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di Gianna Zazzara NUORO La sua era la camera con vista più bella di tutta la città. Nel quartiere di Santu Pedru (San Pietro), un tempo rione dei pa- stori, si trova la casa a tre piani di Grazia Deledda, dove la scrittrice visse fino al 1901 quando si trasferì a Roma. Adesso nel museo ci sono ma- noscritti, fotografie e arredi dell’epoca compresa la came- ra da letto dell’autrice, allestita come allora, con la finestra che guarda l’ Ortobene, una vi- sta da togliere il fiato. Il monte, un luogo caro ai nuoresi, non è mai stato tutela- to e valorizzato adeguatamen- te, per l’incapacità delle ammi- nistrazioni che si sono susse- guite negli anni. Per questo motivo qualche anno fa si è co- stituito il comitato “Monte Or- tobene, ultima spiaggia”, pre- sieduto dall’avvocato Antonio Costa e tenuto vivo dall’impe- gno di molti archeologi e archi- tetti della città. Nei giorni scor- si, ancora una volta, il comita- to ha preso carta e penna e ha lanciato un appello al Comu- ne affinché non lasci perire un luogo che è una delle ricchez- ze più preziose della Sardegna. «Il Monte deve diventare la leva per rilanciare l’economia nuorese, che deve puntare sul turismo e sulla cultura – ha detto il presidente Antonio Co- sta – . L’Ortobene, infatti, può essere sfruttato permettendo l’apertura di attività economi- che che vanno dallo sport alla ristorazione, fino alla riscoper- ta delle tradizioni del territo- rio». Il Comitato ha pertanto chiesto all’amministrazione di promuovere al più presto un bando di concorso di idee per la valorizzazione dell’Ortobe- ne. Nell’idea dei promotori il Monte potrebbe ospitare, con specifici limiti, attività ricreati- ve, museali, artigianali, com- merciali e di promozione delle eccellenze del territorio. «E c’è da sperare che ciò avvenga ra- pidamente – ha precisato Co- sta – per evitare che sia con- dannata definitivamente una montagna che tutti ci invidia- no». Il comitato, nel chiedere aiu- to al Comune, ha stilato una li- sta di desideri per il rilancio del Monte. «Innanzitutto l’am- ministrazione dovrebbe impe- gnarsi a mettere in atto al più presto il piano di gestione del- la zona di protezione speciale del Monte dando così avvio al- le attività già programmate», ha detto il presidente. Che ha aggiunto: «Il comitato chiede inoltre la bonifica delle fonti, a partire da quelle che si trovano sul versante Sedda Ortai, il completamento della rete fo- gnaria e l’installazione di tele- camere per proteggere il parco dai vandali». E ancora: l’illumi- nazione di tutto il percorso che porta fino in cima alla montagna, ai piedi del Reden- tore, una nuova sentieristica per gli itinerari sportivi e il re- cupero delle aree di Farcana e Sedda Ortai oltre che del parco in cima al Monte. «Per Farcana e Sedda Ortai è necessario che il Comune apra all’intervento dei privati. Sen- za il loro contributo, infatti, in assenza di fondi pubblici, ogni attività di rilancio è impensabi- le». Per Antonio Costa recupe- rare gli impianti sportivi intor- no alla piscina e aprire un pun- to di ristoro si tradurrebbe in un’occasione lavorativa per molti giovani nuoresi. «Lo stes- so discorso si può fare per il parco di Sedda Ortai la cui ge- stione dovrebbe essere affida- ta ad associazioni o cooperati- ve». Senza dimenticare il vec- chio albergo dell’Esit, chiuso ormai da decenni. «La riaper- tura della struttura potrebbe attirare molti turisti, soprattut- to stranieri. E dare impulso al turismo delle zone interne del- la Sardegna». L’auspicio del comitato “Monte Ortobene” è che non si dimentichi la montagna più bella della Barbagia. E si pro- muova un piano per la sua tu- tela e la sua valorizzazione, an- che economica. «I privati sono pronti a fare la loro parte, ovviamente pur- ché si garantisca loro una ge- stione almeno ventennale del- le strutture pubbliche», ha concluso Costa. Ora la palla passa al Comune. Spetterà al Sindaco dare impulso al pro- getto di rilancio dell’Ortobe- ne. Le scuse sono finite. Culurgionis, scontro aperto sul marchio Igp Lanusei, botta e risposta tra la Coldiretti Nuoro-Ogliastra e il Comitato promotore del progetto AMBIENTE Ortobene, un tesoro da valorizzare Il comitato “Ultima spiaggia” lancia un appello al Comune e chiede il rilancio anche economico dell’area Uno scorcio del Monte. In alto il monte Pala in una foto di Domenico Ruiu Culurgionis ogliastrini Alla riscoperta dei sentieri della montagna ‘‘ Un polmone verde che può dare nuove opportunità di lavoro ai giovani L’avvocato Antonio Costa di Claudia Carta LANUSEI Doveva essere la celebrazione di un trionfo. Invece, davanti a un buon piatto di “culurgionis Igp” si rischia di combattere una guerra all’ultimo… fiocco di patate. Sì, perché all’indomani della notizia che rimanda tutti all’appuntamento del prossi- mo 27 marzo – giorno in cui verrà data lettura del discipli- nare di produzione del prodot- to e si verificherà se risponda o meno alle direttive previste dal regolamento europeo per l’ottenimento dell’Indicazio- ne geografica protetta – i pu- gni sulla tavola li hanno battu- ti in tanti, a partire dalla Coldiretti che, i fiocchi di pata- te, ammessi da disciplinare tra gli ingredienti per l’impa- sto del più celebre fagottino sardo, non riesce proprio a mandarli giù e ha tuonato a più riprese contro il comitato promotore. «Tutti gli ogliastri- ni devono insorgere al tentati- vo di introdurre per legge, at- traverso il disciplinare di pro- duzione, la fecole di patate nella ricetta dei culurgionis Igp», ha commentato Simone Cualbu, presidente della Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Con il vice presidente, Vincen- zo Cannas, che incalza: «Chi sta promuovendo l’uso della fecola di patate, lo fa per un semplice motivo: avere un prodotto che è standardizzabi- le senza pensare alle conse- guenze che ciò può avere sul tessuto produttivo locale». Dal’'altra parte del tavolo, il comitato promotore, nella persona del presidente Vito Arra, serve sul piatto il proprio sgomento per una presa di po- sizione inspiegabile, dal mo- mento che la Coldiretti di Nuoro è uno dei soci fondato- ri del Comitato e ha sposato l’ambizioso progetto della Igp sin dai suoi esordi. «La norma- tiva europea non consente per le Igp l’indicazione della provenienza della materia pri- ma e per questo motivo nel di- sciplinare di produzione non c’è nessun riferimento a pro- dotti locali. Ma questo fatto non impedisce alle imprese di impiegare ingredienti sardi. Che questa sia la direzione presa dal Comitato – sottoli- nea Arra – ne è prova il fatto che quest’ultimo annoveri tra le imprese aderenti anche aziende agricole del primario (formaggi, patate e grano) e che queste aziende facciano parte del Comitato proprio al- lo scopo di fornire materia pri- ma ai pastai e di rendere la fi- liera più corta possibile». Nell’elenco dei 750 siti che il Fondo per l’ambiente italiano aprirà al pubblico durante la ventiduesima Giornata di Primavera, in programma sabato 22 e domenica 23 marzo, è stato inserito anche il Monte Ortobene. La sezione scelta dal Fai per l’Ortobene è quella delle “Chicche”, ovvero delle visite che non si possono perdere, per nessun motivo. E che il Monte sia una vera chicca per gli appassionati del turismo naturale non c’è dubbio, con i suoi sette chilometri di curve panoramiche che conducono fino alla cima dove si trova la statua del Redentore, meta ogni anno in agosto di un sacro pellegrinaggio religioso. La montagna, che è luogo di memoria storica dell’intera comunità nuorese, nonostante sia molto nota nasconde un’infinità di testimonianze del passato, sconosciute a molti, legate alla millenaria vita preistorica e pastorale di questi luoghi. Il sentiero presentato dal Fondo per l’ambiente percorre un anello che parte dalla sorgente di Sa Rachidina, una delle tante storiche del rilievo, e transita accanto a due delle cime più panoramiche del Monte: Punta Passivale e Punta Pala ’e Casteddu, ai piedi delle quali si trovano degli enormi accumuli di massi granitici, i “nodos”, scolpiti dall’erosione. Tra i macigni sono nascoste “sas concas”, le grotticelle naturali in tafone che hanno ospitato, nei secoli, la vita in questi luoghi. L’antico sentiero dell’Ortobene riscoperto dal Fai si potrà visitare sabato 22 e domenica 23 marzo. Sabato l’ingresso sarà riservato alle scuole (dalle 10 alle 13), mentre domenica la visita sarà aperta a tutti (la mattina, dalle 10 alle 13, e il pomeriggio, dalle 15 alle 18). (g.z.) LA NUOVA SARDEGNA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 17 Nuoro Nuoro Abbonamenti 079/222456 Via Angioy 14 Pubblicità 0784/252078 Centralino 0784/32222 Fax 0784/35095 e-mail: [email protected]

