2 de desembre del 2016 universitat pompeu fabra -...
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2 de desembre del 2016 Universitat Pompeu Fabra - Edifici Mercè Rodoreda (campus de la Ciutadella) - Auditori Mercè Rodoreda
(Ramon Trias Fargas 25-27 - 08005 Barcelona)
Ponentes - Ponents - Relatori - Speakers & Abstracts
Alessandra, Sonia ................................................................................................................................ 1
Alexandrescu, Ioana ............................................................................................................................ 2
Arqués, Rossend .................................................................................................................................. 3
Carreras i Goicoechea, Maria .............................................................................................................. 4
Cartoni, Flavia ..................................................................................................................................... 5
Font Paz, Carme .................................................................................................................................. 6
Kangarani, Mohammad ....................................................................................................................... 7
Marfany, Marta .................................................................................................................................... 8
Moreno i Domènech, Maria ................................................................................................................ 9
Pegenaute, Luis ................................................................................................................................... 10
Pellissa Prades, Gemma....................................................................................................................... 11
Ruiz Casanova, José Francisco ............................................................................................................ 12
Sini, Stefania ....................................................................................................................................... 13
Tutone, Marta ...................................................................................................................................... 14
Vigo, Francesca ................................................................................................................................... 15
Yurss, Paula ......................................................................................................................................... 16
Lectoras de poemas - Lectores de poemes - Lettrici di poesie – Poetry readers
L'ibere voci .......................................................................................................................................... 17
Torrens Guerrini, Rosmarí ................................................................................................................... 17
Miembros del comité científico y organizador - Membres del comitè científic i organitzador
Membri del comitato scientifico e organizzatore – Members of the scientifc and organising
committee
Aguilà Ruzola, Helena......................................................................................................................... 18
Font Paz, Carme .................................................................................................................................. 18
Linder, Jutta ......................................................................................................................................... 18
Micó, José María ................................................................................................................................. 19
Siviero, Donatella ................................................................................................................................ 19
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Sonia Alessandra è docente a contratto di Lingua e Traduzione spagnola II presso la Struttura
Didattica Speciale di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Catania (sede di Ragusa).
Si è laureata in Lingue e Letterature straniere moderne (Università di Catania, 1991), discutendo
una tesi dal titolo “L’avventura dell’esistenza nella narrativa e nella saggistica di Miguel de
Unamuno”, e in Lettere moderne (Università di Catania, 1997), con la tesi “Leonardo Sciascia:
avevo la Spagna nel cuore…”, conseguendo il premio di laurea “Leonardo Sciascia”, terza
edizione, bandito dalla Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto. Dopo la laurea in Lingue,
ha trascorso un anno in Spagna in qualità di Assistente di Cattedra di Lingua italiana presso la
Escuela Oficial de Idiomas di Madrid. È abilitata all'insegnamento della lingua e civiltà
spagnole nella scuola secondaria, dove insegna dal 2001. Dal 2006 è assegnataria di contratti di
docenza di Lingua spagnola presso gli atenei di Catania e Messina. Collabora con l’Instituto
Cervantes come esaminatrice DELE. I suoi principali interessi di ricerca sono la didattica della
lingua spagnola come seconda lingua, la formazione dei docenti e le strategie d’uso delle TIC
nella didattica. Pubblicazioni scientifiche: “Integrazione delle TIC nella didattica delle lingue
straniere: un’esperienza” in Educazione linguistica e dialogo interculturale - Atti della Giornata
Pedagogico-didattica UNILEND 14 novembre 2008, Bonanno Editore - ISBN 887796620-3.
“Cómo superar el DELE y no morir en el intento: activación de estrategias para mejorar la
expresión escrita” in Atti delle Primeras Jornadas de Formación de Profesores de ELE (2014),
organizzate dall’Instituto Cervantes di Palermo e la Consejería de Educación de España en
Italia, Grecia y Albania, pubblicati nella Revista Mediterráneo. “Preparación eficaz y efectiva
para el DELE: estrategias para la expresión escrita” in Atti della Jornada didáctica Los
Diplomas de Español como Lengua Extranjera en el ámbito escolar italiano (2014), organizzata
dall’Instituto Cervantes di Napoli, pubblicati nel Centro Virtual Cervantes. “El curioso lenguaje
de la Moda en el Español como lengua extranjera: para no perderse entre préstamos lingüísticos
y neologismos” in Atti del XII Encuentro Práctico de ELE (EPELE) (2015), organizzato
dall’Instituto Cervantes di Napoli, pubblicati nel Centro Virtual Cervantes - NIPO 503-15-
040-3. “Más allá del tópico: competencia intercultural y cine” in Atti delle II Jornadas de
Formación de Profesores de ELE (2015), organizzate dall’Instituto Cervantes di Palermo e la
Consejería de Educación de España en Italia, Grecia y Albania.
ABSTRACT: Scrittura e traduzione. Visibilità e invisibilità del traduttore
Il tradurre è un’attività spesso trascurata, eppure tra le più complesse e importanti per il dialogo
fra civiltà, la comprensione dell’altro e la conoscenza di sé. Se è innegabile che il traduttore
letterario è la voce di un autore in un’altra lingua, è altrettanto inconfutabile che lo stesso è
“invisibile”, come ci dice Lawrence Venuti (1999) quando rimarca l’assenza di ogni identità
autoriale. Scrive Elena Loewenthal che «il traduttore è creatura silenziosa e umbratile. È il
guardone della letteratura, che assiste implacabilmente passivo all'incontro fra lo scrittore e il
suo lettore. Di nascosto, il più nascosto possibile: la traduzione deve essere trasparente,
invisibile. La migliore possibile è là dove il traduttore riesce a immedesimarsi nell'autore al
punto da farlo scrivere come avrebbe scritto se avesse scritto nella lingua in cui il traduttore lo
conduce». Il traduttore deve sparire e allora avrà fatto un buon lavoro. Perché la traduzione più
efficace è quella che non si vede. Ma tutto ciò a costo di un profondo senso di frustrazione.
