il trattamento odontoiatrico nei pazienti con demenza · richiede energie mentali, emotive e...
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Il trattamento odontoiatrico nei pazienti con demenza
Dr. Mario GhezziResponsabile per le demenzeU.O.C. OdontoiatriaDirettore Dr.ssa Antonella Sparaco
M Ghezzi, S Pomati, A Busa, V Rania, G Donati, I Cova, A Sparaco, F Spadari, C Mariani, L Pantoni
Il paziente odontoiatrico con demenza è particolarmente
fragile e vulnerabile:
con il progredire della malattia ed il venir meno delle facoltà cognitive perde l’autosufficienza, la capacità di prendersi cura del proprio corpo - compreso il cavo orale - di comunicare stati d’animo, emozioni, sensazioni, bisogni e dolore; si chiude sempre più in se stesso e diventa progressivamente dipendente da altri
vengono meno la cura della bocca e relativa igiene con lo sviluppo di patologie orali e conseguente difficoltà ad alimentarsi, base di malnutrizione e peggioramento della qualità di vita
condizioni compromesse del cavo orale predispongono, tra l’altro, all’insorgenza di polmoniti ab ingestis
questi pazienti sono spesso affetti da altre patologie croniche che comportano terapie farmacologiche articolate
La situazione
Dall’esperienza di questi anni è emerso che le persone colpite da demenza sono da considerarsi come “gli invisibili” per la moderna odontoiatria: i pazienti, le famiglie, neurologi e geriatri ed i sanitari che operano nelle RSA non sanno a chi rivolgersi
I dentisti del settore privato (salvo rare eccezioni) non si vogliono assumere la responsabilità e l’onere della presa in carico di pazienti così difficili e complessi.
I sevizi pubblici odontoiatrici, sempre più ridotti nel numero e nell’organico, non riescono a farsene carico in modo organico ed organizzato.
Cosa ci è venuto in mente…
Progetto di presa in carico del paziente con demenza Visite (anche a domicilio)
Prestazioni odontoiatriche necessarie (estrazioni, pulizie del tartaro, cure, protesi)
Strumenti di valutazione:
database dedicato
Questionario iniziale
Opuscolo formativo sull’igiene orale domiciliare
Attività formativa (Unimi, Federazione Alzheimer, Asst FBF-Sacco)
Condivisione esperienza
Risorse
Una poltrona dedicata per 5 ore/settimana
Un pomeriggio/settimana per visite a domicilio
Personale:
1 medico-odontoiatra
1 odontoiatra
1 assistente alla poltrona
4 tirocinanti UNIMI (4 ore /settimana + visite a domicilio)
Tre anni di attività:
arruolati 256 pazienti colpiti da demenza (prime visite)
710 accessi tra ambulatorio, domicilio ed RSA
494 estrazioni
39 nuove protesi rimovibili
32 riparazioni/modifiche di protesi rimovibili preesistenti
29 sedute di igiene orale professionale
11 sedute di cure conservative
Database (Ing. Walter Bux)
Tipo MySQL con interfaccia utente basata sull’ applicativo Open Source Vfront (in
esecuzione sul server AnoiaDB dell’Ospedale Luigi Sacco).
L’applicativo è accessibile da PC, tablet o smartphone sul web tramite le credenziali di
accesso assegnate agli aventi diritto.
I dati sono organizzati in tabelle con chiave primaria il Codice Paziente univocamente
autogenerato.
Le tabelle inserite:
anagrafica
anamnesi
prima_visita
scheda_lavoro
prima visita nutrizionale
Questionario di prima valutazione
Somministrato dal collega
neurologo durante la visita
Indaga eventuali problemi del
cavo orale
Propone la possibilità di
effettuare una visita
odontoiatrica presso l’UOC
Odontoiatria
Opuscolo informativo
Verrà consegnato alla 1^ visita a
familiari e caregiver
Fornisce semplici indicazioni
sull’igiene orale domiciliare e delle
protesi
Propone alcuni consigli nutrizionali
L’igiene orale è il principale strumento
di prevenzione delle patologie orali
Età
Maschi/femmine
69 maschi
184 femmine
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
120,00
Tutti Femmine Maschi
Età Media Età Min Età Max
MMSE
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
Severa Moderata Lieve Normalitàcognitiva
MMSE - %
0,00%
20,00%
40,00%
60,00%
Severa Moderata Lieve Normalitàcognitiva
MMSE - % (Casa)
0,00%
20,00%
40,00%
60,00%
80,00%
Severa Moderata Lieve Normalitàcognitiva
MMSE - % (RSA)
Collaborazione -%
40,00%
42,00%
44,00%
46,00%
48,00%
50,00%
52,00%
54,00%
56,00%
%
54,30%
45,70%
Si No
Igiene orale
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
Assente Insufficiente Discreta Buona
Igiene Orale - %
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
Assente Insufficiente Discreta Buona
Igiene Orale - % (RSA)
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
Igiene Orale - % (Casa)
Numero denti
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
0-6 7-12 13-18 19-24 25-32
Nunero Denti – (totale)
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
0-6 7-12 13-18 19-24 25-32
N. Denti - (Casa)
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
0-6 7-12 13-18 19-24 25-32
N. Denti - (RSA)
54,00%
56,00%
58,00%
60,00%
62,00%
64,00%
66,00%
68,00%
Casa RSA
Si Si Si
63,64%
67,44%
59,41%
Parodontopatia
Nuove prospettive
S. Dominy et al. Porphyromonas gingivalis in Alzheimer’s disease brains:Evidence for disease causationand treatment with small-molecule inhibitors Sci. Adv. 2019; 5 : eaau3333 23 January 2019
Sim K. Singhraoa Assessing the role of Porphyromonas gingivalis in periodontitis to determine a
causative relationship with Alzheimer’s disease JOURNAL OF ORAL MICROBIOLOGY
2019, VOL. 11
Study of COR388 HCl in Healthy Subjects ClinicalTrials.gov Identifier: NCT03331900
GAIN Trial: Phase 2/3 Study of COR388 in Subjects With Alzheimer's Disease
ClinicalTrials.gov Identifier: NCT03823404
https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03823404?term=Cor388&draw=2&rank=3
Concludendo …
Il malato con demenza è un soggetto “fragile”
l’approccio diagnostico-terapeutico-relazionale è complesso e difficile, talvolta frustrante
Richiede energie mentali, emotive e fisiche, investimento di tempo, preparazione tecnica
La cura di questi pazienti è un’importante sfida di umanitàprima ancora che tecnico-professionale
Occorre pensare, proporre, pianificare e collaudare strategie di intervento per tempo, prima che il problema diventi difficile da affrontare, dunque richiede di essere preparati e “lungimiranti”…
Occorre:
Una stretta collaborazione tra l’odontoiatra e neurologo,
geriatra, medico di base, operatori socio-sanitari.
Formare delle equipes che siano in grado di farsi carico di
questi pazienti, in special modo dei casi più complessi, e che
fungano da centri di riferimento per colleghi, istituzioni,
associazioni, familiari.
Sperimentare ed sviluppare modelli integrati di presa in cura
e «fare rete»