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Page 1: e-mail: nuoro@lanuovasardegna.it AMBIENTE … · diGiannaZazzara Z NUORO La sua era la camera con vista più bella di tutta la città. Nel quartiere di Santu Pedru (San Pietro),untemporionedeipa-stori,sitrovalacasaatrepiani

di Gianna Zazzara NUORO

La sua era la camera con vistapiù bella di tutta la città. Nelquartiere di Santu Pedru (SanPietro), un tempo rione dei pa-stori, si trova la casa a tre pianidi Grazia Deledda, dove lascrittrice visse fino al 1901quando si trasferì a Roma.Adesso nel museo ci sono ma-noscritti, fotografie e arredidell’epoca compresa la came-ra da letto dell’autrice, allestitacome allora, con la finestrache guarda l’ Ortobene, una vi-sta da togliere il fiato.

Il monte, un luogo caro ainuoresi, non è mai stato tutela-to e valorizzato adeguatamen-te, per l’incapacità delle ammi-nistrazioni che si sono susse-guite negli anni. Per questomotivo qualche anno fa si è co-stituito il comitato “Monte Or-tobene, ultima spiaggia”, pre-sieduto dall’avvocato AntonioCosta e tenuto vivo dall’impe-gno di molti archeologi e archi-tetti della città. Nei giorni scor-si, ancora una volta, il comita-to ha preso carta e penna e halanciato un appello al Comu-ne affinché non lasci perire unluogo che è una delle ricchez-ze più preziose della Sardegna.

«Il Monte deve diventare laleva per rilanciare l’economianuorese, che deve puntare sulturismo e sulla cultura – hadetto il presidente Antonio Co-sta – . L’Ortobene, infatti, puòessere sfruttato permettendol’apertura di attività economi-che che vanno dallo sport allaristorazione, fino alla riscoper-ta delle tradizioni del territo-rio». Il Comitato ha pertantochiesto all’amministrazione dipromuovere al più presto unbando di concorso di idee perla valorizzazione dell’Ortobe-ne. Nell’idea dei promotori ilMonte potrebbe ospitare, conspecifici limiti, attività ricreati-ve, museali, artigianali, com-merciali e di promozione delleeccellenze del territorio. «E c’èda sperare che ciò avvenga ra-pidamente – ha precisato Co-

sta – per evitare che sia con-dannata definitivamente unamontagna che tutti ci invidia-no».

Il comitato, nel chiedere aiu-to al Comune, ha stilato una li-

sta di desideri per il rilanciodel Monte. «Innanzitutto l’am-ministrazione dovrebbe impe-gnarsi a mettere in atto al piùpresto il piano di gestione del-la zona di protezione speciale

del Monte dando così avvio al-le attività già programmate»,ha detto il presidente. Che haaggiunto: «Il comitato chiedeinoltre la bonifica delle fonti, apartire da quelle che si trovano

sul versante Sedda Ortai, ilcompletamento della rete fo-gnaria e l’installazione di tele-camere per proteggere il parcodai vandali». E ancora: l’illumi-nazione di tutto il percorsoche porta fino in cima allamontagna, ai piedi del Reden-tore, una nuova sentieristicaper gli itinerari sportivi e il re-cupero delle aree di Farcana eSedda Ortai oltre che del parcoin cima al Monte.

«Per Farcana e Sedda Ortai ènecessario che il Comune apraall’intervento dei privati. Sen-za il loro contributo, infatti, inassenza di fondi pubblici, ogniattività di rilancio è impensabi-le». Per Antonio Costa recupe-rare gli impianti sportivi intor-no alla piscina e aprire un pun-to di ristoro si tradurrebbe inun’occasione lavorativa permolti giovani nuoresi. «Lo stes-so discorso si può fare per ilparco di Sedda Ortai la cui ge-

stione dovrebbe essere affida-ta ad associazioni o cooperati-ve». Senza dimenticare il vec-chio albergo dell’Esit, chiusoormai da decenni. «La riaper-tura della struttura potrebbeattirare molti turisti, soprattut-to stranieri. E dare impulso alturismo delle zone interne del-la Sardegna».

L’auspicio del comitato“Monte Ortobene” è che nonsi dimentichi la montagna piùbella della Barbagia. E si pro-muova un piano per la sua tu-tela e la sua valorizzazione, an-che economica.

«I privati sono pronti a farela loro parte, ovviamente pur-ché si garantisca loro una ge-stione almeno ventennale del-le strutture pubbliche», haconcluso Costa. Ora la pallapassa al Comune. Spetterà alSindaco dare impulso al pro-getto di rilancio dell’Ortobe-ne. Le scuse sono finite.

Culurgionis, scontro aperto sul marchio IgpLanusei, botta e risposta tra la Coldiretti Nuoro-Ogliastra e il Comitato promotore del progetto

AMBIENTEOrtobene, un tesoro da valorizzareIl comitato “Ultima spiaggia” lancia un appello al Comune e chiede il rilancio anche economico dell’area

Uno scorcio del Monte. In alto il monte Pala in una foto di Domenico Ruiu

Culurgionis ogliastrini

Alla riscoperta dei sentieri della montagna

‘‘Un polmoneverdeche può dare

nuove opportunitàdi lavoro ai giovani

L’avvocato Antonio Costa

di Claudia Carta LANUSEI

Doveva essere la celebrazionedi un trionfo. Invece, davantia un buon piatto di“culurgionis Igp” si rischia dicombattere una guerraall’ultimo… fiocco di patate.Sì, perché all’indomani dellanotizia che rimanda tuttiall’appuntamento del prossi-mo 27 marzo – giorno in cuiverrà data lettura del discipli-nare di produzione del prodot-to e si verificherà se rispondao meno alle direttive previstedal regolamento europeo per

l’ottenimento dell’Indicazio-ne geografica protetta – i pu-gni sulla tavola li hanno battu-ti in tanti, a partire dallaColdiretti che, i fiocchi di pata-te, ammessi da disciplinaretra gli ingredienti per l’impa-sto del più celebre fagottinosardo, non riesce proprio amandarli giù e ha tuonato apiù riprese contro il comitatopromotore. «Tutti gli ogliastri-ni devono insorgere al tentati-vo di introdurre per legge, at-traverso il disciplinare di pro-duzione, la fecole di patatenella ricetta dei culurgionisIgp», ha commentato Simone

Cualbu, presidente dellaColdiretti Nuoro-Ogliastra.Con il vice presidente, Vincen-zo Cannas, che incalza: «Chista promuovendo l’uso dellafecola di patate, lo fa per unsemplice motivo: avere unprodotto che è standardizzabi-le senza pensare alle conse-guenze che ciò può avere sultessuto produttivo locale».Dal’'altra parte del tavolo, ilcomitato promotore, nellapersona del presidente VitoArra, serve sul piatto il propriosgomento per una presa di po-sizione inspiegabile, dal mo-mento che la Coldiretti di

Nuoro è uno dei soci fondato-ri del Comitato e ha sposatol’ambizioso progetto della Igpsin dai suoi esordi. «La norma-tiva europea non consenteper le Igp l’indicazione dellaprovenienza della materia pri-ma e per questo motivo nel di-sciplinare di produzione nonc’è nessun riferimento a pro-dotti locali. Ma questo fattonon impedisce alle imprese diimpiegare ingredienti sardi.Che questa sia la direzionepresa dal Comitato – sottoli-nea Arra – ne è prova il fattoche quest’ultimo annoveri trale imprese aderenti ancheaziende agricole del primario(formaggi, patate e grano) eche queste aziende faccianoparte del Comitato proprio al-lo scopo di fornire materia pri-ma ai pastai e di rendere la fi-liera più corta possibile».