Ma cosa succede se il traduttore entra in scena e diventa “personaggio”? Allora “il verbo si fa
carne”, assume un volto e diventa visibile. Lasciamoci condurre da Franco Nasi fra i
vagabondaggi narrativi di “La malinconia del traduttore” (2008), per conoscere il volto del
traduttore che mette a nudo speranze e limiti del tradurre di fronte a Babele, la malattia blu che
esplode quando viene sopraffatto dal senso di impotenza di fronte all’atto di tradurre e alla
tensione vana verso la traduzione perfetta. E, poi, assistiamo alla “vendetta“ del traduttore Brice
Matthieussent (2012) che trionfa sull’autore quando si impossessa dell’opera alla quale sta
lavorando e le dà nuova vita, la manipola, la riscrive, interviene profondamente sul testo
attraverso le note a margine, la NdT, inserti sempre più ampi e invadenti, carichi di digressioni e
colte citazioni, fino a sostituirsi all’autore e riscattare così l’invisibilità del traduttore.
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Ioana Alexandrescu es profesora titular en la Facultad de Letras de la Universidad de Oradea y
profesora colaboradora en la Universidad Autónoma de Barcelona. Autora de libros y artículos
sobre literatura y lingüística, compagina su actividad docente e investigadora con la traducción
y la creación literaria.
ABSTRACT: Mircea Cărtărescu al español: estado de la cuestión
Mircea Cărtărescu (1956) suele ser considerado como el mejor escritor rumano actual y uno de
los principales candidatos al Nobel de literatura.
La traducción de su obra al español configura un conjunto muy interesante de aspectos
relacionados no sólo con el proceso traductivo y sus resultados, sino también con la penetración
del producto en el mercado. En este caso, se podría decir que, lejos de quedar relegado a la
sombra, el traductor cobra presencia más allá del ejercicio de su actividad traductora,
potenciándose ampliamente la obra a través de sus apariciones en los medios de comunicación.
Mi trabajo estudia las múltiples vertientes de la relación autor-traductor-editor-público que
surgen en este caso preciso, con particular enfoque del análisis en las dimensiones adquiridas
por la figura del traductor.
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Rossend Arqués
Societat Catalana d'Estudis Dantescos. Grup de recerca sobre Dante
Dante e l'arte. Revista d'estudis sobre Dante i l'art
La bottega di Goldoni. Web del grup de recerca "Goldoni a la Península ibèrica"
Quaderns dìtalià. Revista d'estudis italians
Dante e l'arte. Network di studi sulla ricezione artistica di Dante.
Rossend Arqués Pagina personal UAB
ABSTRACT: Bonaventura Vallespinosa, traductor al català de l'Orlando furioso i altres
obres.
La conferència vol examinar el mètode de traducció de Bonaventura Vallespinosa, el metge-
traductor de Reus, que va traduir al català un munt de teatre clàssic i modern (des de Racine,
Molière i Goldoni a Ionesco i Pirandello). Per fer-ho seguirem les idees que exposa en una carta
en vers inèdita dirigida a l'editor de la seva traducció de l'Orlando furioso d'Ariosto; una versió
una mica deixada de banda malgrat que en ella el nostre traductor va abocar el seu gran saber en
el camp de la traduccció.
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Maria Carreras i Goicoechea ha ensenyat traducció de l’italià al castellà a la Universitat de
Bolonya des del 1998 fins al 2014. Actualment és investigadora de Llengua i traducció
espanyola a la Universitat de Catània on coordina l’àrea de Llengua i literatura espanyola del
Campus de Ragusa-Ibla. Els seus interessos van des de la traducció de l’italià al castellà i al
català fins a la lexicografia bilingüe passant per la Didàctica de llengües i la Mediació Cultural i
Lingüística, tot plegat desde perspectives ben diferents (llenguatges d’especialitat, traducció
audiovisual, estudis de gènere).
A l’abril va participar a la I Giornata Internazionalie di Studio Teletandem de la Universitat de
Salern amb la conferència d’apertura El estado de la cuestión respecto a la enseñanza
colaborativa y su aplicación en la didáctica de lenguas en Italia y España.
Entre les seves darreres publicacions destaquem: La traducción de cómics, Roma, 2008. Limes.
Lexicografía y lexicología de las lenguas de especialidad, Monza, 2008. La mediación
lingüística y cultural y su didáctica, Bologna, 2010. Un percorso attraverso la traduzione.
Autori e traduttori della Romagna, Bologna, 2010. La ciutat de l'amor. Scrivere la città,
raccontare i sentimenti, Alessandria, 2013. Grammatica spagnola, Viagrande, 2016.
ABSTRACT: Els exotismes catalans en la versió italiana de La catedral del mar i el rostre
amagat de la traductora
Al traduir best-sellers moltes decisions les pren l’editorial abans de lliurar el text a un/a
traductor/a: sovint els títols es decidieixen a banda; o desapareixen fragments sencers sense
poder atribuir cap responsabilitat a qui tradueix. A més, en la traducció a l’italià d’obres escrites
en castellà és freqüent conservar alguns exotismes per a donar color local al text, mantenir un
contacte amb el context original o simplement perquè el públic italià té una certa afinitat amb
aquesta llengua. Presentem un estudi de la traducció de 38 exotismes catalans presents en La
cattedrale del mar (tradüida per R. Bovaia, Longanesi 2007), alguns dels quals es repeteixen
centenars de vegades, i de les estratègies adoptades per la traductora: gairebé tots els exostismes
han estat importats dins del TT, però hi ha hagut, obviament, una operació general de
simplificació que té en compte el gènere textual i el nou públic, no necessàriament coneixedor
de la llengua catalana, menys encara dels tecnicismes medievals catalans presents en la novel.la
original. Tenint en compte la distància cultural entre el text i el nou destinatari, Bovaia ha
aplicat estratègies d’amplificació, d’anticipació, de traducció amb un equivalent i fins i tot
d’omissió mostrant-nos, encara que d’amagat, el seu rostre.
Bibliografia bàsica
CARRERAS I GOICOECHEA, Maria (2000), «A vueltas con el chocolate y otros ingredientes
de la cocina literaria: reflexiones sobre la traducción italiana de Como agua para chocolate de
Laura Esquivel» in Atti del Convegno Internazionale «Interpretare tradurre testi delle culture
ispaniche» (Forlì, 21-23 ottobre 1999), a cura di Alessandra Melloni, Rafael Lozano, Pilar
Capanaga, Bologna: Clueb, pp. 171-196. CARTAGENA, Nelson (1998), «Teor a y práctica de
la traducción de nombres de referentes culturales espec ficos», en: Mario Bernales y
Constantino Contreras, eds., Por los caminos del lenguaje, Sociedad Chilena de Ling stica,
Departamento de Lenguas, Literatura y Comunicación, Temuco (Chile), pp. 7-22. A.
