoca della sua costi-

    tuzione postgenomica, in Adalgiso AMENDOLA, Laura BAZZICALUPO, Federico CHICCHI eAntonio TUCCI(a cura di), Biopolitica, bioeconomia e processi di soggettivazione, Macerata,Quodlibet, 2008, pp. 59-68; D.,Riformulare la libert politica nellanalisi della governa-mentalit, European Journal of Legal Studies, 1, 3, 2008, pp. 1-29.

    66 Catherine WALDBY, The visible human project. Informatic bodies and posthuman med-icine,London, Routledge, 2004, p. 31.

    67 Hans JONAS, Das Prinzip Verantwortung,Frankfurt am Main, Insel Verlag, 1979 [Ilprincipio responsabilit. Unetica per la civilt tecnologica,traduzione italiana e introduzionedi P. P. Portinaro, Torino, Einaudi, 2007, pp. 3 e ss.].

    68 Roberto ESPOSITO,Bos: Biopolitica e Filososofia,op. cit.,pp. 117 e ss., e 163.69 La societ contemporanea conosce relazioni di potere e norme che sono al di fuori

    della tradizionale dicotomia tra quel che legge e quel che al di fuori di essa; la norma

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    V. CONCLUSIONE. CHE NE DEL DIRITTO?

    Ceux qui disent que ce retour dhumanit nest quune branche

    de notre amour-propre font bien de lhonneur lamour-propre.

    Quon appelle la raison et les remords comme on voudra, ils

    existent, et ils sont les fondements de la loi naturelle.

    VOLTAIRE70

    Che ne del diritto mentre la tecnica simpossessa del nascere e mori-re umano?71.

    Linterrogativo centrale al problema del biodiritto. Indica molto dipi di un neutro legame tra vita e diritto: da una parte vitasmette di essereuna semplice durata, un intervallo di tempo tra nascere e morire, cui eranoaffidati confini certi, e persino sacri e inviolabili. Dallaltra dirittosmette diessere un semplice meccanismo di regolazione. Giuridificare la vita signi-fica metterla informae, di conseguenza, incidere direttamente su destini,scelte, progetti: mai come in questo caso il diritto si costruisce come tecni-ca, e insieme potere, che aggiudica libert e limiti, possibilit che si apro-no e contingenze che ne riducono gli spazi. Tra la vita e le regole il gioco

    si snoda sempre su equilibri provvisori e instabili, scandito tra le diversedimensioni (individuale, sociale, esistenziale, costituzionale, privata, pub-blica, reale, virtuale e giuridica, questultima sempre pi dilatata) della vitastessa, gli ambivalenti poteri della tecnica e le domande crescenti che ven-gono rivolte alletica e al diritto72.

    Il rapporto tra diritto e dimensione vitale dellesistenza si datempo imposto alla cultura giuridica internazionale. Lespressione giuri-dico-normativa della bioetica, il biodiritto, la nuova della cultu-ra occidentale.

    A livello europeo, il nuovo millennio si aperto con uno dei testi nor-mativi pi significativi nella storia del costituzionalismo, la Carta dei dirit-ti fondamentali dellUnione Europea (Carta di Nizza) del 2000 entrata

    biopolitica, essendo extragiuridica, flessibile in quanto la flessibilit e limprevedibilitsono i caratteri delloggetto-vita a cui si riferisce. Cfr. Laura BAZZICALUPO,Il Governo dellevite. Biopolitica ed economia,Roma-Bari, Laterza, 2006, p. 39.

    70 VOLTAIRE, Oeuvres Compltes,t. XI, Paris, Armand-Aubre diteur, 1829, p. 74.71 Natalino IRTI,Il diritto nellet della tecnica,op. cit.,p. 41.72 Stefano RODOT, La vita e le regole. Tra diritto e non diritto, op. cit., pp. 9-31

    e 50-54.

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    in vigore nel 2003, il cui esordio dedicato alla clausola della inviolabiledignit degli esseri umani, seguita dalla sanzione del diritto alla vita e dalla

    conseguente interdizione della pena di morte.Nel processo di costruzione di una cultura biogiuridica, e insieme dicostituzionalizzazione dei diritti della persona a livello europeo 73, ancorprima della carta di Nizza, nella consapevolezza che i progressi della bio-logia e della medicina siano da utilizzare per il beneficio delle generazio-ni presenti e future, stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consi-glio dEuropa la Convenzione sui diritti delluomo e la biomedicina, firmataad Oviedo il 7 aprile 199774, che traccia le linee di un intervento normati-vo sulla questione della biomedicina per porre dei limiti alluso improprio

    delle tecnologie biomediche. Il trattato normativo ha come obiettivo prin-cipale tutelare la dignit della vita, confine oltre il quale la tecnologia nonpu spingersi e non pu espandere competenze e domini75. Questo testobiogiuridico ha segnato una svolta: le questioni della biomedicina richie-dono regole giuridiche, e pertanto necessario delineare un nuovo statutodellindividuo, preso in considerazione, oltre che come soggetto razionalee come cittadino, nella sua dimensione corporea76.