Nell’elenco dei 750 siti che il Fondo per l’ambiente italiano apriràal pubblico durante la ventiduesima Giornata di Primavera, inprogramma sabato 22 e domenica 23 marzo, è stato inserito ancheil Monte Ortobene. La sezione scelta dal Fai per l’Ortobene èquella delle “Chicche”, ovvero delle visite che non si possonoperdere, per nessun motivo. E che il Monte sia una vera chicca pergli appassionati del turismo naturale non c’è dubbio, con i suoisette chilometri di curve panoramiche che conducono fino allacima dove si trova la statua del Redentore, meta ogni anno inagosto di un sacro pellegrinaggio religioso.La montagna, che è luogo di memoria storica dell’intera comunitànuorese, nonostante sia molto nota nasconde un’infinità ditestimonianze del passato, sconosciute a molti, legate allamillenaria vita preistorica e pastorale di questi luoghi.Il sentiero presentato dal Fondo per l’ambiente percorre unanello che parte dalla sorgente di Sa Rachidina, una delle tantestoriche del rilievo, e transita accanto a due delle cime piùpanoramiche del Monte: Punta Passivale e Punta Pala ’eCasteddu, ai piedi delle quali si trovano degli enormi accumuli dimassi granitici, i “nodos”, scolpiti dall’erosione.Tra i macigni sono nascoste “sas concas”, le grotticelle naturali intafone che hanno ospitato, nei secoli, la vita in questi luoghi.L’antico sentiero dell’Ortobene riscoperto dal Fai si potrà visitaresabato 22 e domenica 23 marzo.Sabato l’ingresso sarà riservato alle scuole (dalle 10 alle 13),mentre domenica la visita sarà aperta a tutti (la mattina, dalle 10alle 13, e il pomeriggio, dalle 15 alle 18). (g.z.)

LA NUOVA SARDEGNA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 17

Nuoro Nuoro Abbonamenti 079/222456ViaAngioy14 Pubblicità 0784/252078

Centralino 0784/32222 Fax 0784/35095

e-mail: [email protected]

Page 2: e-mail: nuoro@lanuovasardegna.it AMBIENTE … · diGiannaZazzara Z NUORO La sua era la camera con vista più bella di tutta la città. Nel quartiere di Santu Pedru (San Pietro),untemporionedeipa-stori,sitrovalacasaatrepiani

SASSARI

Trovata una soluzione positi-va per il 79% delle richieste diconciliazione. Lo comunicaAbbanoa, in queste periodoalle prese con parecchi pro-blemi finanziari e difficoltànei rapporti con gli utenti. Mala società che gestisce il servi-zio idrico nell'isola tiene a il-lustrare i risultati del primosemestre di sperimentazioneattivato la scorsa estate.

Una iziativa che vede il con-tributo di diverse associazio-ni regionali di cittadini: Adi-consum, Adoc, Altroconsu-mo, Casa del Consumatore,Cittadinanzattiva, Codici,Confconsumatori, Federcon-sumatori e Unione nazionaleconsumatori. L'obiettivo? Na-turalmente ridurre l'entitàdei contenziosi e migliorare irapporti tra l'azienda e i suoiclienti.

Ecco i dati più significatividiffusi da Abbanoa in questa

direzione sulla base del lavo-ro portato a termine fin qui.Nei primi sei mesi di attivitàsono state discusse 238 istan-ze di conciliazione. E la com-missione nominata per diri-mere i casi avrebbe trovatouna soluzione con confermapositiva da parte degli utentiin quasi tutti i casi. Non è sta-to raggiunto un accordo, inve-ce, nel 21% delle situazioniprese in esame. Inoltre, il 35%delle istanze di conciliazionediscusse si trovano in una po-sizione che ha richiesto unsupplemento d'istruttoria(tre punti in meno rispetto all'ultimo rilevamento del 20gennaio scorso.

Per accedere alla concilia-zione i clienti possono rivol-gersi a una delle associazionidei consumatori aderenti alservizio. Oppure compilareuna domanda e inviarla [email protected] procedura non comportacosti. Ricevuta la domanda,

l'associazione interpellataesamina le ragioni del clientee valuta la fondatezza della ri-chiesta. Se ritiene di andareavanti la presente alla segrete-ria. C'è poi la commissione,

composta da un rappresen-tante di Abbanoa e da un rap-presentante dell'associazio-ne dei consumatori, che stu-dia il caso, da dirimere massi-mo in un mese.

Abbanoa tratta con i clientiLa società: «Trovate soluzioni positive nel 79 per cento delle richieste di conciliazione»

Proteste per bollette troppo care

SERVIZIO IDRICO » I DISSERVIZI NELLA GESTIONE

LANUSEI

«Ci opporremo al tentativo difar diventare i Culurgionis unprodotto slegato al territorio eall'antica ricetta: tutti gli oglia-strini devono insorgere contro ildisciplinare di produzione cheammette le fecole di patate nel-la ricetta Igp». È la presa di posi-zione della Coldiretti. «Il prossi-mo 27 marzo - ha sottolineatoSimone Cualbu, presidente perNuoro Ogliastra - si deve impe-dire che il territorio venga scip-pato di un proprio prodotto conil pretesto che non ci sono abba-stanza patate in Sardegna».«Chi sta promuovendo l'uso del-la fecola di patate - aggiungeVincenzo Cannas, vicepresiden-te Coldiretti - lo fa per un sem-plice motivo: avere un prodottoche è standardizzabile senzapensare alle conseguenze checiò può avere sul tessuto produt-tivo locale: anziché incentivarela produzione ogliastrina e sar-da di patate, con questo discipli-nare chi vuole produrre Culur-gionis potrà scegliere tra una fa-rina a basso costo e a lunga con-servazione oppure se rifornirsidi patate dai produttori locali».

coldiretti protesta

«Igp, inammissibilela fecola di patatenei Culurgionis»

4 NOV 2013 18 NOV 2013 2 DIC 2013 11 DIC 2013 31 DIC 2013 20 GEN 2014 28 GEN 201430%

38%

56%

63%65%

71% 77% 79%

40%

50%

60%

70%

80%

Fonte: AbbanoaL’andamento delle pratiche

Tempi medi di gestione delle procedure di conciliazione

APERTURA PRATICA

19 giorni 29 giorni48 giorni

PRIMO INCONTRO CONCLUSIONE

Con supplemento d’istruttoria

LA NUOVA SARDEGNA DOMENICA 16 MARZO 2014 15

ECONOMIASardegna

Page 3: e-mail: nuoro@lanuovasardegna.it AMBIENTE … · diGiannaZazzara Z NUORO La sua era la camera con vista più bella di tutta la città. Nel quartiere di Santu Pedru (San Pietro),untemporionedeipa-stori,sitrovalacasaatrepiani

<DATE>bR5OyWiPjlwjJnot249HOQ==|||f+R6IwKhEf8=|||7fx/Sd/Q0RU=|||25WMvNXUUtszCWDx8OuzXg==|||grk0bojV3pHMbSsmK8Si82D0PxeOIg1O</DATE>

OGLIASTRA | CRONACAPresentate 455 domande di sussidio in otto Comuni della Provincia

Un esercito di bisognosialle porte del Municipio

� La povertà è una domanda in-viata all’ufficio dei servizi socia-li, una preghiera in carta sem-plice con allegato il reddito Isee.Trecentosessantatrè richieste diaiuto nei sei municipi dell’Unio-ne dei Comuni d’Ogliastra, 73 aTertenia, 19 a Talana. L’esercitodei bisognosi bussa alle porte.Un esercito di operai sconfittidalla crisi dell’edilizia, giovaniche lavorano ma non riescono apagare l’affitto, lavoratori occa-sionali che integrano le fatichecon 350 euro di sussidio.