FORTEZA, «El tractament dels referents culturals en la traducció catalana de Gabriela, cravo e
canela», uaderns. evista de traducció 12, 2005 189-203. MARCO, Josep (2002), El fil
d’ , Vic: Eumo Editorial. MAYORAL, Roberto
(1999/2000), «La traducción de referencias culturales», in Sendebar, 10/11, p. 67-88. NORD,
Christiane (1996), n literaria. Conferencia pronunciada en
la Universidad de Granada el 23-2-96. SANT , ulio César (1994), «Traducción de cultura,
traducción de civilización», in HURTADO ALBIR, Amparo (ed.). .
Castelló: Universitat Jaume I, p. 141-152.
Falcones I., La Catedral del Mar, Barcelona, Grijalbo, 2006.
Falcones I., La cattedrale del mare, Traduzione di Bovaia R., Tea, 2009.
5
Flavia Cartoni è Professore Associato presso l’Università di Castilla-La Mancha, Spagna.
Laureata in Lettere Moderne presso l’Università La Sapienza di oma, si è successivamente
laureata in Filolog a Moderna e ha ottenuto il PhD presso l’Universidad Complutense di
Madrid. Si occupa di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea, di scrittrici e poete del XX
secolo, di letteratura della migrazione in lingua italiana, e di studi di genere. E’ studiosa
dell’opera letteraria di Elsa Morante, autrice alla quale ha dedicato diversi saggi. Fra le sue
ultime pubblicazioni: ‘Narrativa e censura. La Storia nella prima edizione spagnola del 1976’
(2012); ‘La Historia, a los (casi) cuarenta años de su publicación’ (2013); ‘Laila Waida: de la
India a Italia, parada en Trieste’ (2013); ‘Amara Lakhous dall’Algeria in Italia. Interculturalità,
integrazione e senso dell’umorismo nel testo narrativo’ (2013); ‘ appresentazioni del visivo e
variazioni linguistiche nel romanzo Aracoeli’ (2013); ‘L’ : dal microcosmo al
macrocosmo’ (2014); ‘Elsa Morante’s essays between perception and prophecy: a reflection for
the present’ (2015); ‘Al di là delle fonti: Elsa Morante tra letture, desiderio e fantasia’ (2015);
‘Scritture della migrazione in lingua italiana tra mediazione ling stica e mediazione culturale:
due racconti di Laila Wadia’ (2015); ‘La narrativa di rnela Vorpsi tra storia, emozioni e
erotismo’ (in stampa); ‘The “Migrant Entry” into the Literary Field’ (in stampa). Ha inoltre co-
curato il volume El tema del viaje: un recorrido por la lengua y la literatura italianas (con
Maria osefa Calvo Montoro, 2010); ha realizzato l’edizione critica (introduzione, traduzione e
note) di: Elsa Morante, El chal andaluz (2006) e ha curato le edizioni (introduzione e revisione
della traduzione) di: Elsa Morante, La Historia (2008) e Elsa Morante, Araceli (2008).
ABSTRACT: La traducibilità della poesia di Patrizia Cavalli e alcuni esempi in spagnolo
Patrizia Cavalli è poeta di fama nazionale, riconosciuta fin dal suo primo affacciarsi al mondo
letterario, molto giovane. Il riconoscimento letterario le venne dalla scrittrice e romanziere Elsa
Morante, alla quale si sentì legata da un’amicizia in parte letteraria, in parte quasi da un vincolo
familiare, in ogni modo di alta frequentazione e incontri quasi giornalieri.
Quando Morante chiese alla giovane Cavalli di farle leggere i quaderni con le sue poesie, la
scrittrice affermò che si trattava di una ‘vera poeta’. Da quel momento in poi Cavalli si dedicò
quasi esclusivamente alla poesia, in altri momenti invece si è occupata di traduzione di testi
letterati o musicali.
La poesia di Cavalli, contestualizzata in spazi urbani con maggior frequenza, è caratterizzata da
emozioni come l’insofferenza, lo stupore, il divertimento, il gioco di parole, la reiterazione che
porta quasi al comico.
Alcune delle sue poesie sono state tradotte in spagnolo in antologie poetiche o in riviste
letterarie, altre come Selected Poems (2013) negli Stati Uniti, mentre in francese possiamo
leggere Toujours ouvert théâtre (2002).
Recentemente la poesia di Patrizia Cavalli è stata riconosciuta dalla Americas Academy con il
premio McKim Medal (9 giugno 2016).
Nel presente lavoro mi soffermerò sulla traducibilità e non traducibilità della poesia di Patrizia
Cavalli, riflettendo sul campo semantico dell’umorismo, e sul suo personale e originale campo
semantico che è divario tra commedia e tragedia.
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Carme Font Paz (PhD) is Lecturer in English Literature at Universitat Autònoma de Barcelona,
Spain. A literary translator and a specialist in the seventeenth century, she has published on
women’s prophetic writing, poetry and intellectual history. Her latest book is W m ’
Prophetic Writings in Seventeenth-Century Britain (Routledge), and she is co-editor of the
volume m Im v f W m ’ W g f h N h C y
(Brill).
ABSTRACT: Hester Thrale Piozzi and 18th-Century Travel Writing as a Form of
Translation
In 1789 Hester Piozzi published Reflections made in the course of a journey through France,
Italy and Germany, itself a translation of various source travelogues. A strong emphasis on
gender pervades this text, which was one of the earliest travel accounts to be published under
the name of a woman in Britain in the 18th century. My paper will concentrate on Piozzi’s
negotiation with the complexities of the ideologies of femininity current at that time and the
representation of Europe, paying attention on the ways her translation is gendered.
ne of piozzi’s main task in her travel account was to create a narrative identity for herself,
which could justify her invasion of the male territory of travel writing. Madeleine Kahn’s notion
of narrative transvestism, that is, the use of a first person narrator differing in gender from the
author, appears fruitful for the analysis of piozzi’s translations and adaptations. This allowed the
fluidity of viewpoints. According to Kahn, “the male author achieves, through rhetorical
conventions effectively employed by travel writers to translate the foreign, in a discursive
practice that dates back to the 17th century”. While Piozzi maintains that her story is being told
without exaggeration or hyperbole, her translation can be considered a meta-commentary: she
demonstrates her ability to exploit the potential of discourse in order to create new possibilities
of communication. She appears to transfer to other female characters those feminine
characteristics that should belong to herself as protagonist of the story. On one scene in which
she describes her way out of France, the ship she embarked on with her husband and maid made
slow headway for want of a favorable wind and the Channel crossing took 26 hours. Instead of
describing her discomfort, the narrator focuses on the character of the maid, who is taken to
embody feminine fraility: “sickness and fatigue made her feel as if much more time still had
elapsed since she quitted the opposite shore”. However, in similar travelogues by contemporary
male writers, the narrator-protagonist appears less afraid than Piozzi to represent their physical
weaknesses. This paper will thus examine the communicating vessels between creative writing
and translation by women authors who were also professional translators.