    La Convenzione, insieme al suo intento di armonizzare i diversi ordina-menti normativi sulle questioni di tutela della dignit umana e della salva-

    guardia dei diritti fondamentali della persona rispetto al progresso scienti-fico e tecnologico77(poich evidente che la vita divenuta manipolabileda parte della tecnica), ha sottolineato il dovere degli Stati di aprire lasfera della comunicazione collettiva a dibattiti consapevoli sulle questio-ni relative al biodiritto. Il senso di questa nuova prescrizione far cresce-re linformazione, pubblica e privata, che diritto dei cittadini conseguiree obbligo delle istituzioni fornire.

    Il diritto vive una condizione doppia: deve regolare le pratiche dellavita essendone nello stesso momento regolato. Usa il suo linguaggio, quel-

    73 Amedeo SANTOSUOSSO, Biotecnologie e tutela della persona: linterrogazione giuridicanellorizzonte bioetico, Relazione al Convegno organizzato dal CSM su Nuove frontiere ditutela della persona, Frascati, 4-6 maggio 2000, p. 8.

    74 La Convenzione per la protezione dei diritti dellUomo e della dignit dellessereumano nei confronti della biologia e della medicina (Convenzione sui diritti delluomo e la bio-medicina), stata predisposta dal Comitato Direttivo sulla Bioetica del Consiglio dEuropa.

    75M. Giuseppina SALARIS, Corpo umano e diritto civile,op. cit.,pp. 29-31.76 Amedeo SANTOSUOSSO, Biotecnologie e tutela della persona: linterrogazione giuridica

    nellorizzonte bioetico, op. cit.,p. 8.77 Federico G. PIZZETTI,Alle frontiere della vita: il testamento biologico tra valori costi-

    tuzionali e promozione della persona, op. cit.,pp. 42-43 e n. 90.

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    lo giuridico, ed a sua volta informato dal linguaggio scientifico e mora-le. Tra vita e regole si stabilisce un circuito di riferimento reciproco e con-

    tinuo allinterno del quale lassolutezza che si pretende dalle norme devefare i conti con la dipendenza dalle dimensioni della vita che cambia nellasua autodescrizione e nelle sue possibilit. Mai come per la questione dellagenetica tutto questo diventato evidente. Poich il rapporto tra scien-za e diritto si va modificando, insorgono problemi di compatibilit erme-neutica allinterno dello stesso universo giuridico; allo Stato tocca il com-pito di determinare quali siano le conoscenze scientificamente valide perdotarle di efficacia normativa78. La vita e la morte rivestono una pregnan-za tale da mettere in discussione tutte le grandi costruzioni e le grandi cer-

    tezze del diritto. La costrizione a vivere, che molti ordinamenti impon-gono a chi definisce la propria vita wrongful79, sembra esemplificare ladistorta comunicazione tra diritto, vita e scelte morali: lo spazio del biodi-ritto sta tutto nelle intersezioni di tale comunicazione. Poste in gioco qualitestamento biologico, eutanasia, aborto, procreazione assistita, implica-no scelte difficili che dovrebbero essere moralmente consapevoli e libere.Il diritto dovrebbe aprire alla tecnologia senza negare la ricerca attraver-so divieti irragionevoli.

    Tuttavia, per rendere effettiva lautodeterminazione di ogni individuo,il diritto deve garantire non questa o quella scelta, ma lascelta; il vietare eil permettere devono tendere alle garanzie della libert del singolo affinchquesti possa operare le sue scelte morali. E tuttavia proprio per garantiretale libert il diritto non deve ridurre, o annullare del tutto, le possibilit discelta, in una nuova dimensione della soggettivit80. La vera responsabilitrisiede in questo meccanismo, in questa istanza rivolta al diritto di assolve-re alla sua funzione di garantire giustizia anche e proprio nelle particolaricircostanze del caso singolo. Peraltro occorre che informazione e control-li aperti facciano della scienza un luogo della sfera pubblica: i concetti dibiopolitica, che si sono enucleati per i primi, la bioetica e, infine, il biodi-ritto, devono essere oggetto di un dibattito diffuso81.