I NUMERI. Ad Arzana sono arri-vate 43 domande, 50 a Ilbono,24 a Loceri, 114 a Barisardo, 23a Elini. Il Comune di Lanusei haricevuto 109 domande, a dispo-sizione si sono fondi per 109 mi-la euro. Fulvio Usai è l’assessoreai Servizi sociali. «Abbiamo cer-cato di razionalizzare i punteggiin modo da poter aiutare megliochi ha forti difficoltà. Dobbiamoprendere atto che sono sempredi più le persone, anche quelleche lavorano, che chiedono aiu-to per pagare i servizi essenzia-li». Il ritratto del povero è cam-biato. Marco Melis cura il pro-getto per il Comune di Tertenia.«Con il comparto edile bloccatoi padri di famiglia sono costrettia rivolgersi a noi. In passato era-

no le donne a fare domanda, og-gi non ci sono grandi differenze.La soglia di povertà si è abbassa-ta fino a includere un numerosempre più ampio di persone».

La linea tre traccia il confinetra dignità e disperazione. Padrie madri senza lavoro, con unreddito certificato non superio-re a 4500 euro. Privi di qualsia-si tutela o assicurazione ma ingrado di lavorare. Saranno scel-ti in base alla graduatoria stilatadai servizi sociali e per 800 eu-ro al mese svolgeranno lavori so-cialmente utili.

Secondo l’Istat la soglia di po-vertà per una famiglia di 4 per-sone è pari a un reddito mensi-le di 1.615,13 (19,381 euro l’an-

no). Chi possiede questi requisi-ti, in proporzione all’ampiezzadel gruppo familiare, può acce-dere alla linea due. Un sostegnoeconomico per pagare l’affitto,le bollette, il riscaldamento, l’ac-qua e la luce. Un aiuto che nonpuò essere superiore ai 4000 eu-ro annui.

GLI AIUTI. La prima linea èquella che concede sussidi allepersone in condizione di accer-tata povertà. Persone a cui i 350euro mensili (per un anno) con-sentono di andare avanti, nono-stante tutto. Magari sommati auna misera pensione da brac-ciante.

Simone LoiRIPRODUZIONE RISERVATA

IL BILANCIO DELLE ISTANZE PRE-SENTATE PER IL BANDO DI CONTRA-STO DELLE POVERTÀ ESTREME. PA-DRI DI FAMIGLIA IN FILA PER UN IM-PIEGO SALTUARIO.

Gli spalti gremiti durante il derby di sabato [E. L.]

TORTOLÌ. Più di 1200 tifosi al Fra Locci: bimbi in prima fila

Festa record per il derby d’Ogliastra� Una televisione e una ra-dio collegate. Milleduecentospettatori al Fra Locci per ilderby di sabato tra Tortolì eLanusei chiuso sul 3 a 2. Re-cord d’incasso: più di 7 milaeuro (polverizzato quelloprecedente che appartenevaa Tortolì-Tempio del 2005).Botteghini aperti dalle 13,30di sabato e subito presi d’as-salto dai tifosi. Nessun nu-mero può descrivere l’animatormentata di un intero ter-ritorio.

I rossoblù del Tortolì ag-grappati a un filo di speran-

za. Il Lanusei che convivevacon l’incubo: vedersi strap-pare il biglietto per l’Eccel-lenza. L’ansia comune è tra-cimata in settimana su inter-net, sui social network e susiti più o meno ufficiali. Chataffollatissime, sondaggi, pro-nostici. Tortolì-Lanusei, su-perderby trasformato nellafesta dello sport. Sugli spalti,a parte uno striscione pro-vocatorio esposto per qual-che secondo da un gruppet-to di ragazzini di Tortolì al-l’indirizzo del Lanusei, han-no vinto correttezza e legali-

tà. Proprio come avevanoauspicato i dirigenti dei dueclub alla vigilia. «Spettacolopuro», ha detto il direttoregenerale del Tortolì RobertoIbba. Tra le 1200 persone as-siepate sulle gradinate del-l’impianto sportivo ancheun’alta percentuale di don-ne e bambini. Un evento alquale la società di casa haabbinato una lotteria a pre-mi per rimpinguare le casse:113 i premi in palio assegna-ti.

Roberto SecciRIPRODUZIONE RISERVATA

ALLARME

Nella fotoun’immaginesimbolo dellapovertà. Negliultimi anni iServizi socialidei Comunihannoregistrato unincrementonelle richieste diaiuto. Il bandofinanziato confondi regionaliprevede trelinee diintervento aseconda dellenecessità deicittadini

FIOCCHI NEI CULURGIONISIgp, è polemica

Botta e risposta tra Coldiretti e Comi-tato per il riconoscimento del mar-chio Igp ai culuriognis. Il giorno do-po la nota dell’associazione di catego-ria che invita a non inserire i fiocchidi patate importati da Germania eOlanda nel disciplinare del prodotto,il Comitato rilancia. «Il fatto che nonci sia indicazione sulle materie pri-me non impedisce di impiegare in-gredienti sardi. Ne è prova il fatto chetra le imprese aderenti ci siano ancheaziende agricole del primario (for-maggi, patate e grano) e che faccianoparte del Comitato allo scopo di for-nire materia prima e rendere la filie-ra più corta possibile».

o

USSASSAI, VIETATO ABBATTERLI

Alberi sotto tutelaVietato abbattere gli alberi. L’obietti-vo è quello di tutelare le zone ad altorischio idrogeologico o colpite, di re-cente, da gravi calamità naturali.L’ordinanza del sindaco di Ussassai,Giannino Deplano, parla chiaro. Nel-la fascia a 250 metri dal centro stori-co fino al rio Laccassei e lungo la sta-tale 198 le piante saranno protette.Previste sanzioni fino a cinquecentoeuro. (g. f.)

o

TALANA, PROGETTO APPROVATO

Ecocentro al viaIl progetto preliminare per l’ecocen-tro di Talana è stato approvato. Il Co-mune sta per dare il via ai lavori perla realizzazione dell’impianto di rac-colta rifiuti che sorgerà alla periferiadel paese. Circa un anno fa, l’esecu-tivo Tegas ha ottenuto un finanzia-mento regionale di centomila euro.L’ecocentro consentirà ai cittadini dismaltire i rifiuti domestici in qualun-que giorno senza dover aspettare ilritiro porta a porta. (g. f.)

Preparazione dei culurgionis

NOTIZIE LOCALI

Le segnalazioni per questa rubrica si accettano, esclusivamente entro le ore 22, sull’ e-mail all’indirizzo:[email protected]

L’AGENDA

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APPUNTAMENTI

VILLANOVA, RACCOLTA AVIS - La sezioneAvis di Villagrande e Villanova Strisaili haorganizzato per venerdì mattina unaraccolta di sangue. L’appuntamentosull’autoemoteca messa a disposizionedal Centro trasfusionale della Asl diLanusei è per le 8 del mattino. Saràpossibile donare fino alle 11 e mezza. Idonatori dovranno presentarsi a digiunoo dopo aver fatto una colazione leggera(caffè, the, succo di frutta o spremuta)purché priva di latticini.Tutte le personeche si presenteranno nel punto diraccolta davanti agli uffici comunali diVillanova riceveranno gratuitamente irisultati delle analisi del sangue.