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Mohammad Kangarani, prepara una tesi sobre Dante i les visions del més enllà iranià. Va
estudiar Filologia Francesa, Filosofia i es va llicenciar en Teoria de la literatura i Literatura
comparada a la UAB. Va defensar el seu DEA a la USAL en estudis d’indoeuropeu, branca
indoiran . És secretari de la Societat Catalana d’Estudis Dantescos. Com a traductor del persa
modern destaquem la seva versió del clàssic de la literatura persa Leyli y Majnun de Nezamí.
https://independentresearcher.academia.edu/MohammadKangarani/
ABSTRACT: Los rostros de Jayyam en español
Omar Jayyam ocupa un lugar destacado en la historia de la traducción literaria gracias a la
versión, poco fiel, de los Robayats que hizo Fitzgerald. En mi presentación veremos las
diferentes opciones por las que se han decantado sus traductores al español y al catalán: Clara
Janés, Ramon Gajà, Alex Queraltó, Nazanin Armanian, etc...
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Marta Marfany, llicenciada en Filologia Francesa i Romànica (1996) i en Filologia Catalana
(1997) per la Universitat Autònoma de Barcelona, on es va doctorar amb una tesi sobre la
traducció catalana medieval de La Belle Dame sans merci d’Alain Chartier (2008). Ha estat
becària predoctoral i professora associada a la UAB (Filologia Francesa, 2004-2005; Filologia
Catalana, 2004-2009), i investigadora postdoctoral (2009-2011) i professora associada (2011-
1014) al Departament de Traducció de la Universitat Pompeu Fabra, on treballa des del 2014
com a professora visitant.
Actualment, la seva recerca se centra en dos grans eixos: d’una banda, les traduccions
medievals i del Renaixement (és membre del projecte d’investigació «Traduccions al català i
cultura llatina a la Corona d’Aragó (1380-1530): obres de tradició clàssica i humanística»;
Filologia Catalana, UAB) i, de l’altra, la traducció i la recepció en l’àmbit literari català del
segle xx (és membre del projecte «La traducció en l’àmbit literari català des del final del
franquisme (1976-2000): estudis de recepció i llengua literària»; Traducció, UPF).
Fa uns quants anys que es dedica també a la correcció i a la traducció, especialment de
textos literaris. Ha traduït sobretot narrativa d’autors francesos contemporanis, com ara Philippe
Delerm, Dai Sijie, David Foenkinos i Jérôme Ferrari.
ABSTRACT: Tradició poètica i veu del traductor: algunes traduccions antigues de la
Commedia de Dante
En aquesta comunicació es presentaran tres traduccions antigues de la Commedia de Dante: la
traducció al català d’Andreu Febrer (1429), la traducció al castellà de Pedro Fernández de
Villegas (1515) i una traducció anònima al francès conservada en un manuscrit del segle XV.
L’objectiu de la comunicació és analitzar la mètrica i la versificació emprades en cada cas per
determinar fins a quin punt les convencions literàries de l’època i de la tradició poètica de cada
traductor influeixen en el resultat final. En definitiva, es descriurà de quina manera es fa sentir
la veu del traductor en cadascuna de les traduccions estudiades.
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Maria Moreno i Domènech, llicenciada en Teoria de la Literatura i Literatura Comparada per
la Universitat de Barcelona (2010). Ha cursat el Màster ficial Interuniversitari d’Estudis
Teatrals (2011). Actualment està acabant una tesi sobre “El tractament del grotesc a Primera
h ò ’ h ”, dirigida pel Dr. Enric Gallén i pel Dr. Miquel Maria Gibert La tesi
s’emmarca en el programa de Doctorat de Llengua i Literatura Catalanes i Estudis Teatrals de la
Universitat Autònoma de Barcelona. De 2013 a 2016 ha estat becària Fi-Agaur i ha impartit
docència a la Facultat de Traducció i Interpretació de la Universitat Pompeu Fabra.
ABSTRACT: Alguns apunts sobre la traducció de Faust de Josep Lleonart
En el pròleg a la primera edició catalana del Faust (1938), el seu traductor, Josep Lleonart,
comenta que, durant els llargs anys en què Goethe està creant ambdues parts de la tragèdia,
l’obra no l’abandona mai, “la viu per dins”. (Lleonart 1995, 455) La traducció del clàssic
goethià, una utopia carregada d’experiència mundana, (Bloch 2007, 40) és també, tal i com
apunta Jordi Llovet, el gran llegat literari que ens ha deixat Josep Lleonart (Llovet 1995, 459) i,
d’alguna manera, el Faust és també un punt fonamental en la seva formació poètica i
humanística.
El primer objectiu d’aquesta ponència és dilucidar com Lleonart, traductor també d’Egmont i de
Hermann und Dorothea, crea una llengua poètica bella i rítmica, capaç d’anostrar el vers
alemany. Aquest mestratge traductològic és fruit del distanciament inherent a la reflexió sobre
l’obra; per tant, el segon objectiu consistirà a examinar quina és l’hermenèutica de l’obra sobre
la qual Lleonart basteix la seva traducció.