    78 Mariachiara TALLACCHINI, Lo stato epistemico. La regolazione giuridica della scien-za, in Cosimo M. MAZZONI(a cura di), Etica della ricerca biologica,Firenze, Olschki, 2000,pp. 91-111, in particolare pp. 93 e 96.

    79 Carlo CASONATO,Introduzione al biodiritto,Torino, Giappichelli, 2012, pp. 69-80.80 Stefano RODOT, Dal soggetto e la persona. Trasformazioni di una categoria giuri-

    dica, Filosofia politica,n. 3, 2007, pp. 26 e ss., e 42 e ss.81 Eligio RESTA, Diritto vivente,Roma-Bari, Laterza, 2008, pp. 32 e ss. Si veda anche,

    D.,Biodiritto, in AAVV, XXISecolo, Normeeidee,Roma, Enciclopedia Italiana Treccani,2009, pp. 43-53, in particolare p. 52.

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    La fine del secolo scorso e il primo decennio dellattuale hanno vistoun espandersi del discorso pubblico; ma mentre si registra una doman-

    de crescente e un accumulo di informazioni, sempre meno vi sonorisposte certe e soluzioni razionali. A fronte della centralit del proble-ma della vita, del quale, peraltro, da sempre si sono occupate, accantoalla biologia ed alla medicina, la politica ed il diritto, si chiede alle singo-le competenze di trovare la soluzione del tutto; sicch accade che quandodai principi generali si passa ai casi reali, e in concreto si pone il problemadi come si debba regolare la vita, il rischio della decisione demandatodalla politica alla scienza, alletica, al diritto, alleconomia. Si progressi-vamente assistito alla delega delle decisioni riguardo alla vita ai Comitati

    di Bioetica i quali, non esprimendo solo pareri etici, esercitano una attivi-t paragiudiziaria, morale e consultiva, di non facile definizione dal puntodi vista giuridico82. Si avvertono i limiti del diritto quando alla sua gram-matica si vuole assegnare il compito definitivo di regolare tutto larcodella vita la nascita, lesistenza, la morte e anzi si spingono al primae al dopo83.

    La societ postgenomica, ampliando luniverso dei saperi, lo ha ancheriempito di diritti tesi a valorizzare lautonomia contro il caso e la natu-ra. Contraccezione, aborto, tecnologie riproduttive, genetica, moltiplica-no il numero delle scelte operabili rispetto ad un destino sempre menoineluttabile; ma anche in questo si coglie il limite del diritto: scegliere perlautonomia e lautodeterminazione significa salvare tutte le possibilit, econ esse le differenzedel diritto84, senza dimenticare che proprio quan-do la normativit giuridica incontra il corpo, rischia costantemente di con-

    82 Non possibile negare che i CE non esprimono solo pareri etici. Cfr. ElisabettaPALERMOFABRIS, La sperimentazione clinica: profili giuridici, in Leonardo LENTI, Elisa-betta PALERMOFABRISe Paolo ZATTI(a cura di), Trattato di Biodiritto.I diritti in Medicina,Milano, Giuffr, 2011, pp. 643-704, in particolare p. 675 e n. 95; Stefano RODOT,La vita ele regole. Tra diritto e non diritto, op. cit.,p. 165. Del medesimo autore si veda anche Stefa-

    no RODOT,Dal soggetto alla persona,Napoli, Editoriale Scientifica, 2007.83 Stefano RODOT, Il nuovo habeas corpus: la persona costituzionalizzata e i suoi dirit-ti, in Stefano RODOTeMariachiara TALLACCHINI(a cura di), Trattato di Biodiritto. Ambi-to e fonti del biodiritto, op. cit.,p. 192. Sulle tematiche del testamento biologico si vedanoLucilla IAPICHINO, Testamento biologico e direttive anticipate,Milano, Ipsoa, 2000; Federi-co G. PIZZETTI,Alle frontiere della vita: il testamento biologico tra valori costituzionali e pro-mozione della persona, op. cit.;Francesco CAMPIONE, Letica del morire e lattualit. Il casoEnglaro, il caso Welby, il testamento biologico e leutanasia,Bologna, CLUEB, 2009; PaoloFLORESDARCAIS, A chi appartiene la tua vita? Una riflessione filosofica su etica, testamentobiologico, eutanasia e diritti civili nellepoca oscurantista di Ratzinger e Berlusconi,Firenze,Ponte alle Grazie, 2009.