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PORTO TORRES. La multinazionale tedesca in fuga dalla Sardegna

E.On: 65 licenziamentiIl dramma dei lavoratori

Novanta giorni d’inferno.Novanta giorni durante iquali sulle torri di Fiume-santo, nei laboratori, negliuffici, ogni dipendente pre-gherà di non essere lui, ilprescelto. Pregherà che ilsuo nome non sia fra quei65 messi in mobilità da unamultinazionale in perfettasalute. La comunicazionedi E.On è arrivata il giorno11 marzo. «È solo la primatornata di licenziamenti.Abbiamo sbagliato tutto.Abbiamo venduto una 500per comprare una Ferrari,per rimanere senza l’una esenza l’altra. Non si dovevaacconsentire alla chiusuradei gruppi 1 e 2, senza pri-ma avviare i lavori per ilnuovo gruppo». La multina-zionale tedesca, per megliogarantire i propri azionisti,dopo aver attinto a pienemani deroghe su derogheper gruppi altamente inqui-nanti, ha disatteso ognipromessa.

CANU A PAGINA 3

n buon modo per disturbare i mano-vratori che - a prescindere dalle ele-zioni, dai governi e dalle Giunte re-

gionali - sono convinti di poter utilizza-re a proprio piacimento il territorio sar-do, sarebbe quello di chiamare le cosecol proprio nome.

Inquinamento. È quello che per decen-ni i colossi della chimica, della petrolchi-mica e dell’alluminio hanno prodotto inalcune vaste porzioni di Sardegna. Scari-chi abusivi, accumuli di materiale alta-mente nocivo, falde acquifere avvelena-te, aria resa irrespirabile e malsana. L’ef-fetto dannoso per l’uomo e per l’ambien-te è incalcolabile. E, come dimostratodalle recenti sentenze, nessuno paga.

Bonifiche. Sono quelle che nessuno hafatto. L’ex ministro dell’Ambiente Orlan-do (ora diventato guardasigilli, che Iddioci e lo protegga) ha candidamente am-messo che in Sardegna non le sta facen-do nessuno. Né a Porto Torres, né nelSulcis. L’effetto? La terra, le falde, il ma-re, tutto resta inquinato. E le grandi lob-by dell’energia e della trasformazione deiprodotti chimici e petroliferi possonocontinuare a fare utili, senza affrontare ilcapitolo dei costi per il risananemento.L’Eni Syndial, in particolare, non ha maipresentato il piano per le bonifiche suPorto Torres. Ne ha inviato al Ministerouno per il trattamento delle falde ma itecnici governativi hanno dimostrato chela barriera idraulica proposta non è ingrado di contenere un bel nulla. I velenicontinuano a finire in mare.

Lavoro. In quei settori si è dissolto edè sempre meno garantito, sia dal punto divista qualitativo che economico. Eppurein tanti non gradiscono parlarne. Preval-gono i discorsi del tipo «ma se vanno viale grandi industrie - va bene, inquinanoe ci pagano poco - noi cosa facciamo?».Stati d’animo comprensibili. Ma forse civorrebbe una politica capace di offrire al-ternative. Con le idee chiare sul fatto chequesto modello di (sotto)sviluppo vadapresto abbandonato, prima che altro ter-ritorio venga sottratto a idee nuove, piùaffini alla storia, alle caratteristiche del-l’ambiente naturale, alla naturale predi-sposizione dei sardi (...)

SEGUE A PAGINA 4

U

Stefano Salone

� Babbo, non riesco adormire, dai, racconta-mi una storia.

«Nella vecchia fatto-ria del Texas nessunoera più felice di Joe il

tacchino. Da quando era nato, ogni giornoSam il contadino scendeva nell’aia e gli da-va da mangiare. Che bella vita. Domani sa-rà anche meglio».

«I giorni passavano, il cibo era abbon-dante, Joe si ingozzava, pensava con gioiaalla mattina successiva, prevedeva una se-quenza di grandi abbuffate. E ingrassava,ingrassava. Dieci chili in tre anni. Sino al-

la vigilia del giorno del Ringraziamento.Quando il contadino prima gli portò damangiare, poi gli infilò un coltello nel col-lo. Per Sam niente di strano, ma per Joeera un comportamento assurdo perché im-prevedibile. E mentre il sangue scorrevasulle penne del petto, sopra il grasso accu-mulato nei giorni felici, Joe alzò lo sguardoal cielo e vide in volo un cigno nero...».

Roberta, ehi Roberta, dormi? Buonanottetesoro. E ricorda: le favole di Taleb hannouna morale come quelle di Esopo. Non fareil tacchino, non programmare il futuro cer-cando conferme nel passato. Saranno glieventi imprevisti a cambiare la tua visionedella vita. Quando, nel bene e nel male, sen-tirai il canto rauco e solitario del cigno nero.

IL CANTO SOLITARIO DEL CIGNO NEROLLAA SSTTOORRIIAA

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Un’Isola terra di conquista

LA CHIMICA VERDESERVE SOLO ALL’ENI

WWANTHONY MURONIWW

HAI IL MAL DI TASSE? PRENDI UN RENZ-ACT

IN SARDEGNA

Alfano taglia venti uffici di PoliziaVenti uffici di polizia a rischio in Sardegna, chiude la scuola per i servi-zi di polizia a cavallo di Foresta Burgos. Rientra nei piani del ministerodell’Interno, che sfronderà a livello nazionale 300 uffici. Proteste dei sin-dacati e degli amministratori locali soprattutto nel Nuorese.

L. PIRAS, BUSIA, URGU ALLE PAGINE 8, 9

Il nuovo Consiglio regiona-le si riunirà per la primavolta giovedì 20 marzo. Laseduta inaugurale è stataconvocata ieri dal governa-tore Francesco Pigliaru. Ol-tre al giuramento di asses-sori e consiglieri, è previstal’elezione del presidentedell’assemblea di via Roma:il favorito è sempre Gian-franco Ganau del Pd. Il vi-cepresidente di minoranza

sarà Antonello Peru (ForzaItalia). L’altra vicepresiden-za potrebbe andare al Cen-tro democratico. Oppure aSel, che deve però risolvereforti tensioni interne: nel-l’assemblea di venerdì serail senatore Uras è stato con-testato aspramente per ilmetodo utilizzato nellascelta dell’assessore.

MELONI, MURGIA ALLE PAGINE 4,5

REGIONE. Il giuramento della Giunta e degli eletti

Il Consiglio si riunisce giovedìPer la presidenza c’è Ganau

INTERVISTA

SINIBALDIE IL COLORE

DEI LIBRI

FLAVIO SORIGA A PAGINA 11

CAGLIARI

CULTURA

«HO VISTOUN VECCHIETTO

LEGATO AL LETTO»ALLE PAGINE 36, 37

SI È SPENTOGIANNI MEDDAPADRE DEL FOLK

TANGIANU A PAGINA 26

CARBONIA

DANIELE, LA FELICITÀ DAVANTI

A UNO SCAFFALE

PANI A PAGINA 7

MARACALAGONIS

FONDI PIA,INDAGATOIL SINDACO

LEDDA A PAGINA 12

9771128685004

40316

� SERIE A

A PAGINA 21

� POLITICA

Roma-Parigi,asse tra Renzie Hollandesu lavoroe crescita

A PAGINA 2

ALL’INTERNO IL TERMOMETROTrovate lecito l’intendimentodi Berlusconi di candidarsialle elezioni europee?

NoRILEVAZIONE SU WWW.UNIONESARDA.IT DEL 15 MARZO

Economia pag. 17Sport pag. 21Spettacoli pag. 28Salute pag. 31I lettori pag. 34Cronache pag. 36Meteo pag. 70Giochi pag. 70In Tv pag. 71

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La burocrazia europea

CULURGIONIS,UN’OCCASIONE PERSA

WWNICOLÒ MIGHELI*WWchi è digiuno di regolamenti sui mar-chi comunitari la concessione delmarchio Igp ai culurgionis potrebbe

sembrare un’ottima notizia. Il territoriodi produzione indicato in disciplinare èl’Ogliastra, più Sadali, Esterzili ed Escala-plano. Il marchio Igp, a differenza dellaDoc, non obbliga a l’uso di materie primedi un ambito territoriale specifico. (...)