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Luis Pegenaute es profesor titular en el Departamento de Traducción y Ciencias del Lenguaje
de la Universitat Pompeu Fabra. Se ha especializado en el estudio de la traducción literaria, la
Literatura comparada, la historia y teoría de la traducción. Es autor de numerosas publicaciones
sobre estas cuestiones, además de coeditor de quince volúmenes sobre las mismas, entras las
que destacan la Historia de la traducción en España (2004), el Diccionario histórico de la
traducción en España (2009) o el Diccionario histórico de la traducción en Hispanoamérica
(2013). Por su relación con la temática de este coloquio cabe mencionar también su reciente
coedición de los volúmenes Autores traductores en la España del siglo XIX (2015) y Creación y
traducción en la España del siglo XIX (2016). Ha sido director de proyectos de investigación
del Ministerio de Ciencia e Innovación, es codirector de los portales digitales Biblioteca de
traducciones españolas y Biblioteca de traducciones hispanoamericanas, alojados en la
Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes, y dirige para la editorial Peter Lang la colección
“ elaciones literarias en el ámbito hispánico”.
ABSTRACT: La relación entre creación y traducción en la España romántica (1830-1850)
En la presente comunicación me propongo presentar algunos de los resultados obtenidos en el
Proyecto de Investigación Creación y traducción en la España del siglo XIX, financiado por el
Ministerio español de Economía y Competitividad (2013-2016) y que ha dado lugar a
publicaciones como Lafarga & Pegenaute (eds.), Autores traductores en la España del siglo XIX
(Peter Lang, 2015) y Lafarga & Pegenaute (eds), Creación y traducción en la España del siglo
XIX (Reichenberger, 2016). Mi propósito es estudiar las razones por las que, durante el periodo
romátntico (1830-1850) tantos autores españoles del siglo XIX se convirtieron en traductores (o
ver si se trata, más bien, de traductores convertidos en escritores), ya fuera como herramienta de
aprendizaje literario o como resultado de su interés en la introducción de una determinada
corriente literaria. El objetivo es comprobar si la mayor parte de las veces estas traducciones
determinaron la producción propia posterior o si, por el contrario, fue la propia poética personal
la que influyó de manera decisiva en la manera de traducir, a la vez que bosquejar la evolución
de la poética de la traducción en este periodo, intentando deslindar los no siempre claros límites
entre creación y traducción. Para todo ello nos centraremos en la actividad de los principales
escritores/traductores románticos, a saber: Larra, Bretón de los Herreros, Mesonero Romanos y
Hartzensbuch.
11
Gemma Pellissa Prades ha estat investigadora postdoctoral al Department of the Classics de
Harvard University des de 2014 amb una beca Beatriu de Pinós de la Generalitat de Catalunya.
Actualment, s’ocupa de la primera edició filològica de la traducció catalana medieval de les
Metamorfosis d’ vidi per Francesc Alegre. A més, forma part del Grup de ecerca Consolidat
“Cultura i Literatura a la Baixa Edat Mitjana” i de l’Institut de ecerca en Cultures Medievals
de la Universitat de Barcelona. És doctora en filologia catalana per la Universitat de Barcelona
amb una tesi doctoral sobre la ficció sentimental catalana del s. XV, dirigida per la doctora Lola
Badia. Aquest treball va rebre una menció honor fica de l’Institut d’Estudis Mon uïc l’any
2014. Des d’aleshores, ha escrit diversos articles sobre el tema en revistes indexades i enguany,
Edizioni dell’ rso li ha publicat l’estudi i l’edició cr tica de quatre obres de tema amorós de
Francesc Alegre. Prèviament, havia analitzat la traducció catalana de la novel·la cavalleresca
París e Viana. Així mateix, és la directora del curs massiu en línia Magic in the Middle Ages,
que s’ofereix a Coursera i que va comptar amb més de 28.000 estudiants inscrits a la primera
edició.
ABSTRACT: Els límits entre traducció i creació literària en el corpus de Francesc Alegre
Franc
esc Alegre és autor d’un corpus ric tant pel que fa a traduccions com a obres originals al s. XV.
És responsable de la versió catalana de La primera guerra púnica de Leonardo Bruni, així com
de la traducció de les Metamorfosis d’ vidi al català, intitulada Transformacions. En aquesta
obra reflexiona sobre la concepció de la literatura i de la pràctica de la traducció. Així mateix,
Alegre és autor de tres textos de tema religiós i, juntament amb Joan Roís de Corella, és
considerat un dels màxims exponents de la ficció sentimental catalana.
En
aquesta comunicació em centraré en passatges del corpus d’Alegre que q estionen els l mits
entre la traducció i la creació literàries. Així, analitzaré fragments de les Transformacions en els
quals Alegre es distancia d’ vidi a través d’amplificacions sentimentals o del diàleg amb la
pròpia tradició literària (Corella). Així mateix, examinaré dos dels textos sentimentals de
l’autor, el Somni i la Faula. Certament, Alegre usa la pròpia traducció de les Metamorfosis com
a font per a la composició d’ambdues obres, com va apuntar Torró (1994); a més, introdueix al
Somni passatges breus que són, en realitat, traduccions del T f ’ m de Petrarca, que ja
havia emprat al Sermó.
Bibliografia citada:
Torró, aume. «“ fficium poetae est fingere”: Francesc Alegre i la Faula de Neptuno i Dyana»,
Intel·lectuals i escriptors a la Baixa Edat Mitjana. Lola Badia i Albert Soler (ed.). Barcelona:
Curial i Publicacions de l’Abadia de Montserrat, 1994, p. 221-242.
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José Francisco Ruiz Casanova (1962) es doctor en Filología Española por la Universidad de
Barcelona (1993). Desde 1997 (Profesor Titular desde 2009) imparte docencia de Literatura
Española e Historia de la Traducción en la Facultad de Traducción de la Universidad Pompeu
Fabra. Sus líneas de investigación son la Literatura Española del Siglo de Oro y del siglo XX, la
Historia de la Traducción y la Literatura Comparada. Ha publicado –todas en la editorial
Cátedra– ediciones críticas del Conde de Villamediana (1990 y 1994); Diego de San Pedro
(1995); Ángel Crespo (2009); Andrés Sánchez Robayna (2012); Aloysius Bertrand (2014) y
José Rizal (2014); así como la Antología Cátedra de Poesía de las Letras Hispánicas (1998) y
la Antología Cátedra de Poesía de las Letras Universales (2013). Como traductor ha publicado
tres volúmenes de obras literarias de Aleister Crowley (1992, 1999 y 2001) y la Poesía
completa de Edgar Allan Poe (Cátedra, 2016). Es autor de los siguientes ensayos: Aproximación
a una Historia de la Traducción en España (2000); El vuelo del cuervo. Lecturas de literatura
española (2002); De Poesía y Traducción (2005); Anthologos: Poética de la antología poética
(2007); Dos Cuestiones de Literatura Comparada. Traducción y Poesía. Exilio y Traducción
(2011); Manual de Principios Elementales para el estudio de la Literatura española (2013) y
Sombras escritas que perduran. Poesía (en lengua) española del siglo XX (2016).
