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Le Farmacie diventano Social

La rivoluzione digitale ha contribuito a connotare la società attuale come

“società liquida”, dove i ruoli e i legami tradizionali tra gli individui tendono

a mutare e a ricomporsi in un continuo fluire. Ciò ha facilitato lo sviluppo di

nuove modalità di comunicazione caratterizzate da pervasività, estrema

elasticità e logica a rete che stanno inevitabilmente condizionando lo stile di

vita e modificando anche i rapporti tra farmacista e pazienti/clienti della

farmacia sempre più informati e preparati.

Per accrescere la produttività della farmacia

è necessario riconsiderare il proprio

business da una mera dispensazione di

medicinali alla unita fornitura di servizi;

quest’ultimi, si presenteranno non fini a se

stessi, ma in una linea continua che conduca

dal servizio al prodotto con una consulenza il

più possibile professionale e preparata.

In tale prospettiva i social network

rappresentano un’eccellente opportunità per

lo sviluppo del business farmaceutico. Il

farmacista ha a disposizione una serie di

strumenti che gli consentono di raggiungere il proprio pubblico con il quale

comunicare, dialogare e confrontarsi. La figura professionale del farmacista è

cambiata così come il ruolo sociale della farmacia: da semplice punto vendita

di medicinali a centro di servizi a domicilio o sul territorio, attraverso un

impiego più proficuo delle specifiche competenze sanitarie del farmacista.

Informazioni generali, dettagli dei prodotti, offerte commerciali possono

giungere direttamente ad un pubblico autoselezionatosi sulla base di specifici

interessi. Ciò sta causando un cambiamento sorprendente nei comportamenti

di tutti gli attori coinvolti: case farmaceutiche, medici ed altri operatori,

pazienti.

L’integrazione di nuovi canali alternativi alla comunicazione medico-scientifica tradizionale è già una realtà, basti pensare che:

In America l’89% considera Internet fondamentale per il miglioramento

della pratica medica; l’84% cerca informazioni sui farmaci ed il 71%

prende parte a social network riservati ai medici. I colleghi europei

spendono quasi un giorno a settimana sugli strumenti digitali e l’81% di

questi considera Internet una fonte indispensabile per la propria crescita

(Manhattan Research).

Al face to face del canale tradizionale (Informatore Scientifico del

Farmaco) si affiancano nuove formule che puntano sulla tecnologia per

abbattere costi, ridurre invasività e offrire una comunicazione diretta e

interattiva che il medico riceve dove e quando vuole.

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I pazienti trovano per la prima volta nei social media una fonte

credibile e ad accesso libero per informarsi sulla propria salute. Negli

Stati Uniti circa l’80% dei navigatori cerca informazioni su patologie e

cure, nel 34% dei casi basandosi su contenuti generati da altri utenti.

Pur non trattandosi di esperti, il 70% dei navigatori ritiene credibili i

contenuti generati dai propri pari. Lo stesso succede anche in Europa

dove 9 navigatori su 10 (150 Milioni di persone) utilizzano il web non

solo per informarsi, ma anche per valutare quanto detto dal proprio

medico.

Web 2.0 vuol dire interazione tra chi fornisce le informazioni e chi le riceve. Ilfarmacista è di certo preparato e più competente del proprio pubblico: maquesto, pur essendo necessario, non basta. Occorre avere ben chiari gliobiettivi che si vogliono raggiungere e il proprio pubblico di riferimento. Solouna strategia accurata porta i risultati sperati. Per ottenere il massimo risultatooccorre, quindi, preparare adeguatamente una strategia che comprendaobiettivi a medio termine.

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