SEGUE A PAGINA 66

A

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CRONACA | OGLIASTRALANUSEI. L’ira di Coldiretti: «Ci opporremo a un prodotto slegato dal territorio»

Culurgionis, bufera sull’IgpI ristoratori: «Comitato senza alcun diritto sul nome»

TRADIZIONE

Il marchio Igpservirà aproteggere, oltreal nome delprodotto e agliingredienti chesono indicati neldisciplinare,anche la classicachiusura “aspighitta”. Ilembi del tondinodi pasta checontiene ilripieno vengonosovrapposti epizzicati con ledita fino a cucirlie garantire cosìche non siaprano durantela cottura inacqua bollente

� C’è confusione in tavola el’Igp non mette tutti d’accordo.Ora che l’iter decennale per ilriconoscimento del marchio siavvia alla conclusione, in pochisanno cosa accadrà. Chef, risto-ratori e laboratori artigiani po-tranno usare il nome culurgio-nis nei loro menù oppure no?Salvatore Marci, imprenditoredella pasta fresca e promotoredel comitato per il riconosci-mento del bollino europeo assi-cura di no. «È proprio questo ilsignificato dell’iniziativa. Tute-lare il prodotto con il suo nome,la sua lavorazione e i suoi ingre-dienti». Dunque, tutti quelli chenon hanno aderito al comitatocosa dovranno fare dal giorno incui il culurgione verrà insignitodel bollino di Bruxelles? Le op-zioni, finora, si fermano a due.La prima è quella di iscriversial gruppo di produttori ufficiali.La seconda quella di inventarsiun nuovo nome. Non tutti sonod’accordo. Lina Sumas dellostorico ristorante Da Cesare adArzana non ha intenzione di ce-dere. «Con quale diritto il comi-tato si è impossessato del nomeCulurgionis? Loro si sono costi-tuiti 10 anni fa, noi li serviamoda 30. È un’assurdità».

I PIONIERI. Dieci anni fa, quan-do l’idea del marchio di indica-zione geografica protetta si af-facciò per la prima volta inOgliastra e venne fondato il co-mitato, ogni partecipante versòuna quota di iscrizione di centoeuro. Il gruppo beneficiò di unfinanziamento che venne desti-

nato alle ricerche storiche pergarantire che l’Ogliastra fossedetentrice di una tradizione cu-linaria antica e unica. In realtà,l’obiettivo non venne centrato.Ecco perché nel disciplinare in-viato al Ministero delle Politicheagricole sono stati aggiunti ai 23comuni della provincia anchequelli di Sadali, Esterzili edEscalaplano.

LA RICETTA. Il 27 marzo è inprogramma l’assemblea pubbli-ca convocata dal Ministero, dal-la Cna (Confederazione nazio-nale artigiani) e dal comitato.Un incontro decisivo durante il

quale verrà illustrato il discipli-nare da seguire per realizzaredei veri culurgionis di formag-gio, patate o fecola.

PATATE O FIOCCHI. Ed è propriola scelta di ammettere i fiocchidi patate che arrivano dall’Olan-da o dalla Germania che ha fat-to gridare allo scandalo la Co-dliretti. «Culurgionis nordici»,strilla il comunicato firmato dalresponsabile ogliastrino Vin-cenzo Cannas, da quello nuore-se Aldo Manunta e da quello re-gionale Battista Cualbu. «Ci op-porremo al tentativo di far di-ventare i Culurgionis un prodot-

to slegato dal territorio e dal-l’antica ricetta! Tutti gli oglia-strini devono insorgere al tenta-tivo di introdurre, per legge at-traverso il disciplinare di pro-duzione, le fecole di patate nel-la ricetta dei Culurgionis Igpcon il pretesto che non ci sonoabbastanza patate in Sarde-gna». Insomma, l’associazionedi categoria inneggia all’insur-rezione. Una guerra (culinaria)in nome dell’ormai celebre sac-cottino di sfoglia e della suabontà.

Mariella CaredduRIPRODUZIONE RISERVATA

L’incontro con il ministro [ELISABETTA LOI]

� La visita del ministro inOgliastra ha avuto più diuna ragione. La prima èstata quella di dire grazie achi ha dato una mano. Laseconda quella di tornarein patria con una speranzain più. Alie Kamara è il mi-nistro del Nord della SierraLeone, paese africano dovesi lotta con la fame e la ma-lattia. Ieri mattina è arriva-to in Ogliastra per prende-re parte all’incontro con ivertici della Asl di Lanuseie i numerosi volontari chehanno affollato la sala del

Poliambulatorio di Tortolì. L’Ospedaletto di Lokoma-

sama in Sierra Leone ha bi-sogno di forze nuove. Medi-ci e infermieri che voglianofar parte di un’équipe di vo-lontari che aiuti la gente delposto. L’appello del mini-stro africano va a unirsi aquello lanciato solo pochesettimane fa da Attilio Mur-ru, tortoliese e manager delBrotzu di Cagliari che, do-po aver trascorso qualchesettimana a Lokomasama,si è messo all’opera per re-clutare braccia forti e vo-

lenterose. Uno scambio,perché ci sarebbe del per-sonale formato in Africache vorrebbe venire in Sar-degna per la specializzazio-ne. «Siamo disponibili adaccogliere giovani profes-sionisti che poi potrannotornare in patria e aiutare iloro connazionali» assicurail direttore Asl di LanuseiFrancesco Pintus. Intantocontinua la raccolta fondiper sostenere l’Ospitalettonato pochi anni fa grazie alcuore dei sardi. (m. c.)

RIPRODUZIONE RISERVATA

TORTOLÌ. La Sierra Leone cerca volontari per gli ospedali

Doni all’Africa, il ministro ringrazia

TORTOLÌ

Gli chef dell’Alberghieroconquistano Ballarò

� In molti hanno fatto loro icomplimenti per i piatti pre-libati, l’impegno e la fantasia.Ma nessuno fino a martedìscorso aveva dedicato loroun’intera puntata televisiva.Lo ha fatto Giovanni Florisdagli schermi di Raitre.

Il giornalista di origini sar-de, martedì in apertura diBallarò, ha dedicato l’appun-tamento settimanale del suoprogramma agli studenti del-l’Alberghiero di Tortolì e alloro ristorante didattico nelquale, per tre volte alla setti-mana, è possibile mangiaresu prenotazione. Un esempiodi scuola che funziona e «si

dà da mangiare da sola» hadetto il conduttore suscitan-do il plauso del pubblico instudio. Non è la prima voltache i ragazzi dell’istituto pro-fessionale ogliastrino sonodestinatari di premi e ricono-scimenti in ambito naziona-le. Qualche giorno prima erastata la rete ammiraglia dellaRai a raccontare dei loro la-boratori e della nota di meri-to inviata nel dicembre scor-so dal Ministero dell’Istruzio-ne che li ha inseriti nel ri-stretto gruppo delle scuoled’eccellenza in Italia, unici inSardegna.

RIPRODUZIONE RISERVATA

TORTOLÌ

La passeggiata al lido di Orrìvietata ai disabili

� La passeggiata per il lido èvietata ai disabili. Sono prontia dare battaglia pur di vedere ipropri diritti riconosciuti. Perora il presidente dell’associa-zione Abbattiamo le barriere,Giampiero Saporiti, ha avutoun primo incontro col com-missario Basciu. «L’ho portatoa conoscenza di una barrierache ci impedisce di salire sulmarciapiede vicino alla roton-da per Orrì. Ha annotato il pro-blema, è stato cordiale». In ef-fetti la segnalazione del porta-voce dei portatori di handicapè più che fondata: tra la basestradale e il marciapiede di viaGaribaldi c’è uno spessore di

cinque centimetri. Quanto ba-sta per rendere impossibile ilpassaggio sulla rampa a unacarrozzina. «E non è un pro-blema solo per i disabili: ancheuna mamma con la carrozzi-na, un anziano malfermo sullegambe, un giovane infortunatosarebbero a disagio». E in tan-ti anni che vive a Tortolì assi-cura di "aver visto cose che,chi cammina, non può imma-ginare". Si riferisce a storie diordinaria maleducazione e in-differenza: scivoli che non esi-stono, pali-trappola, dislivelli,auto e moto.