ABSTRACT: Del “desplazamiento hermenéutico” de Steiner al “desplazamiento poético”
de la traducción
En After Babel (1975), George Steiner planteaba el concepto de “desplazamiento hermenéutico”
y asociaba tal idea al hecho de la traducción. Se trata, según Steiner, de un proceso en el que la
lectura y la interpretación se desglosan en cuatro movimientos: confianza inicial, agresión,
incorporación y reciprocidad o restitución. Treinta años después de esta tesis, en mi trabajo “La
escritura del traductor”11 propuse completar el paradigma de Steiner con una estructura
simétrica, a la que llamé “desplazamiento poético”, y que, en paralelo al hermenéutico, se
compondría de cuatro movimientos: extrañamiento y expectativa, borrado, reescritura y
escritura.
Esta ponencia pretende profundizar sobre la tesis del “desplazamiento poético” como
mecanismo de escritura de la traducción, mecanismo en el que está implicada tanto la
visibilidad del traductor (aquí es importante subrayar la diferencia entre la firma explícita y la
firma implícita de la traducción y, por ende, la visibilidad permanente del traductor como autor
de la traducción) cuanto su poética de la composición textual. Se trata, pues, de la propuesta de
un paradigma de la escritura del texto traducido en el que priman las barreras invisibles de los
silencios, el reconocimiento del original como texto
leído para ser borrado y la traducción como texto escrito y original.
1 J. F. Ruiz Casanova et alt., De Poesía y Traducción, Madrid, Biblioteca Nueva, 2005, págs. 7-45.
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Stefania Sini insegna Letterature comparate e Letteratura italiana all’Università del Piemonte
Orientale, (Vercelli e Alessandria). Svolge seminari di metrica, retorica e narrativa per il corso
Autori Teatrali presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Si occupa di teoria
e critica letteraria. Ha pubblicato lavori su Giambattista Vico e la storia della retorica e della
topica, su Michail Bachtin, i Formalisti russi, la stilistica e la filosofia russa del primo
Novecento, con particolare attenzione agli anni Venti. Traduce dal russo saggistica (Bachtin,
Boris Èjchenbaum, Vinokur, Gustav Špet) e poesia ( sip Mandel’štam, Arsenij Tarkovskij).
Ha fondato e dirige «Enthymema. Rivista internazionale di critica, teoria e filosofia della
letteratura» (http://riviste.unimi.it/index.php/enthymema).
Per un profilo più dettagliato: https://upobook.uniupo.it/stefania.sini
ABSTRACT: Nel “laboratorio del pensatore”: tradurre Bachtin oggi
Con il presente contributo vorrei proporre alcune riflessioni emerse dalla mia esperienza di
traduttrice dell’opera di Michail Bachtin. Mi soffermerò in particolare su alcuni testi da lui non
destinati alla pubblicazione, bensì redatti come appunti di lavoro. Nei molti quaderni presenti
nell’archivio bachtiniano e venuti alla luce grazie all’edizione critica delle opere (Sobranie
č j v 7-mi tomach, 1997-2012) compaiono anche numerosi riassunti, traduzioni e
commenti talora assai estesi di testi in russo e in lingue differenti. Si tratta di opere letterarie,
saggi di critica, teoria e storia della letteratura, scritti filosofici di vario ambito – estetica, etica,
epistemologia –, ricerche storiche, linguistiche, filologiche. Queste molteplici voci di autori-eroi
del suo tempo o del passato prossimo e remoto Bachtin non solo trascrive, bensì interroga,
sollecita, critica. Intreccia la parola altrui con la propria, incastona il discorso indiretto con
quello diretto, frantuma il monologo. Pratica in tal modo il dialogo sul quale nello stesso istante
sta riflettendo e di cui sta tracciando la fenomenologia.
Il traduttore si aggiunge a questo coro di voci e cerca di districarne l’origine, senza tuttavia
spogliarle della loro costitutiva reciproca interdipendenza, e senza al contempo ammutolire e
cancellare la propria voce, le proprie inflessioni, intonazioni, accenti.
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Marta Tutone nació en Palermo (Italia), donde estudió el grado en Lengua y Literaturas
Modernas y el segundo ciclo en Lenguas y Literaturas Euroamericanas. Vive en Madrid desde
2007, donde llegó con una beca Erasmus a la Universidad Complutense. En 2010 y 2011 trabajó
un proyecto lexicográfico en la empresa de procesamiento del lenguaje natural Molino de Ideas
de Madrid. En 2013 terminó el Máster de Formación de Profesorado por la UNED y en 2014 el
Máster de Traducción Literaria de la Universidad Complutense de Madrid. Actualmente está
cursando el Programa de Doctorado en Estudios Literarios de la Facultad de Filología de la
UCM y es colaboradora honorífica del Departamento de Filología Italiana. Ha publicado la
reseña del libro Última ración de estrellas. Dino Buzzati y su obra, ed. Gadir, 2014, en
Cuadernos de Filología Italiana, UCM 2014, y la reseña del poemario Honor de la verdad de M.
Luzi, trad. di Francisco Deco, ed. Linteo, 2012, en Estudios de Traducción, UCM 2014.
Próximamente la editorial S ntesis publicará el art culo “Gadda, il barroco y la traducción” en
un volumen que contendrá algunas de las comunicaciones del congreso XV Encuentros
Complutenses en torno a la Traducción, noviembre 2015.