    84 Eligio RESTA,Biodiritto, op. cit.,p. 52.

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    fondersi col corpo raccontato e normato da altri linguaggi (nel bene enel male)85.

    Uno dei nuovi concetti emersi, quello di biovalore, rammenta che alleorigini del fenomeno giuridico vi linteresse alla tutela di valori condivi-si che assurgono a valori giuridici. Lattuale sfiducia nellidea che il dirittopositivo possa offrire ogni soluzione interpretativa dei casi giuridici, ovve-ro, in buona sostanza, la crisi del giuspositivismo 86, che per troppo tempoha ignorato la distanza, che si andava allargando, tra diritto formale ediritto vivente87ripropone lattualit di una nuova analisi di questa chiavedi interpretazione del diritto per provare a rispondere ai quesiti che abbia-mo posto allesordio, alla istanza collettiva che il diritto si orienti verso la

    realt fenomenica che deve regolare88

    .La domanda di giustizia che la societ pone alletica89 trova una suagiustificazione ed una sua legittimazione in due ordini di fattori: la funzio-nale e ineliminabile incompletezza di ogni ordinamento giuridico, e la con-seguente necessit della sua integrazione mediante i principi etici che nedeterminino ladeguamento allo stile di vita adottati dalla societ. In assen-za di una risposta del diritto positivo, tale domanda ha il suo fondamen-to nella necessit che tutte le istanze sociali, in quanto pongono problemirilevanti e sono portatrici di interessi diffusi, ottengano una risposta rego-

    latrice, e nella constatazione che una tale risposta non si possa conseguire,per il tipo di novit che accompagna la domanda, con gli strumenti ordi-

    85 Eligio RESTA, Lidentit nel corpo, in Stefano CANESTRARI, Gilda FERRANDO, CosimoMarco MAZZONI, Stefano RODOTe Paolo ZATTI(a cura di), Trattato di Biodiritto. Il gover-no del corpo, op. cit.,p. 27.

    86 Flora DIDONATO,La realt delle storie. Tracce di una cultura,Napoli, Guida, 2012,pp. 23-25 e n. 17.

    87 Sul concetto e sulla definizione di diritto vivente, si vedano: Carlo ESPOSITO, Dirittovivente. Legge e regolamento di esecuzione, Giurisprudenza Costituzionale, 1962; GustavoZAGREBELSKY,La dottrina del diritto vivente,Milano, Giuffr, 1962;D.,Il diritto mite,Tori-no, Einaudi, 1992; Guido ALPA, Il diritto giurisprudenziale e il diritto vivente. Conver-

    genze o affinit dei sistemi giuridici?, Rassegna Forense,2-3, I, 2007; Eligio RESTA,Dirittovivente,op. cit.; Vincenzo MARINELLI, Studi sul diritto vivente,Napoli, Jovene, 2008; i duevolumi, editi da Giuffr nel 2009 e nel 2011, il primo a cura di Massimo CAVINOed il secon-do a cura di Anna S. BRUNOe Massimo CAVINO, Esperienze di diritto vivente: la giurispruden-za negli ordinamenti di diritto legislativo, Milano, Giuffr, 2011.

    88 Flora DIDONATO, La realt delle storie. Tracce di una cultura,op. cit.,pp. 20-29, inparticolare p. 24.

    89 La bioetica e il biodiritto non avrebbero avuto ragione di nascere se non si fosseverificata una coincidenza fra sviluppo scientifico e mutamento culturale; sviluppo emutamento che proseguono, dischiudendo quotidianamente problematiche nuove lega-te ai nuovi margini dintervento umano. Cfr. Carlo CASONATO, Introduzione al biodiritto,op. cit.,p. 16.

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    nari previsti dalla legge stessa per colmare le lacune del proprio sistemanormativo. E non si pu non rilevare che se la domanda di giustizia viene

    rivolta alletica anche in presenza di una risposta del diritto positivo, essapu far discendere la sua legittimazione soltanto dalla non conformit deldiritto positivo ai principi inderogabili delletica sociale e dal conseguentesuo atteggiarsi come diritto ingiusto90.

    90 Angelo FALZEA, Etica e Diritto. Prolusione tenuta in occasione dellinaugurazionedellAnno Accademico 2002-2003 dellUniversit Mediterranea di Reggio Calabria, in

    Ricerche di teoria generale e di dogmatica giuridica,III, Scritti doccasione,Milano, Giuffr,2010, p. 343.