Roberto SecciRIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO

(...) Ad esempio, il pecorino sardo Dop de-ve essere fatto con almeno il 75% di latteprodotto in Sardegna. In questo modo vie-ne garantito che il marchio copra anche lematerie prime. Questo significa l’imple-mentazione di filiere che alimentano le pro-duzioni agricole locali. L’Igp al contrario, silimita a registrare una modalità di produ-zione attestata storicamente in un dato ter-ritorio. Nulla dice sull’origine delle materieprime. Per fare un altro esempio, la Bre-saola della Valtellina Igp, viene fatta concarni brasiliane e argentine. Il tutto in pie-no rispetto dei regolamenti comunitari.

È cosi sarà anche per i culurgionis. Il di-sciplinare recita che la sfoglia debba esserefatta con farina di grano duro e tenero eche il ripieno deve essere di patate o in al-ternativa di fiocchi di patate. La forma de-ve rispettare quella tradizionale a fagottino,con chiusura a spiga di grano. Nulla si dicedell’origine delle materie prime che posso-no provenire da tutto il mondo. Il Paeseche ha la maggior produzione europea difiocchi e fecola di patate è l’Olanda, in cuisi importano materie prime da ogni luogoe che, dopo lavorazione, diventano euro-pee. Così anche per le farine e le semole.

Ancora una volta un’occasione sprecata.In questi anni si è discusso molto sul cosid-detto Made in Sardinia, se avesse sensoprodurre cibi con materie prime importa-te. Il Movimento dei Pastori Sardi, qualcheanno fa fece una manifestazione nel portodi Olbia, dove rivelò ai più che molti dei sa-lumi nostrani erano fatti con maiali d’im-portazione. Quella denuncia fece scanda-lo, anche se una ragione i salumifici l’ave-vano e l’hanno: la peste suina che impedi-sce l’esportazione di carni lavorate di ani-mali sardi, anche se alcune deroghe sonoammesse.

Si potrebbe continuare: dolci confeziona-ti con mandorle turche e mieli argentini,paste fatte con grano canadese e via impor-tando. Un sistema agro industriale che stauccidendo l’agricoltura locale. L’Ogliastra etutto il centro Sardegna hanno terreni vo-cati per la produzione di patate, perché nonmettere in essere dei contratti di coltivazio-ne e produrre in loco tuberi che avrebberoun gusto ben diverso degli anonimi prepa-rati industriali? Perché non usare il granonostro?

Si può pensare che sia una scelta fatta da-gli artigiani che producono i culurgionis,che in questo modo si trovano a operarecon semilavorati di importazione, guada-gnando in tempo e anche sul prezzo. Il ri-sultato però sarà, ancora una volta, l’ab-bandono delle campagne. Un processo chei finanziamenti destinati allo sviluppo rura-le dovrebbe combattere, invece, quel disci-plinare è stato realizzato con un bando delGal Ogliastra. Bella contraddizione. Chedire poi per un prodotto ormai diventatosimbolico, che il consumatore associa ailuoghi incontaminati ogliastrini? Non sen-tirà, per certi versi, un tradimento dellapromessa?

Nella predisposizione del disciplinare vi èpoi una grave errore. È stata richiesta laprotezione a marchio per il termine culur-gionis, senza nessuna aggettivazione geo-grafica. In sardo la parola ha diversi signi-ficati. Se quel nome viene sottoposto a tu-tela diventa impossibile, per chi non aderi-sce al disciplinare, poterlo usare. Un arti-giano non potrebbe chiamare così i suoi fa-gottini, un ristoratore o un agriturismo nonpotrebbe mettere in menù un piatto di cu-lurgiones preparati da lui, dovrebbe chia-marli in maniera differente.

I funzionari del Ministero non sono te-nuti a conoscere il sardo e quindi non han-no colto l’incongruenza. Però chi ha prepa-rato il disciplinare doveva saperlo, così co-me avrebbe dovuto conoscerlo chi nella Re-gione Sarda ha dato la prima approvazione.Dispiace dirlo, ma tutta questa operazionesembra gestita in maniera superficiale sen-za che alcuno abbia colto l’importanza stra-tegica per lo sviluppo di un territorio di unaoperazione simile.

*www. sardegnasoprattutto.com

La burocrazia europea

OCCASIONE SPRECATAPER LA NOSTRA ISOLA

WWNICOLÒ MIGHELI*WW

66 domenica 16 marzo 2014L’UNIONE SARDA www.unionesarda.it

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15 marzo 2014

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Culurgionis Igp, Coldiretti: “Guai usare la fecola dipatate”Scontro aperto sull'ingrediente non tradizionale previsto invece per il disciplinare diproduzione dal comitato che ha chiesto l’”Indicazione geografica protetta”NUORO. Coldiretti Nuoro-Ogliastra si opporrà al tentativo di introdurre,

per legge attraverso il disciplinare di produzione, le fecole di patate nella

ricetta del Culurgionis Igp, prodotto di pasta fresca tipico della tradizione sarda e dell’Ogliastra in particolare.

Lo scontro è con il comitato promotore “Culurgionis Igp”, abbandonato dalla Coldiretti ogliastrina due anni fa in segno

di protesta, che per il 27 marzo prossimo, a Lanusei, ha annunciato la riunione di pubblico accertamento per il

riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta, in base alle norme comunitarie, del prodotto considerato

un’eccellenza dell’agroalimentare dell’isola.

“Ci opporremo al tentativo di far diventare il Culurgionis un prodotto slegato dal territorio e dall’antica ricetta”, afferma

Simone Cualbu, presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra. “Il 27 marzo si deve impedire che il territorio venga scippato

di un proprio prodotto con il pretesto che non ci sono abbastanza patate in Sardegna. Permettere l’impiego della fecola

di patate farà diventare il Culurgionis un prodotto del Nord Europa. Fa passare un simile disciplinare è svendere il

territorio e le sue tradizioni”.

La prossima settimana, sul sito del ministero delle politiche agricole www.politicheagricole.it nella sezione “Qualità e

sicurezza”, sarà pubblicato il disciplinare di produzione, che verrà poi consegnato ai partecipanti nella riunione del 27

marzo a Lanusei.

Sulla richiesta del riconoscimento del marchio Igp la Regione Sardegna ha già espresso parere positivo, cui è seguita

l’istruttoria favorevole del ministero.

La pubblica audizione prevista fra due settimana ha lo scopo di verificare che il disciplinare di produzione proposto -

contestato da Coldiretti - risponda agli usi previsti dal regolamento europeo.

“Chi sta promuovendo l’uso della fecola di patate - spiega Vincenzo Cannas, vicepresidente della Coldiretti Nuoro

Ogliastra - lo fa per un semplice motivo: avere un prodotto che è standardizzabile senza pensare alle conseguenze

che ciò può avere sul tessuto produttivo locale. Anzichè incentivare la produzione ogliastrina e sarda di patate, con

questo disciplinare chi vuole produrre Culurgionis potrà scegliere tra una farina a basso costo e a lunga conservazione

oppure se rifornirsi di patate dai produttori locali”.

Ogni anno, riferisce Cannas, l’Ue produce due milioni di tonnellate di amido di patata fra Germania (656mila

tonnellate), Paesi Bassi (507mila) e Francia (265mila).

“In Sardegna stiamo assistendo a una ripresa della produzione di patate”, precisa il vicepresidente dell’organizzazione

di categoria della Sardegna centrale. “Se si prende in esame la ’patata primaticcia’, la Sardegna è quarta in Italia con

1.514 ettari coltivati e una produzione di 256-309 quintali, rispettivamente il 7,23 e il 5,99% della produzione italiana.

La Sardegna perde qualche posizione (è nona) tra le regioni produttrici di ’patata comune’; 1.634 ettari (pari al 3,99%)

e 266.370 quintali (il 2,03%)».

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93ConsigliaConsiglia

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domenica 16 marzo 2014 Cerca

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L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna > Coldiretti: "Culurgionis sono ogliastrini" No all'introduzione di fecole di patate

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Coldiretti: "Culurgionis sono ogliastrini"

No all'introduzione di fecole di patate

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Coldiretti: Tutti gli ogliastrini devono insorgere

all'introduzione delle fecole di patate nella ricetta

del Culurgionis Igp", è la presa di posizione della

Codiretti.