ABSTRACT: El traductor de Gadda, un filólogo equilibrista
El escritor italiano Carlo Emilio Gadda compone, con el artificio lingüístico y el plurilingüismo
que caracteriza su escritura, un mapa del mundo real y a la vez del camino hacia la esencia de la
creación literaria, filtrado por su sensibilidad, llevado hasta los límites de la auto-referencialidad
y, sin embargo, inalcanzable. Traducir a Gadda es una operación que nunca puede eludir el
esfuerzo hermenéutico porque inevitablemente se inscribe en el estudio de su Obra. Tal vez, la
labor del traductor puede insertar nuevos elementos en la crítica gaddiana, desde otra mirada. El
mismo Gadda, con sus traducciones de los autores del Siglo de Oro (Quevedo, Salas Barbadillo
y Alarcón), ofrece al traductor un modelo de apropiación del texto original que, a partir de la
profundización en la labor filológica, devuelve al lector un texto en el que no es posible separar
la voz de Gadda de la de los autores barrocos. Quizás el rostro del traductor de uno de los
autores supuestamente intraducibles y cuya fortuna fuera de Italia no refleja la importancia de su
Obra, sea la de un filólogo equilibrista que intenta avanzar en un hilo tendido entre la
transparencia y la re-creación.
A partir del análisis del relato San Giorgio in casa Brocchi y del primero y el último de los
“disegni milanesi” que componen L’ g (Notte di luna y L’ g ) intentaré identificar
los principales retos para el traductor y proponer posibles formas de abordarlos. Algunos nudos
fundamentales serán la traducción del dialecto y las notas que en L’ g constituyen un
subtexto que complementa y dialoga con el texto principal. Mi tesis doctoral se centra en la
traducción al castellano de los textos citados y en la comunicación que propongo para el
Congreso me gustaría compartir algunas consideraciones acerca de la fortuna de la Obra de
Gadda fuera de Italia y del papel que tiene el traductor para que uno de los autores más grandes
de la literatura italiana del siglo XX encuentre a sus lectores en otros idiomas.
La comunicación será en castellano y en italiano.
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Francesca Vigo, ricercatrice di Lingua Inglese e traduzione presso l'Università di catania. Ha
un dottorato in Studi inglesi ed angloamericani, un MA in Applied Linguistics e un MA in
Teoria e Prassi della Traduzione Letteraria. I suoi campi di ricerca sono la sociolinguitsica, il
contatto linguistico, i World Englishes, Pragmatica in contesti multilingue, traduzione e il
rapporto la lingua e genere. Le sue pubblicazioni più recenti sono in questi ambiti di ricerca.
ABSTRACT: Quando UN volto non c'è
Chi traduce deve essere visibile o invisibile? Appropriarsi del testo o lasciarsi possedere?
Accontentarsi di un ruolo vicario o decidere di essere protagonista? Collaborare o 'combattere'
l'autore o l'autrice? Queste sono alcune tra le domande che più frequentemente si associano alla
situazione traduttiva, specialmente letteraria.
Queste domande danno per certa l'esistenza di due 'soggetti': chi traduce e chi scrive e si
preoccupano di analizzare, descrivere e raccontare quale dialogo ci sia tra di loro.
Ma se la situazione non dovesse essere questa? Che dialogo ci sarebbe e chi sarebbe a parlare?
Nella mia presentazione cercherò di presentare situazioni inconsuete in cui non si può avere un
dialogo 'tradizionale', situazioni in cui i/le partecipanti sono di numero diverso dal tradizionale
due.
Partirò da alcune traduzioni di opere contemporanee, ne analizzerò gli elementi paratestuali,
come le note del traduttore, e cercherò di mostrare quale tipo di dialogo ci sia o ci possa essere;
l'analisi si allargherà a testi non contemporanei che presentano situazioni ancora diverse \
relativamente ai protagonisti e alle protagoniste della traduzione. La scelta di rivolgere
l'attenzione a testi di fine '800 e inizio '900, scaturisce dall'opportunità di riflessione che questi
testi offrono anche in relazione a questioni che legano la traduzione al genere. L'obiettivo è
mostrare l'ampiezza del campo traduttivo e la debolezza. di considerare la situazione dialogica
come unica possibile
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Paula Yurss Lasanta is a PhD candidate in English Literature at the Autonomous University of
Barcelona. Her current area of research is women’s creation and selfrepresentation of discourses
of intellectual value in the late eighteenth century, focusing mainly (but not exclusively) on the
works of British author Helen Maria Williams.
ABSTRACT: Revolution and Exploration: the English translations of Rousseau and
Humboldt by Helen Maria Williams (17591827)
British author Helen Maria Williams (1759-1827) was a wellknown figure in eighteenth century
literary circles, whose work was praised by Elizabeth Montagu, Samuel Johnson, Dorothy and
William Wordsworth, Mary Wollstonecraft, Hester Piozzi or Alexander von Humboldt. In her
early poems Edwin an d Eltruda (1782), An Ode to the Peace (1783) and Peru (1784), Williams
starts to reveal her political tendencies by appealing to strong empathic feelings as a key to
social and political transformation. As a result of her interest in politics, she travelled France in
1790 and published her most acclaimed work Letters from France (1790). However, the rest of
her production has received little critical attention by modern scholars, who have overlooked her
involvement in translation. Williams’ only ext ant novel, Julia (1790) is in fact a creative
translation of ousseau’s Julie ou La Nouvelle Héloïse, in which Williams includes poems that
reflect her interest in revolutionary politics. Four years later, she translated Bernardin de Saint
Pierre ’s Paul et Virginie, when she was imprisoned in Paris. While translating novels was
regarded as a respectable exercise for women writers, Williams challenges gender assumptions
by translating Researches (1814) and the seven volumes of Personal Narrative (1814-1829),
which had been produced by one of the most influential eighteenth century scientists, Alexander
von Humboldt.
My presentation will interrogate how Williams makes use of translation to access areas of
knowledge traditionally restricted to men, such as philosophy, politics and science. For this
purpose, I will focus on her translations of the works by two leading intellectual
figures of the eighteenth century, Rousseau and Von Humboldt
17
L'ibere voci è un gruppo formato a Messina nel 2014 che organizza letture di poesie
prevalentemente spagnole, italiane e catalane in lingua originale e tradotte.
Rosmarí Torrens Guerrini (1969) es Doctora en Lingüística general y Profesora Titular de la
Universidad de Barcelona. Ha impartido diversos seminarios y cursos de postgrado en España,
Italia, Argentina y Uruguay. En 2012 ha publicado el libro de poesía "Cuando el arco está
tensado" (Colección de poes a “El Bardo”, Libros de la Frontera). También ha escrito un libro
de poes a infantil y juvenil “Potetes de sucre”, que se publicará en la editorial Parnass en 2016,
as como el poemario “ si”, que se publicará en la Colección de poes a “El Bardo”, Libros dela
Frontera. Ha publicado también en numerosas antologías y revistas, entre otras Indignhadas
(2013) Urania Ed., Erotizhadas (2014) Unaria Ed., Las tardes del Laberinto (2013) In- Verso
Ed., Poesía des dels balcons, In-Verso 2013, Beletra Almanako (traducidos al esperanto, 2014)
y la revista Prisma de la Fundación Jorge Luis Borges de Buenos Aires (en 2015).
Con formación teatral y musical, recita sus poemas y actúa regularmente en diferentes salas,
locales y festivales de España, Europa y América Latina, acompañada de músicos y de
diferentes artistas, con los que ha creado diferentes espectáculos de poesía. Ha participado en la
obra de teatro performático "Cent Femmes" (Colectivo Lyon.05) que se estrenó en el Teatre
Grec (Barcelona) en julio de 2013. Se declara amante de las artes escénicas, la palabra oral, la
música y la comunicación directa con el público y, en general, la interconexión entre diferentes
formas de expresión artística. Forma parte del grupo de poetas "El Laberinto de Ariadna", con
sede en el Ateneo Barcelonés.
18
Helena Aguilà Ruzola, doctora en Filología Italiana por la UAB, profesora del Área de
Filología Italiana de la UAB desde 2003, anteriormente docente en la Universidad Pablo de
Olavide, de Sevilla, y en la UB. Profesora visitante en la Università di Messina (2014-15). En
2017 se publicará un libro basado en su tesis doctoral El Orlando enamorado de M.M. Boiardo
traducido por F. Garrido de Villena (1555): edición crítica y anotada con estudio preliminar.
Codirectora de la colección de ensayo «Tradurre» de la ed. Artemide de Roma y coeditora del
volumen Sfaccettature della traduzione letteraria (en prensa). Autora de varios artículos y
comunicaciones en congresos sobre distintos aspectos de la traducción del Innamorato y otras
traducciones literarias. Miembro del comité científico y/o organizador y ponente en las Jornadas
Internacionales Anuales sobre Traducción El rostro del traductor (UAB-UPF-UniMe, 2016);
Cattive traduzioni, manipolazioni volontarie, riscritture artistiche (Università di Catania-
Ragusa, 2015); La pratica della traduzione letteraria (Università di Messina, 2014); Dones
traductores, dones traduïdes i dones en les traduccions literàries (UAB, 2013). Traductora
literaria con unos 150 libros de narrativa y ensayo publicados.
Carme Font Paz is Lecturer in English Literature at Universitat Autònoma de Barcelona,
Spain. A literary translator and a specialist in the seventeenth century, she has published on
women’s prophetic writing, poetry and intellectual history. Her latest book is W m ’
Prophetic Writings in Seventeenth-Century Britain (Routledge), and she is co-editor of the
volume m Im v f W m ’ W g f h N h C y
(Brill).
Jutta Linder è Professore ordinario di Letteratura Tedesca presso il Dipartimento di Civiltà
Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Si occupa prevalentemente della
Goethezeit, dell’epoca del Biedermeier e del primo Novecento tedesco. Ha prodotto, come
lavori in volume, le monografie Schillers Dramen. Bauprinzip und Wirkungsstrategie (1989),
Ästhetische Erziehung. Goethe und das Weimarer Hoftheater (1990), “F h T z ”
Der Staatsdiener Goethe und der Dichter (2001), “V ” Z Th mas Manns Goethe-
Nachfolge (2009), nonché un’edizione critica in lingua italiana dei messaggi radiofonici di
Thomas Mann (Ascoltatori tedeschi!, 2006). È autrice, inoltre, di numerosi contributi sulla
letteratura e sulla cultura tedesca a partire dalla metà del Settecento ad oggi, pubblicati in
raccolte e in riviste specializzate italiane e straniere. Collabora con la Goethe-Gesellschaft di
Weimar e con il Thomas-Mann-Archiv della Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo.
Nell’ambito di quest’ultima attività ha di recente organizzato a Messina un convegno
internazionale di studi su Thomas Mann als Essayist, i cui Atti sono apparsi nella collana
“Thomas-Mann-Studien” della medesima istituzione (vol. XLVIII, 2014). Dal 2012 al 2015 è
stata Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Lingue Moderne: letterature e traduzione
nel Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Ateneo messinese, dove è anche
responsabile di diversi accordi bilaterali Erasmus con alcune delle più prestigiose Università
tedesche.
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José María Micó (Barcelona, 1961) es catedrático de literatura en la Universitat Pompeu Fabra,
donde codirige el Máster en Creación Literaria. Entre las actividades que ha compaginado con
la escritura destaca su obra filológica (1981-2011), que comprende ediciones de autores
españoles (Alemán, Cervantes, Góngora y Quevedo), antologías de poesía clásica
(como Paraíso cerrado, con Jaime Siles) y varios libros de estudios y ensayos: los más
recientes son Clásicos vividos y Para entender a Góngora (ambos en Acantilado, 2013 y 2015).
Ha traducido a grandes poetas europeos como Jordi de Sant Jordi, Ausías March, Petrarca, y
especialmente a Ludovico Ariosto (Orlando furioso y Sátiras): una selección de sus
traducciones se recoge en Obra ajena. Sus libros de poesía son La espera (Hiperión,
1992), Camino de ronda (Tusquets, 1998), Verdades y milongas (DVD, 2002), La sangre de los
fósiles (Tusquets, 2005) y Caleidoscopio (Visor, 2013).
A lo largo de su trayectoria ha obtenido premios de literatura (Hiperión y Generación del 27), de
traducción (Premio Nacional de Traducción en España y en Italia) y de investigación (Premio
ICREA Academia). Ahora traduce a Dante y prepara las canciones de Memoria del aire.
Donatella Siviero, investigadora y profesora de Literatura española en la Universidad de
Messina. Especialista en literatura española medieval y moderna y en literatura catalana
medieval y moderna. Dirige la colección de poesía Divano iberico de la editorial Marchese.
Entre sus últimas publicaciones destacan la antología Parlano le donne. Poetesse catalane del
XXI secolo (Pironti, 2008), el volumen Personaggi perduti. Aspetti del romanzo spagnolo tra
Otto e Novecento (Pironti, 2009), la edición italiana de la novela colectiva Las vírgenes locas
(Marchese, 2012) y la nueva edicion de las octavas de Cervantes a Antonio Veneziano (2012).