"Il prossimo 27 marzo - ha sottolineato Simone

Cualbu, presidente Coldiretti Nuoro Ogliastra - si

deve impedire che il territorio venga scippato di un

proprio prodotto con il pretesto che non ci sono

abbastanza patate in Sardegna. Permettere l'impiego

della fecola di patate farà diventare il Culurgionis un

prodotto del Nord Europa. Far passare un simile

disciplinare è svendere il territorio e le sue

tradizioni". "Anziché incentivare la produzione

ogliastrina e sarda di patate - aggiunge Vincenzo

Cannas, vicepresidente Coldiretti - con questo

disciplinare chi vuole produrre Culurgionis potrà

scegliere tra una farina a basso costo e a lunga

conservazione oppure se rifornirsi di patate dai

produttori locali. Ogni anno l'Ue produce due

milioni di tonnellate di amido di patata suddivise fra

Germania (656.000 ton), Paesi Bassi (507.000 ton) e Francia (265.000 ton). In Sardegna stiamo assistendo

ad una ripresa della produzione di patate. Se si prende in esame la patata primaticcia l'isola è quarta in

Italia con 1.514 ettari coltivati e una produzione di 256.309 quintali, rispettivamente il 7,23% e il 5,99% della

produzione italiana. Mentre la Sardegna è nona fra le regioni produttrici di 'patata comunè: 1.634 ettari (il

3,99%) e 266.370 quintali (il 2,03%). La zona produttiva più importante è quella del comprensorio di

Quartu senza dimenticare le eccellenze delle patate del Gennargentu".

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Home > Economia > Ogliastra, la guerra dei Culurgionis. Coldiretti: “No alla fecola di patate”

No allo scippo dei Culurgionis: la ricetta non si

tocca. E gli ogliastrini sono già sul piede di

guerra. “Ci opporremo al tentativo di far

diventare il Culurgionis un prodotto slegato al

territorio ed all’antica ricetta. Tutti gli ogliastrini

devono insorgere all’introduzione, per legge

attraverso il disciplinare di produzione, delle

fecole di patate nella ricetta del Culurgionis Igp”,

è la presa di posizione della Coldiretti. “Il

prossimo 27 marzo – ha sottolineato Simone

Cualbu, presidente Coldiretti Nuoro Ogliastra –

si deve impedire che il territorio venga scippato

di un proprio prodotto con il pretesto che non ci

sono abbastanza patate in Sardegna.

Permettere l’impiego della fecola di patate farà

diventare il Culurgionis un prodotto del Nord

Europa. Già da due anni la Coldiretti, in segno di

protesta, ha abbandonato il comitato promotore

che, evidentemente, non persegue l’interesse della tutela del prodotto ma pensa al solo aspetto

commerciale. Far passare un simile disciplinare è svendere il territorio e le sue tradizioni”.

“Chi sta promuovendo l’uso della fecola di patate – aggiunge Vincenzo Cannas, vicepresidente

Coldiretti – lo fa per un semplice motivo: avere un prodotto che è standardizzabile senza pensare

alle conseguenze che ciò può avere sul tessuto produttivo locale: anziché incentivare la produzione

ogliastrina e sarda di patate, con questo disciplinare chi vuole produrre Culurgionis potrà scegliere

tra una farina a basso costo ed a lunga conservazione oppure se rifornirsi di patate dai produttori

locali. Ogni anno l’Ue produce due milioni di tonnellate di amido di patata suddivise fra Germania

(656.000 ton), Paesi Bassi (507.000 ton) e Francia (265.000 ton). In Sardegna stiamo assistendo

ad una ripresa della produzione di patate. Se si prende in esame la ‘patata primaticcia’ l’isola è

quarta in Italia con 1.514 ettari coltivati e una produzione di 256.309 quintali, rispettivamente il

7,23% e il 5,99% della produzione italiana. Mentre la Sardegna è nona fra le regioni produttrici di

‘patata comune’: 1.634 ettari (il 3,99%) e 266.370 quintali (il 2,03%). La zona produttiva più

importante è quella del comprensorio di Quartu senza dimenticare le eccellenze delle patate del

Gennargentu”.

Ogliastra, la guerra dei Culurgionis. Coldiretti:“No alla fecola di patate”Articolo pubblicato il 15 marzo 2014

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L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna > Bruxelles incorona i culurgiones In arrivo il riconoscimento Igp

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Bruxelles incorona i culurgiones

In arrivo il riconoscimento Igp

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Manca solo un'ultima tappa prima che i

culurgiones ricevano il prestigioso attestato.

Anche Bruxelles è pronta a riconoscere quanto sono

buoni e genuini i culurgiones. Il piatto tipico sardo,

il 27 marzo prossimo affronterà l'ultimo esame

prima di ricevere dall'Unione europea uno dei

riconoscimenti più ambiti e prestigiosi: l'Igp,

l'indicazione geografica protetta. Fissati anche sede

e orario: la riunione decisiva si terrà alle 10.30 a

Lanusei nella sede della provincia Ogliastra. Non un

traguardo facilissimo da raggiungere: si è costituito

addirittura un comitato promotore "culurgiones

Igp" che in questi anni ha lavorato sodo

raccogliendo una complessa documentazione

tecnica, storica e socio-economica. La riunione ha lo

scopo di verificare che il disciplinare di produzione

proposto risponda agli usi leali e costanti previsti dal

regolamento europeo. Sarà presieduta dal Ministero

delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,

affiancato dai rappresentanti dell'Assessorato

dell'Agricoltura della Regione Sardegna ed è aperta a tutti i soggetti a vario titolo interessati, le

organizzazioni professionali e di categoria, i produttori, gli operatori economici del settore e i Comuni

ricadenti nella zona geografica interessata dall'attività produttiva in questione. Il disciplinare di produzione

della Igp "culurgionis" sarà pubblicato una settimana prima della riunione di pubblico accertamento sul sito

del Ministero delle Politiche Agricole (www.politicheagricole.it - sezione "Qualità e sicurezza") e verrà poi

consegnato ai partecipanti durante la pubblica audizione.

Giovedì 13 marzo 2014 16:27

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giovedì, 13 marzo 2014

I culurgionis nell'olimpo delle prelibatezze mondiali

Culurgionis verso il marchio Igp. Indetta dal Ministero delle Politiche Agricole la

riunione di pubblico accertamento, passaggio fondamentale per il prestigioso

riconoscimento dell’Ue.

I Culurgionis, uno dei prodotti di pasta fresca più rinomati caratteristici del patrimonio

gastronomico della Sardegna, entreranno nell’olimpo delle eccellenze mondiali acquisendo uno

dei riconoscimenti più prestigiosi: l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) attribuita dall’Unione

Europea sulla base di un rigoroso procedimento disciplinare.

Il Comitato Promotore Culurgionis IGP comunica infatti che il 27 marzo 2014, alle 10,30, a

Lanusei, presso la sede della provincia Ogliastra, si terrà la riunione di pubblico accertamento finalizzata appunto al riconoscimento della

Indicazione Geografica Protetta per i Culurgionis.

La riunione, che ha lo scopo di verificare che il disciplinare di produzione proposto risponda agli usi leali e costanti previsti dal

regolamento europeo, sarà presieduta dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, affiancato dai rappresentanti

dell’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna ed è aperta a tutti i soggetti a vario titolo interessati, le organizzazioni

professionali e di categoria, i produttori, gli operatori economici del settore e i Comuni ricadenti nella zona geografica interessata

dall’attività produttiva in questione.

Dal punto di vista procedurale, la riunione di pubblico accertamento, momento fondamentale per la attribuzione del marchio di indicazione

geografica protetta, è stata convocata a seguito di un’attenta valutazione da parte della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato

Agricoltura e Riforma Agropastorale - e dopo l’istruttoria favorevole del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che hanno

studiato la complessa documentazione tecnica, storica e socio economica prodotta dal Comitato in questi anni.

Ultimo aggiornamento: 13-03-2014 16:34

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